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Istria, Adriatico delle sorprese

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Istria, Adriatico delle sorprese

Istria, un tratto di spiaggia presso Rovigno (foto blickwinkel / Alamy)
Istria, un tratto di spiaggia presso Rovigno (foto blickwinkel / Alamy)

Niente spiagge attrezzate, bar sulla sabbia e ombrelloni tra cui districarsi. Solo un susseguirsi di calette, sassi, scogli o sabbia, con fronde d'alberi per farsi ombra. Ecco come si presenta Punta Corrente, sotto Rovigno, il ritrovo per godersi il mare istriano. Un sentiero, che prosegue dal lungomare della cittadina (da affrontare a piedi o in bicicletta), corre verso sud costeggiando tutta la penisola: sbirciando tra la vegetazione al margine della stradina sterrata si scorgono scorci di mare verde e azzurro che sembrano disegnati.

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Lungo il percorso si trova qualche chioschetto dove bere qualcosa o leggere un libro adagiati su cuscini colorati tra gli alberi. Quando poi arriva il momento di scegliere dove mettere le tende, o meglio, l'asciugamano, sono quattro le tipologie di spiaggia che si intervallano con regolarità. Da quella formata da grandi scogli piatti, da usare come gradoni per scendere in acqua (una scelta consigliata soprattutto a coppie giovani e senza bambini da tenere sotto controllo), a quella fatta di sassi e sassolini che digradano verso il mare. In questi punti è molto facile entrare in acqua (meglio se indossando scarpette anti-scivolo) e anche con figli al seguito ci si può rilassare. La terza opzione è costituita da quei pochissimi e piccoli spiazzi di sabbia, talmente rari che per trovare posto, specialmente in agosto, bisogna precipitarsi molto presto al mattino. Per gli amanti del genere, però, sono angoli incantevoli e adatti anche ai più piccoli viaggiatori armati di secchiello e paletta. Ultima possibilità sono le aree verdi, per sdraiarsi su un morbido prato a due passi dall'acqua.

L'alternativa alla giornata in spiaggia è rappresentata dal giro in barca sul Canale di Leme, parco naturale e riserva marina protetta. L'escursione, completa di Fish Pic Nic, è organizzata dalla Comunità Turistica di Rovigno e costa 30 euro. Se l'intenzione è, invece, quella di stare lontani dal mare o se non c'è bel tempo, si possono visitare altre cittadine nei dintorni: come Parenzo, con la sua Basilica dall'abside ricoperta di mosaici bizantini; oppure Orsera, dove la leggenda vuole abbia soggiornato Casanova; o Pula con l'anfiteatro romano e il suo bel centro storico.

Regione ricca di vigneti e uliveti, l'Istria è adatta anche per itinerari enogastronomici: in particolare, la Via del Vino e la Via dell'Olio d'Oliva, due percorsi costellati di cantine e frantoi, dove si possono fare degustazioni e acquistare prodotti locali. Se, infine, è una giornata di completo relax ad attirare, i mille metri quadri di spa Art Wellness dell'Hotel Monte Mulini sono pronti ad accogliervi: tanti trattamenti, anche per uomini e bambini, oltre a sauna, bagno turco, piscina, palestra e sala relax (Art Spa Day, circa 27 euro).

TRA LE STRADINE DI ROVIGNO
Quando arriva il tramonto, il consiglio è di correre a Rovigno. Camminando per le stradine del Montalbano, il promontorio su cui sorge la parte più antica della città, per raggiungere sulla cima la Chiesa di Sant'Eufemia (quanto sta calando il sole lo spettacolo è impareggiabile), potreste imbattervi in Rodolfo, ex imbianchino settantenne, che da 12 anni, quattro volte al giorno con la sua cagnetta, percorre le stradine del centro storico e gira intorno alla chiesa. Sarà lui a raccontarvi il significato della statua della Santa che sovrasta il campanile, attraverso un detto che gira tra i più anziani: con il suo dito rivolto verso il basso, vuol ricordare agli abitanti che possono scappare quanto vogliono da Rovigno, ma che sempre qui torneranno. Vi spiegherà anche che la statua è in bronzo e vuota all'interno, per poter girare come una banderuola al vento: se è rivolta verso il mare ci sarà bel tempo. «Se guarda verso l'interno, allora chiudi le finestre», gli fa eco Giordano, 74 anni, mentre con una forza inaspettata da "giovane anziano", come si definisce lui, conduce l'imbarcazione tradizionale a remi, la batana. La sua barca ha 51 anni, è una delle più vecchie in circolazione e si chiama Antonietta, come sua moglie.

Chi sa tutto sull'argomento è Riccardo Bosazzi, segretario dell'Associazione Casa della Batana, da cui prende il nome il museo che è stato dedicato all'imbarcazione (Riva Pino Budicin, ingresso 1 euro). Tra le tante curiosità, può farvi scoprire il canto La vecia batana, nato per accompagnare i rovignesi che si trovavano lontani da casa, o la poesia che celebra l'alba, quella del mattino e quella della notte (qui non esiste un termine che equivalga al nostro tramonto). E ancora, può consigliarvi di passare davanti al museo una sera, fino al 10 settembre, per vedere come veniva costruita un tempo una batana o per mangiare pesce alla griglia («Sardelle arrosto, z'è la fine del mondo», secondo Giordano), bere vino e ascoltare dal vivo le bitinade, i canti tradizionali, con un solista e un coro che imita con la voce il suono dei diversi strumenti, oppure per guardare filmati che raccontano le tradizioni del luogo (le serate costano 50 kune, circa 7 euro; pacchetto visita al museo, giro in barca e cena con canti dal vivo allo Spàcio Matika, 220 kune, circa 30 euro). Tanti altri eventi, poi, animano la città durante tutto l'anno, come concerti jazz e di musica barocca, esposizioni d'arte, l'Italian Film Festival in Rovinj (Gandusio Theater, 1-6 agosto) o la mostra fotografica Istria 1920-1930 (Rovinj Heritage Museum, 12-30 settembre).

27 giugno 2011

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