Ci sono voluti appena tre anni per trasformare Triangulo Ballesta – il malfamato quartiere a luci rosse di Madrid compreso tra la Gran Via, Fuencarral e Corredera Baja de San Pablo – in TriBall: nuovo punto di riferimento per gli amanti dello shopping trendy e delle culture d'avanguardia. Proprio come Covent Garden a Londra o Tribeca a New York è qui che oggi si concentrano i più interessanti atelier creativi della scena spagnola.
Simbolo del nuovo volto del barrio è La Maison de la Lanterne Rouge: surreale concept store ispirato a Shanghai, nato dalle ceneri di un ex boudoir. Al piano terra si possono acquistare le eccentriche creazioni dei designer emergenti e nei piani superiori, con un pizzico di fortuna, è possibile anche conoscerli di persona in occasione delle sfilate, dei vernissages e delle mostre fotografiche che si avvicendano ogni mese. Arte e moda convivono anche da El Beso negozio con annesso piccolo teatro per performance di danza e concerti live amatissimo dal jet set madrileno.
Sulla stessa via si trova l'atelier del più stravagante tra gli stilisti spagnoli Carlos Díez Díez, La Casa de la Carne, che come suggerisce il nome, sorge in un'ex macelleria di cui ha mantenuto pressocchè intatte le celle frigorifere oggi usate per esporre le sue creazioni sartoriali. Suggestioni gipsy nello showroom di accessori e complementi d'arredo di Lolita Flores, figlia d'arte della celebre Lola: cantante, ballerina e attrice spagnola che nell'immaginario collettivo incarna la passionalità della donna latina. Promuove i valori del consumo etico e della sostenibilità ambientale Ecozap La Zapateria Ecologica, negozio di scarpe artigianali realizzate esclusivamente con materiali organici: dalla canapa al cotone biologico, dalle suole in gomma naturale ai tacchi in legno riciclato.
Se amate l'archeologia industriale vi consigliamo infine di visitare il vicino CaixaForum, un nuovo centro culturale su sei livelli sorto in un'ex centrale elettrica di fine Ottocento. Gli architetti svizzeri Herzog e de Meuron hanno mantenuto intatto il rivestimento di mattoni rossi sollevando l'intero edificio su dei pilastri, in modo che ci si possa passare sotto. L'attrazione principale della struttura però è il giardino verticale - un prato verde alto 24 metri e composto da 15mila piante - progettato dal botanico francese Patrick Blanc.
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