In Rajasthan con il proprio guru. Per studiare i ritmi della musica tradizionale indiana, seguire lezioni di yoga e esplorare i piatti della cucina locale.
Un viaggio nell'arte del subcontinente asiatico, dal 2 all'11 gennaio, organizzati da CPM (centro di formazione musicale di Milano) e dalla società di promozione turistica Occhi di Ulisse, con il patrocinio dell'Istituto italiano di cultura di Delhi.
Si tratta di The RaagaTaala Lab, primo workshop internazionale di musica indiana destinato a musicisti e semplici appassionati.
Il laboratorio prevede sei ore al giorno di pratica e di studio del sitar - lo strumento a corde reso famoso da Ravi Shankar, ambasciatore della musica indiana nel mondo scomparso da pochi giorni - della tabla (le percussioni indiane) e di canto.
Un ruolo centrale in questo progetto è giocato da Gaj Singh, maharajah di Jodhpur e sponsor insieme con la compagnia aerea indiana Jet Airways.
E proprio Jodhpur, la città blu dei bramini e antica capitale del Rajasthan, è il centro di questa esperienza artistica. Qui, gli spazi del forte di Mehrangarh, antica dimora quattrocentesca dei maharajah, diventano sede di concerti e incontri tra i partecipanti.
Alla musica, poi, si affiancano lezioni di yoga al mattino in hotel.
I partecipanti possono scegliere tra tre tipi di viaggio: il primo incentrato quasi esclusivamente sulla musica con sede Jodhpur. Gli altri focalizzati anche sulla cucina (con piatti preparati insieme con una famiglia indiana e la padrona di casa come insegnante) e sull'artigianato con shopping nei coloratissimi mercati locali. In questo caso, oltre a Jodhpur, il tour tocca anche Jaisalmer, la "città d'oro" (dal colore delle sue fortificazioni) nel deserto del Thar a pochi chilometri dal confine pachistano.
Per info vai al sito theraagataalalab.com.
19 dicembre 2012
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