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Kea, la porta delle Cicladi

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Kea, la porta delle Cicladi

  • – di Francesca Pace

Per gli amanti delle isole greche, le Cicladi restano una delle destinazioni più ricercate. Un arcipelago di circa 220 isole disposte in modo circolare che, dal Pireo, si estendono nel blu intenso del mare Egeo, intorno a Delos, antico centro spirituale dell'età classica.
Tra queste, a poche miglia nautiche dal porto di Atene, si trova l'isola di Kea, porta d'ingresso dell'arcipelago. Nonostante la sua posizione favorevole e facilmente raggiungibile dalla terraferma, l'isola è ancora oggi principale meta del turismo locale. Per gli stranieri è, infatti, soprattutto una meta del cosiddetto island hopping, una tappa, cioè, per saltare da un'isola all'altra, verso le più note e tradizionali Mykonos, Santorini e Ios.

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Grazie a questo, però, Kea è una delle isole dell'arcipelago che ha mantenuto più intatta la propria fisionomia nel tempo e offre un'ottima alternativa alle altre isole greche più affollate e mondane.
Giungendo in traghetto dalla terraferma si possono vedere i suoi contorni, mossi dai bassi rilievi montuosi interrotti da piccole valli ricoperte di ulivi, vigneti e mandorli. La sua costa è una spiaggia continua, lunga 86 chilometri, interrotta solo dai piccoli villaggi abitati che si affacciano sulle limpide acque del mare.
L'arrivo è a Korissia, il porto dell'isola, considerato uno degli approdi naturali più sicuri del Mediterraneo e costituisce una delle principali mete balneari dell'isola.

A Kea, inoltre, si trovano alcune delle spiagge più belle della Grecia, tutte comodamente raggiungibili dalle strade dell'isola. Dalla lunga spiaggia di Otzias, affacciata su una baia circondata dai mandorli,alla più piccola e nota spiaggia di Galiaskari, nei pressi di Korissa, a quella di Pisses, considerata da molti la più bella di Kea, situata a 10 km da Choro. O, ancora, Kampi, a 3 km da Kondouros, affacciata su una baia spettacolare con un reef di rocce affioranti che creano una sorta di laguna cristallina. Ma tutta la costa dell'isola è un susseguirsi di baie, calette e spiaggette da scoprire inoltrandosi, a piedi, tra la natura.

Oltre alle spiagge, che regalano giornate e tramonti da sogno, Kea ha anche un fascino leggendario tutto da scoprire. Conosciuta anche con il nome di Tzia, secondo la mitologia l'isola era abitata dalle ninfe dell'acqua e per questo chiamata Ydroussa, appunto isola dell'acqua. Gli dei, gelosi della sua bellezza, mandarono così un leone a devastare l'isola costringendo le ninfe alla fuga. La grande siccità che ne derivò costrinse Aristaios, figlio di Apollo e governatore dell'isola, a invocare l'aiuto di Zeus costruendo un tempio a lui dedicato. Il suo intervento richiamò il Meltemi, il fresco vento del nord che portò la pioggia e ridonò all'isola la sua bellezza originaria.
Lungo la strada che porta verso il capoluogo, Ioulis, situato sulla collina al centro dell'isola a pochi chilometri dal porto, si può vedere il leggendario leone scolpito in una roccia. La città è costruita a forma di anfiteatro, dove si possono ammirare ancora oggi i ruderi dell'antico impianto mentre i molti reperti archeologici portati alla luce dagli scavi sono conservati nel museo archeologico locale.

12 agosto 2014

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