Composizioni di rose e camelie, pergolati di glicini, alberi di agrumi e piante esotiche. Le Isole Borromeo, affacciate sul lago Maggiore, riaprono le loro porte ai visitatori per accoglierli tra i colori e i profumi degli splendidi giardini in fiore dell'Isola Bella e dell'Isola Madre. Uno spettacolo che si rinnova ogni anno, intorno ai bei Palazzi barocchi fatti costruire dall'aristocratica famiglia di origini toscane. E' a loro, infatti, che queste isole, a partire dal XV secolo, sono state trasformate, da antichi presidi militari e sedi religiose in raffinati angoli di arte, cultura e natura che ancora oggi possiamo ammirare.
La prima ad essere abitata dai Borromeo è stata l'Isola dei Pescatori, unica ad essere abitata tutto l'anno e così chiamata per l'attività svolta dai suoi abitanti, dove le case modeste e i vicoli stretti e tortuosi rispecchiano ancora oggi l'antica semplicità originaria. In seguito, i Borromeo acquistarono l'Isola Bella e l'Isola Madre stabilendo definitivamente la loro dimora in questo angolo di lago, dando forma al loro prestigio nei palazzi e nei giardini che rendono tanto affascinanti questo "luogo di delizie".
La loro notorietà, infatti, è dovuta, oltre alla raffinata architettura dei palazzi costruiti sulle due isole, anche e soprattutto nella eleganza unica dei loro parchi, all'italiana sull'Isola Bella e all'inglese sull'Isola Madre. Una bellezza fatta di cura e gusto raffinato per la quale, proprio quest'anno, il mastro giardiniere di Casa Borromeo, Gianfranco Giustina, sarà insignito della Veitch Memorial Medal, un ambitissimo premio del verde della Royal Horticultural Society, la prestigiosa istituzione inglese di botanica e giardinaggio.
Isola Bella, immaginario vascello di fiori
In origine l'Isola Bella era una terra abitata da pescatori. Ma con l'acquisto da parte di Carlo III Borromeo e poi l'arrivo del figlio Vitaliano IV, dopo il 1630, l'isola subì una radicale trasformazione che, attraverso l'ingegno umano, ha saputo dare forma ai fasti di un'epoca rimodellando il paesaggio.
La particolare conformazione dell'isola, insieme alla volontà di celebrare la grandezza della famiglia, ispirarono un intervento di forte impatto scenografico che le conferiva la forma di un immaginario vascello: a nord, nella parte più stretta, il ponte di prua è sovrastato dal palazzo mentre, di fronte, a poppa, dove la terra si allarga, si apre un fantastico giardino all'italiana affacciato sul lago.
All'interno del palazzo, in stile barocco, si susseguono magnificenti sale che conservano, tra mura decorate con marmi e stucchi neoclassici, importanti collezioni di sculture, tele e arazzi fiamminghi dell'epoca. Tra queste, la Sala della Musica, riaperta quest'anno dopo un importante intervento di restauro e così chiamata per la preziosissima raccolta di antichi strumenti musicali. Un ambiente tra i più ricchi dal punto di vista della decorazione pittorica, in cui sono esposti, tra gli altri, un arciliuto, una viola da gamba, una rarissima tromba marina monocorda e una spinetta datata 1692. Un'altra novità di quest'anno è la riapertura delle celebri Grotte, anch'esse riportate all'antico splendore dopo un delicato restauro. Si tratta, infatti, di sei grandi ambienti posti a filo d'acqua, nel corpo settentrionale del Palazzo, interamente ricoperti da milioni di ciottoli, stucchi, madreperle e marmi che rievocano gli interni di vere e proprie grotte. La loro funzione era quella di proteggere dal caldo estivo ma anche di stupire e divertire gli ospiti. Una bellezza rara e originale che, da subito, divennero una meta del Grand Tour nel Bel Paese da parte dei giovani aristocratici europei nel XVII secolo.
All'esterno, il palazzo domina uno degli esempi più belli di giardino barocco all'italiana. Come una balconata affacciata sul lago, è articolato in dieci terrazze digradanti, adornate di vasche, fontane e statue allegoriche, personificazioni di fiumi, stagioni e venti, per un ennesimo richiamo alla natura. Muri e balaustre che circondano il giardino lasciano, poi, intuire la loro antica funzione di fontane, cascatelle e giochi d'acqua. Favorito dal clima mite della zona, il giardino accoglie una vegetazione ricca di varietà e specie, disposte in modo da creare giochi di colori e profumi durante la fioritura tra marzo e settembre.
Il giardino esotico dell'Isola Madre
L'Isola Madre è la più grande delle Isole Borromeo ed è nota per la sua atmosfera raccolta, silenziosa e incantata. E', infatti, dominata da uno splendido giardino ricco di piante rare ed esotiche dove, in libertà, vivono pavoni bianchi, fagiani e pappagalli.
Si tratta di un raffinato esempio di parco botanico all'inglese realizzato nell'Ottocento che, tra marzo e settembre, permette di assistere alla spettacolare fioritura di azalee, camelie e rododendri, circondati da pergolati di glicine. Ma il clima particolarmente mite di questa zona, ha favorito anche la crescita di agrumi e di piante esotiche conferendole una suggestiva atmosfera tropicale.
Nella parte più alta dell'isola domina il parco l'altro Palazzo Borromeo, costruito a partire dal XVI secolo, dai tratti severi tipici dello stile manierista. L'edificio si affaccia su un ampio piazzale dal quale si accede al piano terra, incorniciato da un loggiato ad archi.
Riaperto al pubblico nel 1978, il Palazzo è suddiviso in numerose sale interne nelle quali sono conservate importanti collezioni di opere d'arte tra arazzi, arredi e quadri. In particolare, sono interessanti le sale quelle dedicate al Teatro delle Marionette, in cui è conservata un'importante raccolta di scenari e burattini realizzati tra il XVII e il XIX secolo.
Informazioni
Le isole dell'arcipelago sono collegate con i battelli della Navigazione Lago Maggiore che partono da diverse località del Lago Maggiore tra cui Stresa, Arona e Laveno.
Orari di visita: le isole sono aperte dal 22 marzo a al 19 ottobre, tutti i giorni dalle 9.00 alle 17.30
Biglietti: Isola Bella (Palazzo e giardino) 13 euro, Isola Madre (Palazzo e giardino) 11 euro
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