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Cuba social club, sulle note di son e merengue

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Cuba social club, sulle note di son e merengue

Veduta dell'Avana (foto Alamy/Milestone Media)
Veduta dell'Avana (foto Alamy/Milestone Media)

Casa de la Trova. È la parola chiave di questo viaggio a Cuba. Il segreto per entrare immediatamente nel cuore più autentico dell'isola caraibica: fatto di ritmo e sentimento. Sì perchè di Casa de la Trova ce n'è una in ogni città. Luoghi d'elezione per ascoltare musica dal vivo, sono le eredi dell'originale tradizione cubana dove i trovadores cantavano trovas, ballate. E dove si è conservato lo spirito - non solo artistico - più vero. Musica che all'inizio era
solo il son, nato dalla fusione di ritmi europei e neri africani. Ma che poi da tutto questo ha dato origine alla salsa: Cuba ne è la patria. Un sound da danzare. Che qui non è solo un ballo, ma una
filosofia di vita, espressione dell'intimo modo di essere della gente, dove anche i bambini apprendono i primi passi prima ancora di imparare a camminare.

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Scoprire Cuba significa visitare chiese, musei, città. Ma significa soprattutto entrare nell'universo culturale dei cubani, e condividerne lo spirito. Le Casas de la Trova, che così tanta parte hanno avuto nell'evoluzione della musica popolare, sono il posto giusto. Dove i cubani cantano, suonano e sperimentano nuovi ritmi. Oggi i generi sono molti ma, come in passato, le esecuzioni sono spesso improvvisate e spontanee. Jam session di son, soul, rock, pop, nueva trova, uniti a salsa e merengue. Durante le quali si esibisce il semplice trovador con la chitarra, il classico sexteto cubano o l'orchestrina jazz. Le location sono le più diverse: dalla villa coloniale con il cortile zeppo di tavolini raggruppati attorno a un palco al baretto informale che arriva fin sulla strada. Insomma club
dove tutti, giovani e vecchi, stranieri e locali, si incontrano per bere, ballare e ascoltare musica fino a notte fonda.
Questo viaggio cubano unisce così in un percorso ideale le Casas de la Trova e le città coloniali, la storia rivoluzionaria e le spiagge più belle. Da est a ovest. Da Santiago a Camaguey, passando per Trinidad, Sancti Spiritus, Cienfuegos fino L'Avana: città fondate dagli spagnoli nel Cinquecento e oggi Patrimonio dell'Umanità Unesco.

Il viaggio inizia da Santiago, all'estremo sudest, perché proprio da qui nel XIX secolo, un gruppo di musicisti itineranti cominciò a spostarsi verso l'interno, di paese in paese, passando la vita a cantare e suonare la chitarra. La Casa de la Trova è in Calle Heredia, su due piani: al secondo ha la sala dove si tengono i concerti. È aperta tutti i giorni, di pomeriggio e alla sera. E nei 5 euro del biglietto è compreso anche un mojito. Andateci però quando fa buio, dopo avere visitato il centro storico di Santiago, con la Cattedrale e la Piazza Centrale Carlos Manuel de Céspedes. Tutt'intorno, i
monumenti più celebri e le strade più importanti. Concedetevi il tempo di assaporarne fino in fondo le bellissime architetture coloniali: palazzi e chiese, alcuni rovinati, vissuti. Molti mai ristrutturati. Testimonianza di una storia che qui non si è più guardata indietro. Una sensazione di abbandono, ma anche di dolce nostalgia e di lentezza. Che accompagnerà poi per l'intero viaggio nelle città cubane. Tutte così, in parte riaggiustate, in parte lustrate... Fermatevi sulla terrazza-bar dell'AlbergoCasa Granda (vai al sito). Costruito negli Anni Venti e recentemente ristrutturato, è il posto migliore per gustare l'intero panorama della piazza e del continuo viavai di persone, biciclette e raffazzonate auto Anni 50. Oppure fermatevi nel bar Central, con i tavolini sulla via proprio lì accanto. Per bere un mojito, mentre la gente vi circonda. Per chiedere qualche spicciolo, ma anche per improvvisare un concertino. Uno spettacolo da non perdere.

Il ritmo cambia a Camaguey. Indolente si, ma più intenso. Forse perché è la città stessa a non essere lineare. Molti gli stili architettonici sovrapposti: neoclassico, art déco, neocoloniale, art nouveau, razionalista. Molti i palazzi coloniali, le chiese barocche e infinite le piazze che, come scatole cinesi, si aprono una dopo l'altra, inaspettatamente. Per esplorarla, il modo migliore, economico e divertente, è farsi trasportare a bordo di bici-taxi che affollano tutte le vie principali. E scoprire così, senza fatica,
l'intero centro cittadino. Sempre con un bici-taxi fatevi portare alla sera alla Casa de la Trova, in Salvador Cisneros: tra gli alberi di un cortile in un palazzo coloniale, tanti tavolini, una pista da ballo e un palco striminzito, dove si esibiscono complessi e cantanti. Che uniscono alla musica tradizionale ritmi rap, pop e rock. Anche qui, 5 euro per entrare, compresa la consumazione. Che consiste in una
bottiglia di rum, un po' di bicchieri, tanto ghiaccio e una bottiglietta di coca-cola, per ottenere il re dei cocktail cubani: rum on the rocks, con uno spruzzo di cola. Andateci al sabato sera, quando il locale si riempie. Buttatevi nella mischia, e ballate fino a notte fonda questi ritmi caraibici dalle sonorità contemporanee. Vi sembrerà di esserci nati.

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13 luglio 2012

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Cuba social club, sulle note di son e merengue: parte II

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