Viaggi24

Primo sole nel sud della Sardegna

  • Abbonati
  • Accedi
Weekend

Primo sole nel sud della Sardegna

Villasimius (CA). La baia vicino allo stagno di Notteri con la torre aragonese in lontananza
Villasimius (CA). La baia vicino allo stagno di Notteri con la torre aragonese in lontananza

Lunghe spiagge di sabbia chiara che digradano dolcemente verso un mare turchese. Laghi di acqua salata, dove d'estate migrano stormi di fenicotteri. Antiche torri saracene e fari che scandiscono la costa. Siamo in Sardegna, nell'estremo sud dell'isola. Un luogo ideale dove trovare rifugio, quando l'afa inizia ad attanagliare le città. E non è detto che sia solo per una vacanza lunga. Può essere anche un primo assaggio di estate. Basta un'ora di aereo da Roma o da Milano per cambiare volto a un weekend e togliersi di dosso il grigio della stagione fredda. E, magari, rigenerarsi e godersi gli effetti benefici di un trattamento in una spa.

LA PUNTA DELL'ASINELLO
La prima cosa che nota chi arriva da fuori è l'aria diversa che si respira appena scesi dall'aereo a Cagliari. Un'aria tiepida che sa di mare e di macchia mediterranea. Già a una manciata di chilometri dalla città, percorrendo la strada provinciale si arriva a un sentiero che porta alla spiaggia di Mare Pintau, che in sardo significa "mare dipinto": incastonata tra le colline e circondata da una pineta, l'insenatura è costituita per lo più da ciottoli levigati che, quando si entra in acqua, lasciano spazio a sabbia bianchissima. Il fondale resta basso per decine di metri e l'effetto è quello di una piscina naturale.

Proseguendo, a non più di un'ora di macchina da Cagliari, si arriva a Villasimius, con le sue spiagge che rendono davvero unica l'area marina protetta di Capo Carbonara. Dimenticate i megayacht: nell'area la navigazione è sottoposta a regole severe proprio per preservare la fauna del luogo e il suo habitat naturale. Qui si trova la spiaggia di Porto Giunco, una lunga lingua di sabbia bianca e fine, divisa dall'entroterra dallo stagno di Notteri: un piccolo lago naturale di acqua salata dove, nella stagione calda, arrivano nuvole rosa di fenicotteri, gli stessi che trascorrono l'inverno a Cagliari.

Poco distante, in direzione Costa Rei, si trova Punta Molentis, che deve il suo nome all'asino ("su molenti", in sardo) che veniva impiegato per trasportare il granito, di cui abbonda la zona. Anche qui la sabbia è bianca e circondata da un piccolo promontorio di rocce che creano un contrasto con il turchese dell'acqua. Alle spalle della collina, i resti di un nuraghe. Questi luoghi si possono raggiungere via terra, ma è molto suggestivo arrivarci via mare, con un gommone o una delle piccole imbarcazioni che hanno il permesso di navigare nell'area protetta.

Muovendosi via mare, di fronte a Punta Molentis, si può circumnavigare l'Isola di Serpentara, così chiamata per le sue coste rocciose e la sua forma, lunga e sinuosa. L'isola fa parte dell'area protetta ed è vietato edificarci, ma qui si può vedere la Torre di San Luigi, usata durante la dominazione spagnola per l'avvistamento delle navi saracene infestavano le coste. Un'altra tappa può essere l'Isola dei Cavoli, con il faro situato sulla sua punta più alta e i cormorani che nidificano tra le rocce: le coste dell'isoletta sono frastagliate e vale la pena una sosta in una delle calette per un tuffo. Proprio qui, sul fondo del mare a ridosso dell'isola, a 11 metri di profondità, si trova una scultura che raffigura la Madonna del Naufrago, visibile anche con una semplice maschera da sub. La festa della Vergine che veglia sui naviganti viene celebrata nel mese di luglio con una processione in mare e una "messa sottomarina" ai piedi della statua, mentre i fedeli, alla superficie, ascoltano le parole del sacerdote grazie a un impianto audio.

Infine, imperdibile è la spiaggia di Cala Pira, con il suo arenile venato di rosa a causa di coralli e quarzi sminuzzati, uno dei tratti di costa più belli della Sardegna. Sul lato nord orientale si può visitare la torre saracena, restaurata di recente, circondata da dune e ginepri secolari.

MASSAGGIO PINDASWEDA E PEELING AI SALI DEL MAR MORTO
Accanto allo stagno Notteri, in una baia sovrastata da una torre aragonese, si trova il resort Pullman Timi Ama Sardegna e, al suo interno, la Thalassa Sea & Spa. Il posto ideale per rigenerarsi sfruttando le proprietà benefiche dell'acqua marina, con tutti i suoi oligo-elementi e i minerali. I trattamenti di idroterapia, infatti, rilassano i muscoli, eliminando stress e fatica, e stimolano la circolazione sanguigna.

Ecco allora il bagno idromassaggio agli estratti di alghe, con getti che stimolano il corpo in profondità, o il massaggio sotto affusione, che viene effettuato sotto una fila di doccette di acqua di mare tiepida, un toccasana per eliminare tensioni e contratture in tutto il corpo. Ci sono poi gli impacchi di alghe, con azione remineralizzante oppure drenante e dimagrante; i peeling ai sali di Guerande o del Mar Morto, che eliminano le cellule morte e rendono la pelle morbida e setosa; o, ancora, i trattamenti viso, calibrati a seconda del tipo di necessità.

Ma il vero fiore all'occhiello sono i massaggi, soprattutto quelli che si rifanno alle tecniche orientali. Le novità di quest'anno sono il Pindasweda (massaggio ayurvedico ai tamponi), che sfrutta le proprietà rilassanti e depurative degli impacchi caldi, e lo Shirodara, praticato con oli profumati. Da provare l'Imperial Shangai, un trattamento che, attraverso tocchi misurati su zone del piede e della gamba, ristabilisce l'armonia energetica del corpo; oppure l'Onda polinesiana, che con una serie di movimenti lunghi e ritmici e l'aiuto di conchiglie, stimola funzioni base come la circolazione e la respirazione. E se in cerca di relax c'è anche qualche futura mamma, la spa ha pensato un massaggio su misura, il Garbhayangam, che la aiuterà a scoprire e ad apprezzare il suo nuovo corpo.

Per saperne di più e per organizzare il vostro viaggio consultate la pagina degli indirizzi

Sardegna, informazioni utili

Nel Tirreno a bordo delle "aragostiere"

© Riproduzione riservata