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In Salento, sotto il morso della tarantola

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In Salento, sotto il morso della tarantola

  • – di Arianna Garavaglia
La notte della taranta di Melpignano (foto Fondazione La Notte della Taranta)
La notte della taranta di Melpignano (foto Fondazione La Notte della Taranta)

Ragazzini che saltellano e sventolano fazzoletti, anziani che seguono il ritmo dei tamburelli e giovani da ogni parte d'Europa che improvvisano passi di danza. Sabato prossimo Melpignano, piccolo comune in provincia di Lecce, diventa il centro del Salento.

Il 23 agosto nel piazzale dell'ex Convento degli Agostiniani, si tiene il concerto finale della Notte della Taranta, una delle più importanti manifestazioni di musica popolare europea capace di attirare in questo paesino della Grecìa Salentina, centomila visitatori ogni anno.

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Il concerto è diretto da Giovanni Sollima e tra gli ospiti invitati a interpretare pezzi tradizionali della pizzica si contano Roberto Vecchioni, Antonella Ruggero, il mandolinista Avi Avital e Bombino, cantante del Niger. Bombino ha scelto di proporre "Lu Rusciu de lu mare", uno dei brani più noti della tradizione salentina. L'arrangiamento del pezzo mescola la pizzica con il desert-rock dell'artista africano, in cui la malinconia del blues incontra l'elettricità del rock e i suoni della sua terra. Parte del brano sarà cantato in tamasheq, la lingua parlata dalla tribù tuareg a cui appartiene il cantante soprannominato il "Jimi Hendrix del deserto".
Al concerto di quest'anno partecipa anche il corpo di ballo diretto dal coreografo Miguel Angel Berna.

Ma la notte della taranta è soprattutto una festa popolare per una musica che ha una tradizione molto antica.
I ritmi ipnotici della pizzica sono legati al tarantismo, fenomeno diffuso per secoli nel Mediterraneo e molto presente anche in Puglia. Qui molte giovani donne (e qualche uomo) manifestavano sintomi isterici e convulsivi.
La credenza attribuiva questo fenomeno alla tarantola che mordeva le ragazze mentre lavoravano nei campi. Per curare le tarantate venivano suonati tamburelli, organetti e armonica. Le malate si abbandonavano alla pizzica e iniziavano a ballare in una specie di trance. La danza sembrava aiutare la guarigione o almeno riusciva ad alleviare i sintomi.

Sparito il fenomeno tarantismo non rimane che andare a Melpignano e abbandonarsi ai ritmi frenetici della pizzica.

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19 agosto 2014

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