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Dubrovnik, l'Adriatico ha il colore dei Caraibi

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Dubrovnik, l'Adriatico ha il colore dei Caraibi

La spiaggia di Brela (foto Alamy)
La spiaggia di Brela (foto Alamy)

Dai lettini bianchi della spiaggia di Banje, Dubrovnik sembra una nave di pietra ancorata in rada. Con la carena di calcare appena incrinata dalle feritoie, le tegole rosate che le fasciano i fianchi, la cupola della Cattedrale gonfia come una vela. Se non può rivaleggiare con le sue sorelle croate per la sabbia fine e i colori caraibici, Banje le batte tutte per l'incredibile panorama che offre.

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BANJE, FASCINO MEDITERRANEO
A pochi metri dalla battigia, poggiate sulle onde, si alzano imponenti le mura della città vecchia. I bastioni, costruiti a più riprese tra il XIII e il XVI secolo, sono un'opera maestosa: la prima cinta, a poligono, fu rafforzata da quindici fortini ai quali poi se ne aggiunsero altri mentre le mura furono alzate. Alla fine la città si ritrovò stretta in una cortina di pietra lunga quasi due chilometri e alta fino a venticinque metri. Più spessa verso l'entroterra, più sottile a mare, come a ricordare che le vere porte della città guardano il Mediterraneo. È per questo che Banje ha un fascino tutto suo: la città ci finisce contro, la ingloba, prosegue alle sue spalle.

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Da questo fazzoletto di sabbia dorata mista a ghiaia passano tutti: i bambini ci vengono a giocare, gli impiegati la raggiungono per una pausa pranzo con bagno, i giovani arrivano per bere un aperitivo, i turisti per rilassarsi tra un monumento e l'altro. Banje li accoglie con un bel mare azzurro e cristallino, ristorantini, bar. E con uno dei bagni più alla moda della città, l'East West Beach Club, un posto eclettico che cambia faccia con il passare delle ore. Stabilimento balneare con ombrelloni e lettini di giorno, a ora di pranzo sfoggia tavoli in tek, poltroncine, sedie di bambù e un menu che spazia dai sandwich veloci a piatti più impegnativi, come il polpo fritto servito con salsa di lime e crema d'ananas. Di sera qualche tavolo trasloca sulla sabbia per una romantica cena a lume di candela; il cocktail bar, un'esplosione di bianco e rosso, serve aperitivi dai nomi estrosi, come Southern Suicide, Bon Voyage e Shark Attack, ma anche una buona scelta di vini locali. Di notte apre i battenti il night club dove si esibiscono i migliori dj della città. E si balla anche sulla sabbia, protetti dalla mole imponente della Fortezza di San Giovanni, al di là della baia.

DUBROVNIK E LA TOPOGRAFIA BAROCCA
Per capire Dubrovnik, del resto, bisogna guardarla dal mare. Tutta la sua storia, l'arte, l'architettura passano dall'Adriatico, dalle sponde tanto vicine da sembrare un lago, dove i popoli sono in continuo dialogo tra loro. Tanto che a Dubrovnik capita spesso di imbattersi in una strada che sembra una calle veneziana o in un palazzo dai decori che ricordano le case nobiliari affacciate sul Bosforo a Istanbul. Un contagio di culture che si vede bene nelle sale del Pomorski Muzej, il Museo del Mare, allestito all'interno della Fortezza di San Giovanni: oltre quattromila reperti che ripercorrono la storia di questa repubblica marinara, dai modellini di navi agli oggetti nautici, dalle mappe ai dipinti. Anche la topografia di Dubrovnik tradisce il suo rapporto stretto con l'Adriatico: se il suo nucleo originario era sorto su un'isoletta separata dalla terraferma da uno stretto canale, la città vecchia se ne sta abbracciata al porto, aggrappata a una roccia che si tuffa nelle onde ai piedi del monte Srd, e la nuova ha colonizzato una penisola, quella di Lapad.

Per vedere i monumenti più importanti dell'antica Ragusa, basta imboccare la Placa, nota anche con il nome di Stradun, la grande via pedonale lastricata che divide a metà la città vecchia. Qui si susseguono, a poca distanza uno dall'altro, la grande Fontana di Onofrio, con le sue maschere scolpite che sputano acqua, la barocca Cattedrale dell'Assunzione della Vergine con il suo prezioso Tesoro, il Palazzo dei Rettori in stile gotico-rinascimentale il cui atrio durante il festival estivo cittadino si trasforma in sala da concerti, Palazzo Sponza, un tempo Zecca e poi Tesoreria di Stato. Alcuni edifici storici di Dubrovnik, dopo esser stati restaurati, sono diventati hotel di charme, i più originali e affascinanti della città.

PALAZZI D'ALTRI TEMPI
The Puci´c Palace occupa un palazzo rinascimentale affacciato sulla piazza di Ivan Gunduli´c in pieno centro storico. Le sue diciannove camere, ciascuna intitolata a un personaggio che ha fatto la storia di Dubrovnik, sono arredate con mobili antichi, tappeti turchi e dipinti d'epoca di scuola veneziana e fiamminga prestati all'hotel dal vicino museo storico di Knezev Dvor. E persino per accompagnare gli ospiti in crociera alla scoperta delle isole vicine, il Puci´c Palace sfoggia un pezzo di storia cittadina, il Karaka, perfetta copia di una goletta del XVII secolo. Al Grand Hotel Villa Argentina, lussuoso complesso con spa, si possono prenotare notti in ville storiche come la Sheherezade, splendida dimora in stile neo-orientale costruita a cavallo tra le due guerre mondiali, ricca di cupole maiolicate, colonnati, pati ombrosi e terrazze di candido calcare affacciate sul mare. Proprio sulle onde, in fondo alla penisola di Lapad, a quattro chilometri dal centro storico, anche un altro lussuoso albergo cittadino, il Dubrovnik Palace. Camere dagli arredi moderni, minimal ed eleganti, tutte con terrazza vista mare, una spa comfort zone, il Satu, sushi bar con arredi giapponesi e giardini zen, e un centro diving per gli appassionati d'immersioni.

ADRIATICO IN TAVOLA
L'Adriatico, l'antica Ragusa lo porta anche a tavola. Sono tanti i ristoranti cittadini che sfoggiano tavoli panoramici affacciati sul porto, aggrappati ai bastioni o sui moli, e un menu tutto marino. Come l'Atlas Club Nautika, un tempo sede dell'Accademia Nautica di Dubrovnik e oggi riconvertito in raffinato ristorante. Per una vista strepitosa sul mare prenotate sulla Penatur Terrace (i tavoli dal numero 30 al 38); per gettare, invece, uno sguardo sulla fortezza di Lovrijenac, i tavoli 56, 57 o 64. Da assaggiare la specialità della casa, il brodetto di pesce con polenta, oppure i gamberi dell'Adriatico e il risotto nero. Piatti fusion al Gil's Cuisine & Pop Lounge, nel cuore della città vecchia, proprio sui bastioni. Qui si assaggiano pietanze che mescolano gli ingredienti locali con le suggestioni della cucina asiatica come il tonno con wasabi, i frutti di mare in spezie tandoori, i ravioli neri in salsa d'aragosta. Più tradizionali, ma sempre ricercati, le specialità del Proto, vicino allo Stradun, gestito dagli stessi proprietari del Nautika. Piatti semplici e gustosissimi, infine, alla Taverna Arsenal. Qui il pesce è servito alla griglia, annaffiato da vini croati e rakija. Prenotate uno dei tavoli sul molo che sembrano quasi poggiati sul mare. Quel grande Adriatico che la vecchia Dubrovnik continua ad abbracciare.


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