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Giugno all'Elba, al mare senza folla

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Giugno all'Elba, al mare senza folla

La spiaggia bianca di Fetovaia (foto Archivio Apt Arcipelago Toscano)
La spiaggia bianca di Fetovaia (foto Archivio Apt Arcipelago Toscano)

È la più grande tra le piccole isole che costellano i mari italiani. I suoi 147 chilometri di coste con 150 lidi fanno dell'Elba un paradiso per gli amanti del mare, ma il suo entroterra è altrettanto ricco di bellezze naturali, pianure e montagne, boschi e sorgenti, paesi caratteristici, vestigia storiche e tesori artistici. Terra di agricoltori, dunque (con i pregevoli vini dell'Elba), e non di pescatori. Ma soprattutto terra che, fino a quando il turismo non ne ha cambiato radicalmente l'economia, per secoli ha basato gran parte delle sue fortune sulle risorse minerarie nascoste nel sottosuolo.

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Ferro, rame, topazi, granati, quarzi, acque marine in un campionario di circa 150 specie diverse di minerali che hanno fatto meritare all'isola l'appellativo di Scrigno di Plutone, oggi peraltro rivalutato, con il recupero delle miniere in chiave turistica. Una geologia straordinaria, anche per chi non si interessa di questioni minerarie, che pennella il paesaggio, con quelle rocce che emergono dalle onde del Tirreno da una parte, e dalla propaggine settentrionale della Corsica dall'altra. Rocce che disegnano e colorano scogliere e anfratti, cale e punte, fondali e sommità. Ma quest'isola è anche terra di storia antica, di miti e leggende, di navigatori e di pirati. Dell'Elba parla Diodoro Siculo (I secolo a.C.): narra degli Argonauti che, dopo essersi impossessati del vello d'oro, navigando per il Tirreno giunsero a un'isola chiamata dai Greci Aethalia, scintillante, per via dei numerosi fuochi dei forni fusori che già a quei tempi ardevano costantemente. Ma anche nell'Eneide Virgilio racconta di 300 giovani che nella guerra di Troia impugnavano armi forgiate col ferro elbano.

PIRATI E CAMMINATORI
Furono invece i Pisani a erigere le fortificazioni più antiche ancor oggi esistenti, contro i pirati saraceni, quali il Castello del Volterraio a Rio nell'Elba, o la Torre di Marciana Marina, poi ricostruita dalla signoria dei Medici. Una spiaggia famosa, quella di Barbarossa, deve proprio il suo nome al pirata che, secondo la tradizione, qui sarebbe sbarcato a metà del Cinquecento per una delle sue sanguinose scorrerie. Ma l'isola offre scorci nuovi a ogni angolo. Ogni giorno si può scoprire una spiaggia o una cala diversa. Il versante occidentale è quello più selvaggio ed elevato. Il miglior panorama lo si gode al tramonto quando il sole scende sul mare e in lontananza si stagliano i profili delle altre isole dell'arcipelago: Montecristo, Pianosa, Capraia e, più in là, la Corsica.

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Le scogliere di Capo Sant'Andrea con i massi di granito arrotondati dal vento sembrano opera di un artista. Alle spalle di chi guarda il mare si erge il Monte Capanne, il più alto dell'isola (1018 metri), che fa parte del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano, dove salgono numerosi sentieri per il trekking e una cabinovia da Marciana. E tra macchia mediterranea, castagni, sorgenti, piante profumate, rare orchidee, con un po' di fortuna si possono osservare isolati branchi di mufloni o il maestoso volo di qualche rapace. Il Santuario della Madonna del Monte (1595) si raggiunge unicamente a piedi: il percorso più breve è quello che parte dal centro storico di Marciana (circa 30 minuti). Dall'altra parte dell'isola, invece, si può visitare un bell'Orto dei Semplici con le piante dell'arcipelago, presso l'Eremo di Santa Caterina a Rio nell'Elba. Ma è a Portoferraio che la storia ha lasciato le sue tracce più importanti. Già dalla nave o dall'aliscafo si ammirano le imponenti fortificazioni medicee sulla baia di questa piccola città di circa 13 mila abitanti, capoluogo dell'isola e suo cuore pulsante: Forte Falcone, Forte Stella (riconoscibile dal faro) e Torre della Linguella (all'ingresso della darsena), tutte erette nel XV secolo in difesa dei continui attacchi dei pirati. Per raggiungere Forte Falcone, a un'ottantina di metri sul mare, si sale da ogni parte del centro, tramite vie e scalinate ripide. La Torre della Linguella si trova sull'estremità della punta omonima, che chiude a ferro di cavallo la darsena di Portoferraio. Viene chiamata anche Torre del Passanante, dal nome dell'attentatore del re
Umberto I, che qui fu recluso (dal 1881 al 1889) diventando pazzo. Assolutamente da vedere anche il Teatro dei Vigilanti e la darsena medicea (che l'ammiraglio Nelson definì l'approdo più sicuro del Mediterraneo). Notevole è anche il Forte San Giacomo, fortezza spagnola del XVII secolo, oggi sede del penitenziario di Porto Azzurro. E non si può parlare dell'Elba senza parlare di Napoleone, qui esiliato nel 1814, per 9 mesi e 23 giorni. Nella Chiesa della Misericordia di Portoferraio si può vedere il calco funebre del volto dell'imperatore che durante la sua permanenza riorganizzò l'isola, aprendo nuove strade, costruendo edifici di pubblica necessità e dando nuovo impulso a miniere e saline. Nella residenza di città, la cosiddetta Palazzina dei Mulini, Napoleone tentò in breve tempo di ricreare, in formato ridotto, l'atmosfera di corte. Ancora oggi vi si conservano cimeli, arredi e mobili dell'epoca e parte dell'interessante biblioteca portata con sé dall'imperatore.

SUI SENTIERI PER LE SPIAGGE SEGRETE
Il mare, innanzitutto. Oltre alle spiagge classiche che offrono tutti i servizi, quali la caraibica Biodola, Lacona, Fetovaia, Cavoli, l'arenile di Marina di Campo, il più esteso dell'isola, e la bellissima Le Ghiaie, formata da piccoli ciottoli bianchi levigati dal mare, vicino a Portoferraio, ve ne sono molte altre raggiungibili, sia pur certe volte a fatica, anche a piedi. A cominciare da Cala Seregola, cento metri di sabbia nera per l'elevata quantità di materiale ferroso che contiene, lungo la costa orientale dell'isola, a circa 3 chilometri da Rio Marina sulla provinciale per Cavo. Anche la spiaggia di Terranera, sempre a est, vicino a Porto Azzurro, prende il nome dalla sabbia nerastra, scintillante per le pagliuzze di ematite, tra massi di color giallo-rossastro: è formata da una stretta striscia di ghiaia che separa un piccolo specchio di acqua sulfurea di colore verde dal mare aperto. E ancora la spiaggia e il piccolo scoglio di Liscoli, o quella del Ramaiolo, nelle vicinanze dell'antica cava, da cui si estraeva la pirite, adesso parco minerario, nel comune di Capoliveri. Più a ovest, un sentiero nella boscaglia (sono 500 metri dal parcheggio) conduce alla spiaggia del Felciaio: una particolare conformazione degli scogli antistanti la rendono unica e particolarmente tranquilla. Ancora sabbia e piccoli ciottoli neri invece per Acquarilli, difficile da raggiungere via terra lungo il sentiero a strapiombo sul mare e con il verde che arriva proprio a ridosso della spiaggia. Più agevole l'accesso al lido di Laconella, 100 metri di sabbia protetti da un'affascinante insenatura all'interno del golfo di Lacona. Sulla costa settentrionale dell'isola si trova La Paolina, spiaggia di sabbia in cui si narra che amasse venire a prendere il sole la sorella di Napoleone: vi si arriva con una ripida discesa a piedi, oppure in 20 minuti di pedalò da Procchio. Davanti alla spiaggia si trova l'Isolotto, facilmente raggiungibile vista l'acqua poco profonda. La ghiaiosa Viticcio è situata a sud del promontorio dell'Enfola, il suo golfo è meta di molte imbarcazioni in cerca di acque tranquille. Sul lato orientale dello stesso promontorio, ecco invece la spiaggia di Sansone. Non è facile trovarla, ma ne vale la pena, poiché dopo aver lasciato il vicino lido della Sorgente, vi troverete in un'oasi di ghiaia bianca, con acque limpide e pace assoluta. Ma le acque profonde dell'Elba sono un paradiso per le immersioni. La discesa verso il fondo, in mezzo a un turbine di vita e di colori, è avvolta da un morbido silenzio, che amplifica le emozioni. Esistono molti diving center in tutti i paesi e in tutte le maggiori spiagge, anche se quello più prestigioso resta il Corsaro, a Pareti, reso famoso da Jacques Mayol che qui si appoggiava per i suoi record di apnea. Da non perdere infine, in quanto espressione di una tradizione che ha radici lontane, il Palio Remiero che si svolge nelle varie località a giugno e luglio.

A LETTO CON IL SILENZIO
Più di 8000 posti letto nei soli alberghi disseminati in tutti i comuni sono tanti. Eppure il modo di ricavarsi un po' di tranquillità c'è. Negli Anni 50, il nobiluomo genovese Paolo De Ferrari, si innamorò della baia della Biodola e decise di aprire qui uno dei cinquestelle dell'isola. È l'Hotel Hermitage, perfettamente incastonato nella macchia mediterranea e affacciato su una spiaggia dorata di sabbia finissima. Offre tutte le strutture per una vacanza attiva: dal centro benessere ai giochi acquatici, dal diving center al campo da golf, dalle escursioni in barca alla scuola di vela. Affacciato sulla stessa baia c'è l'Hotel La Biodola, quattro stelle, elegante e attrezzato, i cui ospiti possono accedere al golf e alle strutture dell'Hermitage. Fu invece, fino al 1920, la prestigiosa dimora dei conti Toscanelli, l'Hotel Villa Ottone, sempre cinque stelle, nella località omonima. Qui si respira l'atmosfera da lussuosa dimora di campagna in stile toscano, grazie a un'architettura armonica, un imponente colonnato, i profumi del parco e la spiaggia (privata) da cui si gode il profilo della rada di Portoferraio.

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Una scalinata dal centro del paese di Porto Azzurro conduce invece all'Hotel Plaza, con una meravigliosa vista sul golfo che si gode dalle stanze e dal ristorante panoramico. Infine, per una vacanza di relax, ma anche animata e sportiva, l'Eden Special Club Ortano Mare è un luogo ideale per famiglie e bambini. Sorge nella tranquilla insenatura di Ortano, a 4 chilometri da Rio Marina, ricca di vegetazione mediterranea, in un caratteristico borgo elbano con il suo porticciolo e l'accesso diretto alla spiaggia.

NOTE DI NOTTE
Nelle calde serate estive il dopocena è il momento migliore per visitare i centri storici dei paesi. Paesi che, come Capoliveri e Porto Azzurro, si animano con mercatini, concerti e piazze-salotto. Quello di Capoliveri, per esempio, è il più elegante dell'isola, arroccato su un colle a 170 metri sul mare. Strette viuzze, dette chiassi, ripide scalinate, volte. Piace ad artisti e poeti. Bar animatissimi, concerti dal vivo in piazza Matteotti. I più giovani si ritrovano alla discoteca Decò oppure al Club 64 in località Capannone. I più grandi vanno allo Sugar, località La Trappola, sempre a Capoliveri, che ha un nutrito programma di eventi musicali quasi quotidiani, o da Giannino a Campo nell'Elba, storico locale per la musica dal vivo. A Marciana Marina ogni anno, tra giugno e luglio, si tiene il Mediterraneo Jazz Festival, mentre a Portoferraio durante tutta l'estate si susseguono concerti di musica classica che si concludono a settembre con l'annuale rassegna Elba Isola Musicale d'Europa nelle varie località dell'isola. Infine, prima di andar via, potreste mettere in valigia un po' dell'anima di quest'isola. Magari visitando i negozi di Walter Giannini e il museo della sua collezione privata con minerali elbani straordinari quali ilvaite, pirite, magnetite, ematite, malachite, crisocolla, tormaline. E cercate anche i negozi dei profumi dell'Elba, e lo spaccio all'uscita del carcere di Porto Azzurro dove comprare alcuni lavori eseguiti dai detenuti (navi dentro bottiglie, navi di fiammiferi, scialli di lana). Per i souvenir gourmet, il classico vino dell'Elba (tra le aziende da ricordare, La Chiusa, Arrighi, Monte Fico, Acquabona, Cecilia). Oltre all'Elba Bianco e all'Elba Rosso è possibile trovare l'Aleatico, il Moscato e l'Ansonica.



30 maggio 2011

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