L'appuntamento è sul Monte Lussari, 1789 metri, lì dove parte la più spettacolare pista del Friuli Venezia Giulia, la Di Prampero: 4 chilometri di candida serpentina che precipitano a valle con quasi 1000 metri di dislivello. È qui che il 5 marzo scatterà l'ora X, il round friulano della Coppa del Mondo di sci alpino femminile 2011, con tutte le star mondiali della Discesa e del Super Gigante. Prima e dopo, però, le curve, i dossi e i repentini cambi di pendenza della Di Prampero restano a disposizione di chi si sente un asso dentro. Magari tentando una discesa in notturna: la pista, grazie ai potenti impianti di illuminazione artificiale, resta in funzione fino alle 23.
Da provare anche la rossa Florianca, un percorso di media difficoltà che offre una bella vista panoramica sulle Alpi Giulie, o la nera B del Priesnig, che torna a valle con un dislivello di 1700 metri. Chi alla discesa preferisce la salita può raggiungere il Monte Lussari seguendo il classico Sentiero del Pellegrino, che si snoda tra i boschi della foresta di Tarvisio, fino a raggiungere un trecentesco Santuario mariano e il piccolo borgo che lo circonda, da sempre meta di fedeli italiani, austriaci e sloveni (tanto da essersi guadagnato il nome di Santuario delle Tre Nazioni). All'interno si possono ammirare un bel coro cinquecentesco e un ciclo di affreschi del pittore sloveno Tone Kralj. Fuori, nelle giornate limpide, la vista abbraccia, insieme alle sinuose curve della pista Di Prampero, oltre 250 cime innevate: dalle Alpi Carsiche alle Dolomiti Cadorine, dalle vette slovene del Triglav fino agli austriaci Tauri e al gruppo del Grossglockner.
Se la reginetta delle piste friulane è il percorso giusto per gli appassionati della discesa, il comprensorio di Tarvisio è invece la mecca degli amanti dello sci di fondo: qui ci sono quasi 60 chilometri di tracciati sempre ben battuti. Un'intricata ragnatela di itinerari che s'insinuano tra i grandi boschi di conifere – una distesa di abeti rossi, bianchi e faggi imponenti –, scivolano nella conca di Fusine, lambendo le decine di laghi che la punteggiano, s'inerpicano verso le vette scalate per la prima volta agli inizi del Novecento da Julius Kugy, e si infilano infine dentro lo stesso abitato di Tarvisio, a disegnare i tanti tracciati (adatti a principianti ed esperti) dell'Arena Paruzzi.
Nel vicino, piccolo centro di Pontebba il Palaghiaccio è il regno degli appassionati dei pattini, ma anche il posto giusto per assistere alle gare di hockey o alle evoluzioni su pista dei campioni del pattinaggio artistico.
Non servono invece pattini né sci – bastano scarponi da trekking, guanti, berretto e un giaccone da montagna – per seguire le lezioni del Centro Internazionale Mushing-Sleddog di Tarvisio.
Qui, sotto la guida di Ararad Khatchikian e Monica d'Eliso, si impara a guidare una slitta trainata da una muta di cani dagli occhi azzurri. Dopo qualche lezione spesa a cercare di capire come non far attorcigliare le briglie, spingere la slitta e mandare i cani nella direzione voluta, ci si può lanciare alla scoperta dei sentieri segreti del Tarvisano. Accanto ai corsi di sleddog il centro offre anche lezioni di skijoring (una specie di corsa a due, dove uno sciatore è trainato da un cane), ciclo dog (biciclette trascinate dai cani) e pulka kart, un'antica tecnica utilizzata dai cacciatori scandinavi per il trasporto delle pelli. Si pratica usando degli sci da fondo e una pulka, cioè un leggerissimo slittino trainato dai cani. Altrettanto suggestive, ma molto interessanti, le slitte trainate da cavalli. Per romantiche gite slow.
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