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Parigi, sotto l'incantesimo di Sherazad

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Parigi, sotto l'incantesimo di Sherazad

Paul Emile Destouches, Shéhérazade, accompagnée de sa soeur, raconte au sultan Shariar une aventure des Mille et Une Nuits (Francia, Salon de 1824. Musée d'art Thomas-Henry, Cherbourg-Octeville© D. Sohier 2011)
Paul Emile Destouches, Shéhérazade, accompagnée de sa soeur, raconte au sultan Shariar une aventure des Mille et Une Nuits (Francia, Salon de 1824. Musée d'art Thomas-Henry, Cherbourg-Octeville© D. Sohier 2011)

«Allora Sherazad disse a sua sorella di prestarle attenzione: e rivoltasi quindi a Shahriyar diede inizio alla narrazione della prima novella, la quale, non essendo terminata allo spuntar del sole, fu però capace di interessare tanto la curiosità del sultano, che le permise di lasciarla dire il giorno seguente, e così ininterrottamente di novella in novella, poté la favorita, con il suo stratagemma, invogliare quel sire ad ascoltarla per mille e una notte».
E da tre secoli (la prima edizione in una lingua europea compare in Francia tra il 1704 e il 1717) i lettori di ogni epoca e paese non hanno smesso di lasciarsi sedurre dalla parola della giovane Sherazad, la coraggiosa figlia del visir, e dalle sue storie fantastiche, popolate da geni, mercanti, principesse e sultani sanguinari.

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Per celebrare la passione universale per questi racconti di origine indo-iraniana, l'Institut du Monde Arabe di Parigi ospita fino al 28 aprile la mostra Les mille et une nuits. Negli spazi dell'edificio progettato da Jean Nouvel sono esposte 350 opere di musica, pittura e cinema a testimonianza dell'influenza dei racconti di Sherazad su tutte le arti.

La struttura dell'opera è nota. A fare da cornice alle novelle la voce narrante di Sherazadpoetessa e studiosa di filosofia e medicina – decisa a usare il fascino della parola e del racconto per interrompere la serie di omicidi ordinati da Shahriyar, sultano delle Indie. Il re dopo aver scoperto il tradimento della moglie aveva deciso di sposare ogni giorno una ragazza e di farla uccidere la mattina seguente dal visir. Tocca quindi a Sherazad, con la forza della narrazione, fermare questa catena di assassini, stabilire la vittoria della ragione sulla tirannia e addomesticare la violenza sanguinaria con l'arte e la bellezza.

Ad accompagnare il visitatore tra le opere una voce, che legge i racconti delle Mille e una notte in francese e arabo. L'esibizione si dipana tra manoscritti miniati, litografie, disegni (c'è un Picasso del 1968), statue, le incisioni di Gustave Doré e un frammento de Il Fiore delle mille e una notte di Pier Paolo Pasolini, girato nel 1973 tra Yemen, Persia, Etiopia e India. Le opere provengono da oltre sessanta musei internazionali e da collezione private e la mostra si propone di essere la prima esaustiva e tendenzialmente completa di tutto quanto, nell'arte, ha ispirato questo testo.
Le mille e una notte si conferma nel tempo un testo popolare e universale e un serbatoio senza fine di fantasie, immagini e cliché. E la mostra è anche la storia di un Occidente che si fa soggiogare dal fascino mitologico di un Levate animato da amori appassionati e violenti, lampade magiche, tappeti volanti, caverne misteriose e tesori favolosi. Con le città di Baghdad, Damasco e il Cairo a fare da sfondo.

La mostra è completata da un catalogo arricchito di oltre 300 illustrazioni e di testi di autori francesi, argentini, cinesi, egiziani, siriani e marocchini, una co-edizione con la casa editrice Hazan.

DOVE: INSTITUT DU MONDE ARABE
1, rue des Fossés-Saint-Bernard
Place Mohammed V, Parigi

QUANDO: fino al 28 aprile.

ORARI: Martedì, mercoledì e giovedì dalle 10 alle 18. Venerdì dalle 10 alle 21.30. Sabato e domenica dalle 10 alle 19.

BIGLIETTI: ingresso: 10,50 euro.

6 marzo 2013

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