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Islanda, in vacanza alle origini del mondo

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Islanda, in vacanza alle origini del mondo

La spiaggia di sabbia vulcanica di Dyrholaey (foto Prisma Bildagentur AG / Alamy)
La spiaggia di sabbia vulcanica di Dyrholaey (foto Prisma Bildagentur AG / Alamy)

«Discendi nel cratere dello Jokull di Sneffels, che l'ombra dello Scartaris lambisce prima delle calende di luglio, viaggiatore ardito, e giungerai al centro della Terra», prometteva Julius Verne.

Quasi 150 anni dopo l'uscita del romanzo, il placido vulcano islandese di Snæfellsjökull, a due ore di macchina da Reykjavík, aspetta ancora visitatori. Leggende moderne lo vogliono punto di convergenza delle linee energetiche terrestri o addirittura pista di atterraggio per navi aliene. Di sicuro c'è solo il fascino di un parco naturale che racchiude anche le impressionanti formazioni di lava di Lóndrangar e la "grotta che canta" di Sönghellir, famosa per la sua eco e – tanto per non smentire la fama esoterica del luogo - per le iscrizioni runiche sulle pareti.

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Chi arriva in Islanda, atterrando all'aeroporto di Keflavík o via mare (Costa Crociere propone La terra dei ghiacci, che fa tappa nella capitale e nella cittadina di Akureyri), capisce subito cosa spinse Verne ad ambientare qui uno dei suoi capolavori: la sensazione è quella di essere arrivati in un luogo di confine tra il mondo terreno e quello sovrannaturale, costellato da paesaggi lunari impossibili da dimenticare. Come il castello nero di Dimmuborgir ("Fortezza oscura", in islandese), un labirinto lavico di colonne, pareti e archi a sesto acuto naturali che la mitologia nordica vuole abitato dagli spiriti. Come le grotte glaciali di Kverkfjöll, le cui pareti si sciolgono a contatto il calore emanato dal fiume Jökulsa. O come Geysir, il getto di acqua calda per antonomasia, che esplode con regolarità non lontano da Gullfoss, dove il torrente bianco Hvítá si getta con un doppio salto in un canyon, creando una serie di arcobaleni.

I TROLL PIETRIFICATI E IL VOLO DEI PULCINI
Fumarole, fenditure nel terreno, sorgenti calde e sculture di lava sono una costante del panorama dell'isola che gli abitanti hanno cercato di spiegare ricorrendo ai miti. Fate, angeli e spiriti delle montagne hanno ognuno il proprio territorio e molti giardini islandesi sono provvisti di casupole di legno, nel caso qualche folletto avesse bisogno di un riparo. I dintorni di Akureyri, capitale del nord, risultano particolarmente affollati di presenze. Durante la sosta della sua nave, Costa Crociere propone, oltre a una visita alle meraviglie naturali del lago Mývatn, un giro a Godafoss, le "Cascate degli Dei", dove i vichinghi gettarono le statue delle loro divinità quando decisero di abbracciare il cristianesimo. Una mossa che non sembra abbia intimidito le creature che abitano i vicini Fiordi Occidentali. Le strane formazioni rocciose che dal golfo sembrano rivolgersi verso l'isola di Grímsey sarebbero in realtà tre troll (con mucca al seguito) sorpresi dal sorgere del sole durante una delle loro scorribande e trasformati in pietra.

Le presenze dispettose non finiscono qui. Se percorrete la pista interna di Sprengisandur, che collega il nord e il sud del Paese, per andare a farvi un bagno caldo nel cratere Viti, preparatevi a incontrare i fantasmi degli uomini e delle greggi che hanno osato tentare la traversata durante l'inverno artico. E va assolutamente evitata, per non essere colpiti da una maledizione, la parte nord dell'isolotto roccioso di Drangey, dove morì l'eroe vichingo Grettir. Avendo cura di restare a sud si può però assistere nei primi giorni di agosto al "volo delle pulcinella": qui (come nell'arcipelago di Vestmannaeyjar e sulla penisola di Dyrhólaey) nidificano milioni di uccelli marini. I pulcini spiccano il volo per la prima volta tutti insieme, dando vita a uno spettacolo unico nel suo genere.

LA CITTÀ FONDATA DAI VICHINGHI RIBELLI
Il fascino dell'Islanda non è solo nella natura. Le cronache della fondazione raccontano di un gruppo di guerrieri vichinghi, capitanati dal leggendario Ingólfur Arnarson, che salpò dalla Norvegia per sfuggire al dispotico sovrano dell'epoca. I coloni, memori delle prepotenze che erano stati costretti a subire, diedero vita, nel 939 d.C., all'AlÞing, il più antico parlamento del mondo. Reykjavík, in cui si concentra più di un terzo delle popolazione dell'isola, non ha perso lo spirito di città ribelle e indipendente: una vita culturale frenetica, con una vivacissima scena musicale (da qui, del resto, sono partiti Björk e i Sigur Rós) ed edifici dal design innovativo, come la cattedrale, ispirata alle colonne di lava basaltica molto diffuse in Islanda. Il tour della città proposto da Costa Crociere comprende il museo all'aperto di Árbaer dove sono stati trasportati alcuni antichi edifici, e la visita a una fattoria.

In alternativa, ci si può tuffare nella Blue Lagoon, la spa più famosa d'Islanda, una piscina di acqua geotermale curativa color azzurro-latte, costantemente immersa nel vapore, al centro di un campo di lava nerissima. La sera la movida islandese prevede il runtur, un allegro girovagare tra i locali del centro (per i turisti esistono anche tour organizzati che fanno tappa nei pub più alla moda). Se alla vita mondana preferite ancora il contatto con il soprannaturale, potete partecipare all'"Haunted walk of Reykjavík", una passeggiata per il centro alla ricerca dei fantasmi sulle tracce degli antichi eroi delle saghe.

29 giugno 2011

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