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Mediterraneo, 30 isole top: Hvar

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Mediterraneo, 30 isole top: Hvar

La città di Hvar (foto Alamy/Milestone Media)
La città di Hvar (foto Alamy/Milestone Media)

Mare limpidissimo, 2700 ore di sole l'anno (record, per le isole croate), i vigneti di Plavac Mali (gran rosso dalmata), i campi di lavanda a perdita d'occhio. E una cittadella d'impronta veneziana diventata in pochi anni la Saint-Tropez della Dalmazia. È cool, quest'anno, andare a Hvar, l'isola lunga e stretta che tanti blogger – e Lonely Planet – hanno inserito nella Best in Travel Top 10 Regions 2012. Un luogo dove ci si può calare nel ritmo dell'estate o, paradossalmente, anche decidere di tenersi alla larga dalla vita notturna della piccola città. Fuggire da tutto. Il traghetto dalla terraferma ormeggia a Hvar Città, sulla costa sudoccidentale, a 20 minuti di strada dal centro di Stari Grad; Sweet and sexy, ha definito il suo piccolo porto la guida inglese Bradt.

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Con i palazzotti del XIII-XVI secolo raccolti intorno a un porticciolo squadrato, Hvar Città è abitata d'inverno da tremila persone. D'estate riceve un flusso di 30 mila visitatori al giorno. La sua prima locanda fu aperta nel 1561 da una certa Goja Klicinovic. Ma l'impulso al turismo venne dato da un medico austriaco, Franz Unger, che nel 1866 scoprì la valenza benefica del mix di mare e sole. La Hvar storica, dove si raccoglie la movida notturna, conserva una fortezza spagnola del XVI secolo, una bella piazza lastricata con la Cattedrale di Santo Stefano, la Torre dell'Orologio e l'Arsenale del XVI secolo trasformato in sede espositiva, con un teatro neobarocco, che compie 400 anni. Un insieme armonico cui si sono aggiunti innesti di natura contemporanea. Come il concept store Made in Hvar (vai al sito), sulla piazza principale, che vende gioielli di nuova ispirazione, cartoline e Moleskine creative, o l'elegante trattoria Macondo, dove si cena all'aperto con spaghetti ai frutti di mare e scampi alla griglia, alla luce dei lumini ricavati in vecchi cestini.
Dà sul porticciolo l'esclusivo Hotel Adriana che è stato da poco rilanciato in chiave contemporanea su progetto dei londinesi Jestico & Whiles. Ha il suo atout nella piscina di acqua di mare e nella terrazza-lounge all'ultimo piano dove, accompagnati da jazz e chillout, si osserva l'andirivieni sulla Riva.

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Sul fronte del porto anche due indirizzi gourmand. L'uno verace, il Kod Kapetana; l'altro, il Gariful, più raffinato. Nel primo, si assaggia la gregada, la zuppa di pesce dei pescatori, con cipolla, patate, vongole e il pescato del giorno. Con dehors e peschiera interna, sulla riva opposta, il Gariful (vai al sito) tiene alta la fama di servire il migliore pesce di Hvar. Per una birra croata, Karlovacˇko o Ožujsko, si va invece la sera al vicino Bar Sidro (vai al sito). O sulla terrazza-lounge del Riva Yacht Harbour, boutique hotel con vista sui caicchi del porto. Riaperto dopo un totale restyling, oggi offre camere arredate con pezzi di design e megaposter in bianco e nero con Brigitte Bardot, Liz Taylor e James Dean. Minimal e cosmopolita, è l'epicentro della nuova e più raffinata clientela che frequenta l'isola. Poco a ovest del porticciolo, raggiungibile da una piacevole passeggiata lungomare, l'Hula-Hula (vai al sito), l'unico beach bar vista tramonto dell'isola, perfetto per sorseggiare un mojito o un frozen special. L'indirizzo è buono anche per un bagno e un drink after party.

Un bel posto per fare un tuffo a Hvar Città sono i vecchi bagni del Lido Bonj, sulla baia dell'Amfora, con le cabine del 1930 restaurate in chiave minimal e i trattamenti di benessere nei gazebo tendati (vai al sito). Appena al largo del porto, si va a fare un bagno anche a Galesnik, eco-isoletta con una vecchia prigione trasformata in locanda di mare. Si viene fin qui, tra le reti da pesca e i tavoli scavati nei tronchi, per specialità locali come la carne alla brace sotto la campana di ferro. Meta doc per tour di un giorno anche baia Vinogradisce, sull'isola di Palmižana, nell'arcipelago di Pakleni: un ampio fiordo di roccette calcaree, lingue di sabbia e acqua smeraldo. E per il pranzo, la pensione Meneghello che, aperta nel 1906 da nonno Eugenio come trattoria con camere, ha anche bungalow e villette ricavate in vecchi fabbricati rurali. Il décor, eclettico, punta sulle opere d'arte contemporanea raccolte da mamma Dagmar. Nel sud dell'isola, abbondano angoli nascosti e tranquilli. Come Zavala, dietro una fitta pineta, Dubovica, dalle chiare acque trasparenti, o Sveta Nedjelja, raro esempio di costa croata sabbiosa con piccole cale.
A est di Hvar Città, in 45 minuti di taxi, presso Milna, un'altra bella scelta: Bath Bay, tra lingue di roccia, baie e cespugli, o i ciottoli di Mekic´evica, che i naturisti chiamano Robinson's Beach: acqua verde-blu, una pineta, una casetta di pietra.

1 agosto 2012

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