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Cipro Sud: immergersi nel mito

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Cipro Sud: immergersi nel mito

La costa selvaggia della penisola di Akamas (foto Almay/Milestone Media)
La costa selvaggia della penisola di Akamas (foto Almay/Milestone Media)

Scogliere ripide e inaccessibili, spiagge di sabbia dorata, gole strette come feritoie e una vegetazione fitta, appena segnata dall'incedere sinuoso di vecchi tratturi: la penisola di Akamas, lembo nordoccidentale dell'isola di Cipro, è un frammento di natura selvaggia e incontaminata. Qui i grandi alberghi, le discoteche e i locali che assediano la mondana (e non troppo lontana) Ayia Napa non sono arrivati. Tenuti a distanza da un ambiente piuttosto impervio e da una vecchia base militare britannica.

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SOLE E TULIPANI
Per vedere Akamas bisogna avere pazienza. Ci si muove in barca o a piedi. Via mare, partendo dal porticciolo di Latchi si raggiungono piccole baie deserte, l'isolotto di Agios Georgios, bagnato da acque cristalline perfette per lo snorkeling, e i luoghi cari ad Afrodite, la Fontana Amoroza e i Bagni. Narra la leggenda che la dea fosse solita venire a fare il bagno in questo piccolo laghetto naturale nascosto da una grotta e che proprio qui conobbe Adone, il quale, bevuta l'acqua della pozza per rinfrescarsi, fu stregato dalla sua bellezza e se ne innamorò. Ai mitologici amanti e alla fontana sono intitolati i due sentieri ad anello che, in una decina di chilometri, s'inoltrano nella macchia mediterranea, toccano le rovine della Torre Regina, un tempo parte di un edificio medievale, quindi proseguono fino a Kakoskali, dove la vista spazia su tutta la costa fino a Capo Arnoutis. È lungo questi sentieri che Akamas mostra tutta la sua selvaggia bellezza: la costa ripida e rocciosa che nasconde piccole spiagge sabbiose e insenature dalle acque cristalline, gole profonde, carrubi, lentischi ed eucalipti che, a mano a mano che si sale, cedono il posto a ginepri e pini. Un posto dove si danno appuntamento gli uccelli migratori, in viaggio tra Asia, Europa e Africa, e dove fioriscono seicento specie di piante, 35 delle quali endemiche come l'orchidea, il croco e il tulipano di Cipro.

LUSSO SÌ, MA BIOLOGICO
La penisola di Akamas ospita il più lussuoso resort di tutta Cipro, l'Anassa (vai al sito). Un complesso di ville in stile mediterraneo, scandito da terrazze, portici e scenografiche piscine a gradoni, mimetizzato tra la vegetazione e dove tutte le stanze guardano la spiaggia di Asprokmnos, tra le più belle di tutta Cipro. Il resort vanta anche una spa che utilizza prodotti bio: impacchi con alghe marine, talassoterapia, trattamenti con oli essenziali alle erbe cipriote e massaggi shiatsu. Il ristorante interno, il Basiliko, mescola ingredienti locali a ricette asiatiche, ma per gustare la cucina cipriota ci si può spostare nell'entroterra, nel piccolo villaggio di Drouseia dove la taverna Christos offre i tradizionali meze (gli antipasti), i koupepia, involtini di foglie di vite ripieni di riso, carne, cipolla ed erbe aromatiche, o le keftedes, le polpette speziate accompagnate dal riso. Alle spalle di Drouseia partono i sentieri che si arrampicano sui monti Troodos e si spingono fino alla Valle dei Cedri. Un'area protetta da una riserva naturale e con il Troodos Visitor Centre che organizza escursioni guidate. A sud di Drouseia, la strada devia nuovamente verso il mare e scivola al porticciolo di Agios Georgios, circondato dalle rovine di catacombe, con la sua piccola chiesa bizantina e il mercatino artigianale che ogni mattina occupa il piazzale antistante. Da qui, seguendo la costa verso nord, si raggiunge Lara Beach, un lungo nastro di sabbia finissima. Al margine della penisola di Akamas sorge Pafos, per 600 anni capitale di Cipro, oggi tra i Patrimoni dell'Umanità Unesco. Nella zona archeologica si vedono ancora le Tombe dei Re, vere case sotterranee con ampi atri e colonnati scavati nella roccia. I reperti più preziosi però sono i pavimenti a mosaico conservati nel palazzo di Pafos (III secolo d.C.): le tessere di pietra tracciano un viaggio attraverso i più noti miti greci, dal giovane Narciso trasformato in fiore al rapimento di Ganimede, dalla lotta tra Teseo e il Minotauro alla triste storia di Leda e del cigno.

3 agosto 2012

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