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Bangkok, stop over nella tigre asiatica

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Bangkok, stop over nella tigre asiatica

Veduta di Bangkok (foto Alamy/Milestone Media)
Veduta di Bangkok (foto Alamy/Milestone Media)

Caotica e spirituale. Frenetica ma con pause rilassanti. Bangkok, nove milioni di abitanti, è una delle città asiatiche preferite dagli italiani. Perché qui c'è tutto quello che serve per perdersi tra mercati affollati, fare soste golose tra le bancarelle di strada e passeggiare tra giardini lussureggianti sorvegliati da pacifici Buddha dal sorriso serafico.

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Superato il turismo di massa delle feste di fine anno è questo il momento di partire per la Thailandia: il tempo è caldo e asciutto e i prezzi sono più bassi. E per chi si ferma nella capitale solo una manciata di ore, prima di raggiungere le spiagge di Pukhet o i templi del Nord, ecco che cosa non perdere in città.

H. 8.00: MATTINATA DI SHOPPING
Avete urgente bisogno di un collare tempestato di "diamanti" per il vostro bassotto? O di una lampada marocchina per il terrazzo? Oppure di una maglietta per fare un regalo poco impegnativo a un parente di secondo grado?
Allora vestitevi leggeri, attrezzatevi con una bottiglia d'acqua e buttatevi nella mischia delle 8mila – alcune fonti dicono addirittura 15mila – bancarelle del mercato di Chatuchak. Qui testerete la vostra capacità di scegliere, contrattare e seguire il vostro capriccio.
Il caos non manca, e nemmeno l'afa. Ma nella ressa non è impossibile trovare il bandolo da seguire: i vicoli bordati di bancarelle sono numerati e nei punti informazione si posso trovare mappe dettagliate. Il mercato, poi, è diviso in 27 settori merceologici: nel settore 5 e 6 e dal 10 al 24 si trovano i vestiti. L'arredamento dal 2 al 4 e l'antiquariato dal 22 al 26. Il collare e altri oggetti vari dall'8 al 9 e le piante tropicali nell'1, 2 e 3.
Il mercato è aperto solo il sabato e la domenica e attira 200mila visitatori ogni settimana.
Non si tratta di un'esperienza solitaria, quindi armatevi di pazienza e impassibilità thai. Naturalmente il consiglio è di andarci il mattino presto.

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Bangkok è una città d'acqua. Chi ha un po' più di tempo da investire, magari il weekend, non si perda un giro d'acquisti nei mercati galleggianti, tradizione tipicamente asiatica. Ce ne sono diversi, tra i più noti il Damnoen Saduak a sud-ovest dalla capitale.
Fatto costruire nel 1866 da re Rama IV è stato aperto al pubblico due anni dopo.
Oggi è un intrico di vie d'acqua solcate da imbarcazioni cariche di frutta, fiori coloratissimi e verdura.
Il mercato dista circa un'ora e mezza dalla capitale, fatevi organizzare la trasferta da una delle tante agenzie di viaggio o in hotel. Oppure, per risparmiare, andateci in taxi e affittate una barca a uno dei moli.
Ovviamente è una meta turistica ma, a meno che non siate habitué di mercati galleggianti, ne vale la pena.

H. 12: IL PALAZZO REALE E IL COLOSSALE BUDDHA D'ORO
In fuga dalle bancarelle la prossima tappa è il Palazzo Reale.
Il Grand Palace, simbolo della città, fa parte di un enorme complesso nei pressi del fiume Chao Phraya, in pieno centro cittadino. L'edificio è stata la residenza ufficiale della famiglia reale dal 1782 al 1925, oggi ci sono ancora alcuni uffici amministrativi e si tengono cerimonie ufficiali.
Il Grand Palace, esempio di architettura eclettica con elementi thai e altri mutuati dal rinascimento italiano, è solo uno degli edifici del complesso. Accanto al palazzo si trovano templi, padiglioni, cortili e giardini curatissimi.
Qui c'è anche il tempio del Buddha di smeraldo, una statuetta del XIV secolo scolpita in un unico blocco di giada (e non di smeraldo come recita il nome) e oggetto di grandissima devozione per i fedeli.

A pochi passi un'altra meraviglia di Bangkok: il Wat Pho (vai al sito), un insieme di edifici religiosi tra i più antichi della città. Templi, pagode dalle pareti riccamente decorate e centinaia di statue di Buddha. All'interno di uno dei templi il famosissimo Buddha reclinato dalle dimensioni colossali: 46 metri di lunghezza e 15 di altezza interamente coperti d'oro.

POMERIGGIO DI BENESSERE
Bangkok – nonostante, lo smog, il traffico assordante e le strade affollatissime – è anche la destinazione ideale per rilassarsi. Proprio a Wat Pho c'è la sede della scuola nazionale di medicina tradizionale e di massaggi. Nell'area dei templi, due padiglioni sono dedicati a quest'arte. Mettetevi in fila e scegliete tra massaggi alle erbe, all'olio o ai piedi che possono durate dai 30 minuti alle due ore. L'esperienza è sicuramente inusuale.

Per chi invece preferisce una dimensione meno esotica l'indirizzo giusto è il Mandarin Oriental (vai al sito), l'hotel più antico della città dove hanno soggiornato anche Joseph Conrad, Graham Green e Gore Vidal. La sua spa, nel corso degli anni, ha vinto diversi premi internazionali. L'atmosfera è lussuosa, l'arredamento in elegante stile siamese e si raggiunge in barca dall'hotel. All'Oriental Spa si viene ricevuti con un tè e un massaggio, e poi si segue il trattamento. Nel centro si trovano anche suite private dedicate allo yoga e alla meditazione. I servizi vanno dai massaggi singoli a quelli di coppia, possono durare mezz'ora o si possono scegliere programmi per tutta la giornata. Ci sono massaggi rilassanti, tonificanti e trattamenti ayurvedici.

DAL TRAMONTO IN POI: APERITIVI PANORAMICI E STREET FOOD
Il Mandarin è l'ideale anche per concedersi un aperitivo al tramonto. Bicchiere in mano, poltrona in terrazza e lo sguardo che si perde sulle piccole imbarcazioni che scivolano sul Chao Phraya.

Abbandonata la tranquillità dell'hotel prendete un taxi e fatevi portare a Sukhumvit Road, una delle strade più lunghe di Bangkok sui cui affacciano negozi, locali notturni, bar, ristoranti e piccole spa. Qui la varietà di sapori e culture è incredibile. All'inizio del quartiere, nella zona conosciuta come Soi Arab, si viene accolti da minareti, uomini con la barba e donne velate. Si possono assaggiate piatti medio-orientali come om ali, pasta sfoglia con crema e uvetta, kebab, falafel di ceci e fumare il narghilè. Poi si passa alla zona del Corno d'Africa, dove gustare la cucina etiope a base di injera, una frittella di miglio. Più a est c'è spazio per la culture indiana e bengalese e poi, vicino a Sukhumvit Soi 33 ("soi" indica la strada laterale che incrocia Sukhumvit Road) è il turno di Little Japan.

La scelta più divertente, però, è provare lo street food. Arrivate a Soi 38, qui i marciapiedi sono occupati da bancarelle che vendono piatti locali: dal phad thai (noodles di riso saltati in padella con gamberetti o pollo e salsa di soia) al som tam (insalata di papaya), dal maiale sulla piastra e riso al pollo in infinite varianti. La strada è frequentatissima da thailandesi e stranieri.
Ma a un certo punto, camminando, capiterà di notare dei motorini che procedono a zig zag. In sella dei ragazzi che trasportano vassoi carichi di cicale, vermi e cavallette fritte pronte da mettere in tavola. L'esperienza - in questo caso - è riservata ai palati più avventurosi, decisi a gustare il sapore più genuino della Thailandia.

18 gennaio 2013

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