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Vienna in 10 tappe. Sulle orme di Klimt

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Vienna in 10 tappe. Sulle orme di Klimt

Inseguire le orme del genio artistico di casa, Gustav Klimt, a centocinquant'anni dalla nascita. Perdersi tra vie e piazze riempite da profumi esotici e colori delicati, sempre all'ombra della composta e imponente eleganza asburgica o del fascino sinuoso dello stile liberty. La primavera è arrivata. E forse non c'è periodo migliore per scoprire Vienna in 10 tappe, pensate apposta da Viaggi24.

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1. SULLE TRACCE DEL GENIO AL BURGTHEATER
La casa dove è nato Gustav Klimt, il 14 luglio del 1862, non esiste più. Non cercatela, lì nel 14° distretto, al numero 247 di Linzer Strasse. Per seguire il filo dell'imponente presenza del maestro dello Jugendstil, figlio di un orafo boemo e di un'appassionata di musica lirica, meglio partire dal Burgteather. Lì, dove il giovane Gustav, con il fratello Ernst e il pittore Franz Matsch, realizza pannelli decorativi e dipinti sui soffitti, con richiami ai più famosi teatri dell'antichità. Un lavoro che vale ai tre artisti una croce d'oro al merito e l'ammirazione dell'imperatore Francesco Giuseppe.

2. MUSEO DELLE BELLE ARTI, VENTATA DI NOVITÀ
La storia di Klimt continua a poca distanza: la fermata "Burgring" del tram, sulla linea D, schiude le porte del MuseumsQuartier (un quartiere-museo situato al centro della città) e della mostra Gustav Klimt im kunsthistorischen Museum, la prima del ciclo di esposizioni dedicate al pittore, inaugurata il 14 febbraio scorso proprio al Museo delle Belle Arti (in tedesco, Kunsthistorisches Museum). In particolare, sono esposti tredici dipinti, insieme ai bozzetti pensati per la scalinata del museo stesso, dove emerge già quel simbolismo che diventerà tratto distintivo del Klimt maturo e affermato.
Quel Klimt che decide, insieme ad altri colleghi, di staccarsi dalla Künstlerhaus (la prestigiosa associazione artistica della capitale) e inaugurare così la "Secessione viennese", portando scompiglio insieme a una ventata di novità.

3. "A OGNI TEMPO LA SUA ARTE, ALL'ARTE LA SUA LIBERTÀ"
Il fregio è ancora lì, pronto ad accogliere i visitatori del Palazzo della Secessione, con la famosa cupola di foglie dorate (chiamata non senza ironia "testa di cavolo" dai viennesi), progettato da Joseph Maria Olbrich. All'interno, il famoso Fregio di Beethoven, opera di 34 metri per due che magnifica con tutta la sua esuberanza la grandezza della Nona sinfonia di Beethoven. Impossibile tralasciare questa meta.

4. UNO SCRIGNO DI DISEGNI
A due passi dalla "Secessione", dietro il palazzo del Verkehrsbüro, si apre poi la spaziosa Karlsplatz, dove lo stile liberty dell'epoca di Klimt permea, inconfondibile, le decorazioni dorate e tutta l'architettura della stazione della Stadtbahn, ideata da Otto Wagner intorno al 1900 per la ferrovia urbana di Vienna. Poco distante, il palazzo della Künstlerhaus, ma anche il Wien Museum Karlsplatz, che il 16 maggio inaugura una mostra dedicata alla ricchissima collezione di Klimt in suo possesso. Più di 400 disegni e schizzi, ma anche stampe preziose, la maschera funebre di Klimt e il disegno che Egon Schiele fece di del suo amico e maestro nel letto di morte.

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5. MERCATO ORIENTALE. ALLA VIENNESE

Tornando alla piazza, impossibile non farsi avvolgere dai profumi e dai colori del Naschmarkt, il mercato più esotico e famoso di Vienna, dove i gestori delle bancarelle, soprattutto turchi, espongono spezie di ogni di tipo e specie di frutta da ogni parte del mondo. Se la fame incombe, c'è solo l'imbarazzo della scelta, tra i molti locali con menu orientali o a base di pesce. Se invece non è poi molta, nessun problema: non resta che entrare in un Caffè viennese. Il più vicino è il Cafè Museum, alla fine della Operngasse.

6. PATRIMONIO UNESCO, FORMATO TAZZINA
Un'esperienza unica, quella del "caffè viennese", tanto che l'Unesco, da poco, ne ha certificato l'importanza dichiarandolo patrimonio immateriale dell'umanità.
Gli austriaci hanno fatto della degustazione del caffè un'esperienza unica per i sensi: il caffè, che sia un Kleiner Schwarzer (un espresso), un Einspänner (caffè con panna servito in bicchiere) o qualche altra specialità, è una coccola per il palato. Gli arredi e la luce soffusa fanno il resto. E rinfrancano lo spirito.
Lo sanno bene al Cafè Central, che non si fa mancare l'accompagnamento del pianista dopo le sei del pomeriggio, ma anche al Kaffee Alt Wien, caffè viennese che vira verso il pub, fondato nel 1936, con i muri tappezzati di locandine varie e dove è possibile anche cenare, magari con un piatto di gulasch. Per torte e dolci, è d'obbligo il passaggio all'Hotel Sacher, ma l'omonima torta si può assaggiare anche da Demel, tempio della pasticceria. Se non si rimane senza parole già di fronte alle vetrine, all'interno si possono osservare i pasticceri al lavoro, dietro le pareti di una cucina completamente a vetri.

7. SALOTTO DI CASA. AL LEOPOLD MUSEUM
Per "completare", almeno in parte, la scoperta di Vienna sulle tracce di Klimt, non si può rinunciare al Leopold Museum, pezzo forte del MuseumsQuartier, dove potersi abbandonare alle molte emozioni che suscita un altro capolavoro del maestro, "La morte e la vita", affiancato da varie tele di paesaggi molto suggestivi. Ma Rudolf Leopold, intraprendente fondatore del museo, era un collezionista vorace e di larghe vedute. E' grazie alla sua sete di arte che il museo custodisce oggi non solo opere di Klimt, ma anche la collezione di opere di Egon Schiele più importante e vasta al mondo, oltre a lavori di Oskar Kokoschka e di molti altri artisti. E siccome siamo a Vienna, non poteva mancare il Cafè Leopold, ulteriore esempio di "estensione del salotto di casa", come i viennesi amano definire i loro "Caffè". Fu qui che dal 1876 al 1883 Gustav Klimt fu allievo del pittore di decorazioni.

8. QUOTIDIANITÀ DEL PRIMO NOVECENTO. AL MAK
Altra tappa della Vienna di Klimt è invece il MAK, il Museo di Arte Applicata. In questi giorni si apre la mostra che ripercorre disegni e progetti per il grande mosaico di palazzo Stoclet (a Bruxelles), la più grande opera dell'architetto liberty Joseph Hoffmann. Nell'esposizione, i nove disegni d'officina elaborati da Klimt tra il 1905 e il 1909 per il mosaico. Il MAK, però, è anche uno scrigno, tutto da scoprire, di quello che è stato il grande impatto estetico dello stile Liberty viennese. Mobili, lavori in metallo e cuoio, oggetti di moda, stoffe e tappezzerie, ma anche oggetti di uso quotidiano creati però da grandi nomi dell'arte e dell'architettura dell'epoca, come Adolf Loos e Josef Hoffmann: l'entrata al MAK è un salto nella vivace Vienna quotidiana di inizi Novecento.

9. BELVEDERE: UN BACIO ENTRA NELLA STORIA
Ultimo, ma ovviamente non meno importante, il Belvedere superiore, che custodisce la passione trasmessa ancora oggi da capolavori come La Giuditta e Il Bacio, dove Klimt avrebbe raffigurato se stesso con la compagna Emilie Flöge. Di sicuro questo quadro fa del Belvedere la meta degli appassionati di Klimt di tutto il mondo, che hanno però occasione di ammirare nel museo altre tele di Klimt, di Schiele e Kokoschka, nonché dell'impressionismo francese. All'uscita, ci si può riposare ai tavoli della birreria Salm Braü, ordinando una Klosterpfandl (piatto unico di carne e verdure servito in una padella calda) o le Spare Ribs (costolette di maiale con patate), accompagnate da una birra artigianale della casa.

10. A SPASSO PER VIGNE E MERCATINI (DI PASQUA)
La Vienna contemporanea, poi, pulsa al ritmo della primavera, con i primi tepori della nuova stagione che accompagnano i mercatini di Pasqua. Decorazioni tradizionali, uova colorate, artigianato vario e specialità culinarie: vale la pena fare un salto al mercato davanti al Castello di Schönbrunn, a quello dell'Antica Vienna in piazza Freyung o al mercato dell'Artigianato Artistico Am Hof. Passate le festività, il programma continua con il Festival del Gusto che dall'11 al 13 maggio trasforma lo Stadpark nel tempio della migliore gastronomia, dove assaggiare lumache vignaiole viennesi, miele della Carinzia oppure formaggio aromatico del Vorarlberg. Le moltissime cantine e winebar (qui la lista completa) presenti in città suggeriscono poi una metropoli molto più amante del vino di quanto si pensi. Se non ci credete, c'è sempre il Wiener Wienztour, il tour dei viticoltori viennesi (qui il calendario) che si tiene il 20 e 21 aprile, con passeggiate nelle vigne e degustazioni in 25 cantine aziendali. Oppure il sentiero delle vigne viennesi, un tour con itinerari che si snodano nei 700 ettari di coltivazioni alle porte della città ma sempre parte di essa. Un caso più unico che raro, per una metropoli. Ma che la rende ancor più sorprendente. Proprio come il suo genio, Gustav Klimt.

22 marzo 2012


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