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Friuli Venezia Giulia in 10 mosse

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Friuli Venezia Giulia in 10 mosse

Trieste, il Castello di Miramare (foto Marco Milani - Turismo FVG)
Trieste, il Castello di Miramare (foto Marco Milani - Turismo FVG)

Terra di passaggio. Questo è da sempre il Friuli Venezia Giulia, proprio per la sua posizione strategica, estrema propaggine est al confine con Austria e Slovenia. Questa rimane la sua cifra distintiva e la sua forza: la capacità di integrare popoli e culture, influenze e stimoli diversi, come un mosaico. Una terra tutta da scoprire: a partire dai suoi tesori più antichi, come Aquileia e Cividale, per arrivare alle esposizioni di arte contemporanea ospitate dai magazzini del Porto Vecchio di Trieste. Senza dimenticare le tappe golose nei prosciuttifici di San Daniele o nelle osmize del Carso, sulle tracce delle sue eccellenze enogastronomiche. Ecco le 10 tappe da non perdere.

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1.TIEPOLO E GLI ANGELI MONELLI
C'è tempo fino al 4 dicembre per vedere la mostra Il Giovane Tiepolo: la scoperta della luce, al castello di Udine, la città dove il pittore ha acquisito la maturità artistica e quel cromatismo luminoso che sarà poi la sua cifra distintiva. Tutta Udine, in realtà, è disseminata delle splendide opere dell'artista: a partire dal Duomo, con gli angeli un po' monelli della Cappella del Santissimo, che fanno cadere i fogli di musica, fino all'Oratorio della Purità, con le pareti dipinte a chiaroscuro su fondo oro, l'unico luogo dove padre e figlio, Gianbattista e Giandomenico, lavorarono insieme; e ancora, il Museo Diocesano, con il Giudizio di Salomone nella Sala Rossa e gli affreschi della Galleria degli Ospiti.
All'ora dell'aperitivo, non ci si può sottrarre al rito del tajut: ovvero un bicchiere di vino nelle osterie tipiche della città.

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2. IL COLLIO IN VESPA
Gli stranieri ne vanno pazzi, perché è uno dei simboli dello stile italiano. Così, per chi si sente un po' Cary Grant o Audrey Hepburn, la Vespa è anche il modo più divertente per girare il Collio, le valli del Natisone e i Colli orientali fino a Cividale. E godersi il paesaggio dei filari di vigne sulle dolci sinuosità delle colline, facendo tappa nelle aziende agricole e gustando vini e specialità locali. Le Vespe sono messe a disposizione dei clienti da b&b, ristoranti e resort; in alternativa, è possibile noleggiarne una per conto proprio. Cliccate qui per avere tutte informazioni e per trovare l'elenco delle aziende

3.CIVIDALE, GIOIELLO LONGOBARDO HI-TECH
L'antica Forum Iulii, fondata da Giulio Cesare nel 53 a.C. e primo ducato longobardo in Italia (568 d.C.), proprio quest'anno è entrata a fare parte dei siti Unesco. E ancora oggi Cividale conserva le vestigia dei popoli che sono passati da lì: il Monastero di Santa Maria in Valle, con il tempietto longobardo – o, più esattamente, "cappella palatina" – dove intervennero maestranze siriaco-bizantine, il Ponte del Diavolo, l'Ipogeo Celtico, le collezioni del Museo Cristiano e del Tesoro del Duomo. Qui, da pochissime settimane, è possibile vedere l'altare di Ratchis (737-744 d.C) non solo perfettamente restaurato, ma anche nella sua "versione originale", cioè a colori, come doveva essere prima che la patina del tempo lavasse via le tinte vivaci. Grazie a un sistema di videoproiezione, i visitatori vedono i colori sovrapporsi progressivamente ai bassorilievi, fino a darne un'immagine molto vicina all'origine.

4. NEI PROSCIUTTIFICI DI SAN DANIELE
Piccolo centro dove si produce uno dei prosciutti più famosi d'Italia, San Daniele vale una tappa solo per assaggiare e fare scorta di crudo Dop direttamente nei prosciuttifici dove le cosce dei suini vengono lavorate, stagionate e sottoposte a controlli rigorosi. Gli amanti dei salumi, però, non possono lasciarsi sfuggire altre due chicche del Friuli Venezia Giulia: il prosciutto di Sauris e quello di Cormòns, dolci e dal retrogusto leggermente affumicato.

5. AQUILEIA ROMANA E PALEOCRISTIANA
Fondata dai Romani nel 181 a.C. e capitale della X Regio sotto Augusto, Aquileia è un luogo magico, dove secoli di storia hanno lasciato in eredità un'atmosfera quasi sospesa nel tempo. Proseguendo dall'antico foro romano – all'incrocio tra cardo e decumano – verso alla magnifica Basilica, si passa in mezzo a due filari di cipressi, lungo una verdissima passeggiata archeologica costruita dai fascisti nel letto del fiume Natissa, un tempo importantissimo soprattutto per il commercio di ambra che veniva dal Baltico. Nella Basilica si può ancora vedere il più grande mosaico paleocristiano del mondo occidentale: ben 760 metri quadrati che riproducono simboli cristiani ed episodi della Bibbia che dovevano servire a istruire i catecumeni.

6. PRANZO IN OSMIZA
Legate a un decreto del XVIII sec. dell'imperatrice Maria Teresa d'Austria, che permetteva agli agricoltori di vendere il vino sfuso e i propri prodotti per un periodo di otto giorni (in sloveno "osem" significa "otto", appunto), le osmize mantengono la loro ispirazione rurale, anche nella versione moderna, che le vede magari trasformate in agriturismi o punti di ristoro. Restano intatti, come quelli di una volta, i sapori genuini di formaggi, salumi e vini – come è il Terrano, un rosso corposo e acidulo tipico del Carso. E allo stesso modo è rimasta inalterata l'usanza di appendere agli incroci o ai lati delle strade dei paesini le "frasche", cioè dei rami frondosi che ancora oggi segnalano agli avventori la presenza di una osmiza.

7. BIENNALE D'ARTE TRA I MAGAZZINI DEL PORTO VECCHIO
C'era una volta il magazzino 26 del Porto Vecchio di Trieste – l'unico porto austriaco - dove venivano conservate le merci (soprattutto olio e caffè) che passavano dallo scalo. In funzione fino alla II Guerra Mondiale e per anni abbandonato, il magazzino 26 è tornato a nuova vita dopo un restauro conservativo: le colonne in pietra d'Istria, i pavimenti in cemento grezzo, tutto è stato recuperato e non sostituito. Oggi – fino al 27 novembre – ospita la Biennale Diffusa, un prolungamento della 54ma Biennale di Venezia, curata da Vittorio Sgarbi: 3mila metri quadrati e 132 opere d'arte contemporanea dei migliori artisti del Friuli Venezia Giulia.

8. IMMERSIONI AL CASTELLO DI MIRAMARE
Il Castello di Miramare è un sagoma candida protesa verso il mare come la polena di una nave. Luogo ricco di suggestioni storiche, voluto dall'arciduca Massimiliano d'Austria, poi imperatore del Messico, la dimora conserva arredi originali e atmosfere ottocentesche. Durante la bella stagione, nella sala del trono, vengono organizzati concerti di musica classica. Da non perdere, una passeggiata nel vasto parco del castello (22 ettari), per metà all'inglese, con piante rare, angoli nascosti e grotte, per metà all'italiana, basato su simmetrie e forme geometriche. Gli amanti del mare possono prenotare un'immersione nell'acqua cristallina della Riserva Naturale Marina di Miramare: le visite guidate sono l'unico modo di visitarla perché è chiusa al pubblico, per garantirne una maggiore tutela.

9. LA SCONTROSA GRAZIA DI TRIESTE
L'atmosfera della Mitteleuropea che ha fatto di Trieste un crocevia di genti e di culture ancora si respira nelle sue vie. E chi ha amato le poesie di Umberto Saba o ha sorriso davanti all'"ultima sigaretta" di Zeno Cosini, può prenotare un tour letterario sulle tracce degli autori triestini (Infopoint Turismo FVG Trieste - Via dell'Orologio 1, P.za Unità d'Italia tel. 040.3478312 - info.trieste@turismo.fvg.it). Valgono la fatica dela salita il Colle di San Giusto e la Cattedrale, risultato dell'unificazione di due chiese preesistenti, sul cui pavimento si può ancora vedere il mosaico palocristiano. Per pranzo, prendete la motonave che parte dal molo Audace ogni 30 minuti (il servizio è gratuito) e arriva alla Diga, ex sede della società austriaca dei Canottieri "Eintracht": alla fine dell''800 proteggeva il porto vecchio di Trieste, ora è stata trasformata in un lido attrezzato con un ristorante che propone cucina di mare.

10. GORIZIA, SULLE MURA DEL CASTELLO
Infine, tappa a Gorizia e al suo castello, semidistrutto durante la Prima Guerra Mondiale e ricostruito negli Anni Trenta sul nucleo del 1200, ricreandone l'aspetto originario. Gli ambienti sono arredati secondo le funzioni che svolgevano in passato: al piano terra si visitano la sala da pranzo e le cucine, oppure la Sala dei Cavalieri, che ospita una collezione di armi, mentre ai piani superiori si trovano la Sala del Conte con il soffitto a cassettoni, la Sala della Musica e la cappella dedicata a San Bartolomeo. Si può percorrere anche oggi il Cammino di Ronda, da cui si ammira un panorama che abbraccia tutta la città.

14 ottobre 2011

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