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Masi e chalet: gli eco hotel nelle Dolomiti

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Weekend

Masi e chalet: gli eco hotel nelle Dolomiti

Las Vegas Lodge, a San Cassiano
Las Vegas Lodge, a San Cassiano

Sarà inaugurato l'anno prossimo a Selva di Val Gardena, sulla pista mondiale Saslong. Un resort in legno chiaro con immense vetrate affacciate sulla conca del Ciampinoi e sulle Dolomiti, suite da 360 metri quadri, un lago salato sul tetto e un conto finale da paura: 5500 euro a notte. La firma è di tutto rispetto, l'archistar britannico Norman Foster. E sarà il primo sette stelle dell'arco alpino. Ma per ora, da queste parti, la fanno ancora da padrone buen retiro che sembrano usciti da una stampa antica e architetture in pietra delle montagne e legno delle foreste antichissime. Alberghi e masi dove far perdere le tracce immersi nella neve immacolata, paradiso per appassionati di sci, ma anche per chi vuol dedicarsi a passeggiate, scoperte gastronomiche, trattamenti estetici. Dove architetti, artigiani e artisti con interventi raffinati, un occhio al design e alle tradizioni delle valli, hanno restaurato pavimenti antichi, scolpendo statue, intagliando camini e balaustre.

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In Alta Val Badia, eletta dal Touring Club migliore località delle Alpi, il Las Vegas Lodge, a 2050 metri, versione hi-tech di una baita ladina, si raggiunge solo a piedi, tra boschi e malghe, con il gatto delle nevi o in cabinovia da San Cassiano. Materiali locali, arredamento minimal, lampade di Catellani&Smith, Flos e Artemide nelle poche camere, tutte con balconi e vetrate panoramiche con vista spettacolare sul ghiacciaio della Marmolada. Se il ristorante è rigorosamente minimalista, è invece un viaggio nei sapori d'antan la cucina: zuppe d'orzo, canederli, gulasch con polenta. Attorno, le centinaia di chilometri di piste del comprensorio del Dolomiti Superski, il più grande d'Europa, ma anche camminate in quota, e snowbike all'alba e al tramonto nello scenario del Sella, del Sassongher e del Lagazuoi.
Ad Armentarola – pochi minuti di auto da San Cassiano e a 100 metri dagli impianti di risalita e dagli anelli del fondo – si trova l'hotel Gran Ancëi. Suoi punti di forza, la spa con piscina panoramica e terrazza con vista mozzafiato sulle montagne Conturines, sul Settsass e sulle praterie dell'Armentarola cosparse di tabià, i tradizionali masi montagnard. E la cucina, un viaggio nei sapori d'antan: zuppe d'orzo, canederli, gulasch con polenta. Da qui ci si può cimentare con la pista per slittini che scende direttamente dal Pralongià Störes e arriva alle porte dell'hotel, ma anche con le pendenze da brivido della Gran Risa, dove si sfidano i campioni della Coppa del Mondo, con i 130 chilometri tra neve e vette dolomitiche lungo il Sellaronda, dove si oltrepassano quattro valichi alpini attorno al Gruppo del Sella. E, perché no, si può affrontare lo skitour dei parchi naturali o sulle tracce della Grande Guerra. Sullo sfondo, lo spettacolo della Marmolada, gigante di ghiaccio. Non ci sono invece vetrate panoramiche al San Lorenzo Mountain Lodge, rifugio per happy few circondato da un bosco di 18 ettari che domina da un lato la Val Pusteria e dall'altro l'Alta Badia. Per vedere le montagne bisogna uscire all'aperto: le piccole finestre sono le stesse di un tempo in questa cinquecentesca residenza di caccia dai preziosi soffitti a volta, trasformata in fascinoso chalet di quattro camere, una diversa dall'altra, con interni in legni pregiati, tessuti francesi, pezzi di design e di antiquariato, travi a vista. I proprietari sono una coppia di imprenditori romani che hanno cambiato vita tra queste montagne. Era invece un'antica pensione nel cuore di Dobbiaco, celebre tra i viandanti: oggi è diventata il Romantik Hotel Santer, quattro meritate stelle che, di quell'epoca, ha saputo mantenere lo spirito informale delle stazioni di montagna. Putti scolpiti, stilizzati, affrescati sulla facciata, l'insegna, le porte sono invece il simbolo dell'Hotel Angelo Engel, a Ortisei. In posizione strategica per raggiungere, in pochi minuti a piedi, i negozi nel cuore della città altoatesina, ma anche gli impianti di risalita che portano ai massicci più spettacolari delle Dolomiti, affacciati sull'Alpe di Siusi. Nel Cinquecento era l'osteria del paese, oggi è un'oasi di charme circondata da un giardino soleggiato di 2500 metri quadri. L'impressione è quella di entrare in una casa tradizionale tirolese. Sia le 38 camere sia la stube sono state decorate da artigiani e artisti del luogo, utilizzando pregiato legno di cirmolo. Nella zona bar, un'ampia vetrata scorrevole si apre sul giardino, la piscina e lo skyline delle cime. La sera vanno in scena piatti della tradizione, canederli, polenta, Schlutzkrapfen (pasta ripiena di spinaci e ricotta), anatra in umido, ma anche mediterranei, a base di verdure dell'orto. E naturalmente lo strudel fatto in casa. L'aria è frizzante come champagne in Val Fiscalina, chiusa alle auto da più di trent'anni, nel cuore del Parco delle Dolomiti di Sesto, ai piedi delle vette della Croda Rossa. Dove cimentarsi con 50 chilometri di piste da fondo e neve abbondante fino ad aprile, collegate ad altri 200 chilometri attraverso la Val Pusteria, o approfittare del NordicSki, il comprensorio per il fondo più grande al mondo con 1300 chilometri di piste. Qui si può scegliere la raffinata ospitalità offerta dal Design Hotel Monika, ristrutturato con grande uso di legno, pietra e vetro, spa di 800 metri quadri. Godendosi la più romantica delle passeggiate. In slitta, magari in una notte di luna piena, unico rumore il calpestio degli zoccoli dei cavalli sulla distesa bianca incorniciata dalle montagne. Nel cuore della Valle Aurina, con soli dieci posti letto, il Mountain Chalet Obertreyen è una baita settecentesca rivisitata con un occhio al comfort e al design. Scenografica la living room con la vetrata che affaccia sulle cime imbiancate. Non manca naturalmente la spa. E fuori dalla porta, le piste dello Speikboden. Nella stessa valle, in un parco di trentamila metri quadri si scopre invece l'Alpenpalace, eccellente cucina gourmet e centro benessere di 2000 metri quadri firmato La Prairie. A Lana, 8 chilometri da Merano, il Vigilius Mountain Resort sembra un enorme albero adagiato sul crinale. Un buen retiro in legno, pietra, vetro, a 1500 metri d'altezza, che si raggiunge solo a piedi o con una delle funivie più antiche d'Europa. Ma soprattutto, uno dei migliori esempi di architettura organica vivente. Il progetto? Dell'archistar Matteo Thun. Qui il rispetto dell'ambiente è una filosofia di vita: energia solare, nessuna emissione di CO2. Architettura a impatto zero non significa però rinuncia al comfort. Le trentacinque camere da 36 metri quadri ciascuna, e sei suite grandi il doppio, sono arredate con ogni comodità. Si è immersi nella natura anche nella spa di ultima generazione, nella spettacolare piscina panoramica, negli spazi dedicati ai trattamenti, nel giardino.

Dall'Alto Adige al Trentino. Un giro del mondo in 12 stanze, con tocchi di design firmati Cappellini e Flos: al Villa Kofler Wonderland Resort di Campitello di Fassa, uno degli undici gioielli del consorzio Trentino Charme (vai al sito), si passa dall'atmosfera orientaleggiante della Zen di Tokyo alla Luxury, la stanza bianca di New York, la Romantic in stile barocco rivisitato in chiave moderna e dedicata a Salisburgo, o la Cottage, ispirata a Montréal. Addio ai trofei di caccia, ai tessuti barocchi, agli arredi monumentali: le sei camere del Maso Franceschella, nel cuore della Val di Fiemme, circondate da boschetti di larici e abeti, prati verdi e orti curati, evocano le antiche case contadine. Qui sono stati recuperati sassi, travi e pavimenti antichi. Non manca un giardino all'inglese con un'enorme vasca idromassaggio con vista su Aguai dove immergersi dopo una giornata di sci.

26 ottobre 2012

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