«Gli isolani ci invitarono con insistenza a scegliere una donna e ad andare a riva con lei; e i loro gesti, privi di qualsiasi ambiguità, indicavano in che modo avremmo dovuto fare la sua conoscenza.» Il modo possiamo immaginarlo. Ed è certo che, quando sbarcano a Tahiti, in quell'aprile del 1768, Louis-Antoine de Bougainville e gli uomini delle sue navi, "La Boudeuse" e "L'Etoile", devono esserne rimasti molto colpiti. Tanto che, una volta tornato in patria, l'esploratore francese parla in modo appassionato di una nuova Citera e i suoi racconti di donne belle come Venere, disinibite, che non hanno altro Dio che l'amore, infiammano Parigi. Ma Bougainville è solo il primo di una lunga lista di navigatori, poeti e artisti che hanno rappresentato la bellezza della Polinesia, trasformandola in leggenda: Herman Melville, Gli ammutinati del Bounty, Marlon Brando, Paul Gauguin… Ed è sempre facile farsi prendere dalla tentazione di descriverne la magia, scadendo nel luogo comune e forse anche in una certa retorica che si crogiola nel mito stantio del buon selvaggio e del paradiso naturale incontaminato.
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Al di là dei cliché, la Polinesia di oggi si racconta da sola, con i suoi cinque arcipelaghi (della Società, Gambier, Tuamotu, Australi, Marchesi) e le sue 118 isole gettate nell'Oceano Pacifico in un'area grande più dell'Europa. Giusto a metà strada tra la California e l'Australia, al di sotto dell'Equatore. Isole alte dagli aspri picchi di origine vulcanica, ammantate da una vegetazione rigogliosa, con spiagge nere, di origine basaltica, o immacolate, di sabbia corallina. Isole basse, levigate da secoli di erosione, con anelli di atolli sparsi in lagune dalle acque calde ricche di pesci e di coralli. Un luogo lontano, enorme, impossibile da conoscere tutto in una volta, che va invece esplorato senza fretta. Le combinazioni sono infinite, ed è quindi consigliabile costruirsi un itinerario personalizzato. Tutte le informazioni si trovano sul sito, in italiano, di Tahiti Tourisme. Quello proposto di seguito è uno dei viaggi possibili: tocca quattro isole, molto diverse l'una dall'altra che, insieme, riescono a dare un'idea di alcune delle mille sfumature di questo angolo di mondo: Tahiti, con la capitale Papeete, i mercati, le feste e il verdissimo interno; Bora Bora, dalla laguna perfetta, con i resort più spettacolari e lussuosi; Huahine, la più autentica e meno turistica, con importanti siti archeologici; Manihi, l'atollo da cartolina, con le coltivazioni di perle nere e il mare cristallino. E ovunque aspettatevi di essere accolti dall'allegro saluto tradizionale: Ia Orana!
22 giugno 2011, aggiornato l'8 maggio 2012
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