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Autunno in Friuli, è tempo di passeggiate

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Weekend

Autunno in Friuli, è tempo di passeggiate

Laghi di Fusine (foto Marco Milani)
Laghi di Fusine (foto Marco Milani)

Sentieri coperti di foglie arancioni, ocra, marrone. Laghi incastonati tra le montagne, ancora poco frequentati dal turisti. Il profumo di resina e di sottobosco umido. Ottobre è il mese ideale per un weekend lungo in Friuli Venezia Giulia, a contatto con la natura: l'autunno non è ancora troppo freddo, ma già sufficientemente inoltrato perché il foliage si esibisca in tutto il suo splendore. Bastano poche ore di macchina per immergersi in una realtà lontana anni luce dalla congestione cittadina. E a chi fosse insensibile a un tale richiamo, ricordiamo che il Friuli è una terra di ottimi vini e specialità gastronomiche. Dal prosciutto di Sauris ai funghi (soprattutto in questa stagione), dai cjarsons (i tipici ravioli dolci della Carnia) al frico. Anche i più esigenti non resteranno delusi.

TREKKING NEI BOSCHI IN RIVA AL LAGO
L'atmosfera è magica, quasi fuori dal tempo. Forse per questo i Laghi di Fusine sono stato scelti per girare alcune scene del film "La ragazza del lago", di Andrea Molaioli, con Toni Servillo. Nonostante questo, qui il turismo sembra non essere arrivato. Di origine glaciale, alimentati da una risorgiva, i due laghi (Superiore e Inferiore) si trovano vicino al confine con la Slovenia, in un anfiteatro naturale, alla base della catena montuosa del Mangart, circondati da boschi di abete rosso dove si trovano anche i cosiddetti "abeti di risonanza" usati dai liutai per fabbricare i violini (già utilizzati per i famosi Stradivari). Chi ama passeggiare, troverà sentieri che si addentrano nel bosco, adatti a tutti, che riservano inaspettati scorci sulle acque trasparenti e di un colore turchese intenso, dovuto alla presenza di un'alga particolare.

Trekking un po' più impegnativo, invece, è quello che si può fare a Tarvisio, sul Monte Lussari, all'estremo lembo nord-orientale del Friuli, all'incontro tra Italia, Slovenia e Austria. D'inverno meta sciistica – in marzo si disputerà proprio qui la Coppa del mondo di sci femminile -, in autunno il monte offre numerosi sentieri dove fare camminate, andare a cavallo o in mountain bike alla scoperta di ampie radure che ospitano rifugi e malghe. E per i più avventurosi non manca il canyoning (da affrontare sempe con l'aiuto di guide esperte) tra le rocce calcaree dove scorrono torrenti di acqua cristallina – così pulita perché non esistono paesi a monte.

Un altro percorso con vista mozzafiato – questa volta verso la costa - si trova nella Riserva Naturale delle Falesie di Duino. Compresa in una stretta fascia di terra fra il mare e i rilievi del Carso, la riserva si estende per 107 ettari e offre lo spettacolo della roccia calcarea delle falesie, bianchissime e scolpite dal carsismo, che ha creato profonde scanalature, permettendo così alla vegetazione di crescere tra le pietraie. Per visitare la riserva, si percorre il sentiero di Rilke, che costeggia il mare e si addentra nei boschi: punteggiato di terrazze panoramiche – la più alta si trova a 90 metri sul livello del mare – offre un panorama spettacolare anche sull'altipiano e sulle colline carsiche.

TAPPE GOLOSE, TRA CJARSONS E PROSCIUTTO DI SAURIS
Una vacanza che si rispetti in Friuli – breve o lunga che sia – non può prescindere dall'aspetto gastronomico. Si può iniziare con il frico, una specialità antica, tipica della provincia di Udine, che si ottiene cuocendo in padella uno strato di Montasio, Latteria o formaggio di malga di 6-12 mesi grattugiati e che può essere servito come sfoglia croccante o come tortino morbido con l'aggiunta di altri ingredienti. Giustamente famoso è il prosciutto di San Daniele, ma non si può ripartire senza avere assaggiato quello di Sauris, forse meno conosciuto: si tratta sempre di un crudo dal gusto dolce, ma, a differenza del San Daniele, il Sauris ha in più una nota di affumicato dovuta alla diversa lavorazione.

Tra i piatti caratteristici da provare ci sono i cjarsons della Carnia: si tratta di ravioli dove il dolce si mescola al salato, con un ripieno che varia a seconda della ricetta locale (in genere fatto con uvetta, cacao, ricotta e cannella) e conditi con burro fuso e ricotta affumicata. E ancora: zuppe – con patate, zucca o cereali – accostate in questa stagione ai funghi porcini (molto rinomati sono quelli della zona di Ravascletto, in provincia di Udine). Per finire con i dolci: dal classico strudel – tipico della Mitteleuropa – alla gubana, specialità friulana doc, fatta di pasta dolce lievitata ripiena di noci, uvetta, pinoli, zucchero e liquore.

Il tutto innaffiato dai vini del Collio, luogo incantevole per una degustazione nonché zona con 1600 ettari di vigneti che produce sia rossi robusti (Merlot, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Refosco, Terrano, Pinot nero, Schioppettino), sia bianchi profumati (Friulano ex Tocai, Verduzzo friulano, Malvasia, Chardonnay, Pinot bianco, Pinot grigio, Ribolla, Riesling, Traminer aromatico, Picolit).

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