Grottaglie: già il nome suggerisce un mondo sotterraneo. Cave naturali, spazi, antri abitati fin dal Paleolitico e che ora sono meta di passeggiate. Ma il Grottagliese è soprattutto una terra di abili figulini, i ceramisti che da secoli si sono dedicati alla lavorazione della terracotta, per lungo tempo principale fonte economica della zona. Basta pensare che qui, alla fine del Settecento, si contavano una quarantina di fabbriche che davano lavoro a più di cinquemila persone. Ancora oggi, passeggiando nel quartiere dei ceramisti, lungo la Gravina di San Giorgio, ci si rende conto che questa forma di artigianato non è una semplice attrazione turistica, ma qualcosa in più. Grottaglie, infatti, è inserita nelle ventotto città della ceramica italiana e le sue lavorazioni sono protette dal marchio Doc.
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Nel quartiere si possono osservare tutte le fasi artigianali, da quella al tornio, lo strumento essenziale per produrre gli oggetti, alla decorazione, fino al forno tradizionale a legna, con la sua camera di combustione e cottura. Ogni artista ha il suo stile, come Stefano Monteforte che ha scelto, per realizzare vasi e servizi da tavola, la tecnica della ceramica ingobbiata e graffiata, in cui sul rivestimento terroso bianco s'inseriscono decori e colori brillanti. Il team di Gaetano Fasano, invece, ha puntato sulle realizzazioni di grossa fattura, opere in formato XL che si possono ammirare nel laboratorio, tra cui spiccano i grandi capasoni, contenitori usati un tempo per conservare il vino. Un compendio della maestria dei Fasano si può portare a casa anche con oggetti di dimensioni più ridotte, come gli originali portamozzarelle, smaltati senza l'uso di piombo. Se avete voglia invece di un pezzo unico, Ciro e Rosaria Spagnulo realizzano colorate ceramiche d'arte anche su disegno del cliente.
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Dopo lo shopping, si può proseguire alla scoperta delle opere d'arte a cielo aperto, disseminate in tutto il centro storico. Come la Chiesa Madre, con la facciata in stile romanico, la Chiesa del Carmine, con l'annesso convento dei Carmelitani, dove si trova un presepe in pietra policroma del 1530, e il Castello Episcopio, in cima alla collina, che rappresenta il simbolo feudale dei vescovi tarantini, e che ospita il Museo della Ceramica, con reperti archeologici, oggetti di uso tradizionale, figurine dei presepi e opere contemporanee. Molti itinerari si possono seguire con le guide dello Speleo Club Cryptae Aliae (tel. 3476534193, vai al sito). Tra i percorsi più particolari, quello a cavallo che porta alla scoperta delle gravine e degli ipogei più importanti del territorio di Grottaglie.
19 giugno 2012
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