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Alcatraz, l'isola gotica di San Francisco

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Alcatraz, l'isola gotica di San Francisco

  • – di Orazio Labbate
Alcatraz ammirata da lontano
Alcatraz ammirata da lontano

Clint Eastwood, nella pellicola "Fuga da Alcatraz", rifuggiva dall'isola di massima sicurezza grazie ad un'idea rurale, e tuttavia di successo: scavare con un cucchiaio di modeste dimensioni attraverso le pareti della propria cella, e confondere le guardie con un fantoccio uguale alle sue fattezze. Astuzie che gli hanno infine fatto ottenere la sperata libertà. Sì, perché l'isola di Alcatraz, soprannominata "The Rock" (poiché è costituita da una forte percentuale di roccia), è stata, nella realtà, teatro di fascinose storie di evasioni, talune di successo altre di insuccesso, penetrate nella spirale di una leggenda che sigilla l'isola verso un'immortale memoria.
Quest'atmosfera, al limite tra il romanzo gotico e l'immaginazione di radice cinematografica, può essere replicata grazie alle possibili visite ora organizzate.

Dall'artistica San Francisco, precisamente presso il molo Pier 33, si sale a bordo di uno dei traghetti della Alcatraz Cruises. Bastano circa 33 $ per l'escursione notturna. La notte è infatti la parte della giornata più significativa perché la suggestione si installi nell'anima. Il clima e il tempo, nel tragitto lungo le acque, sono oscillanti: dal pungente freddo coliforniano sino alla costante nebbia che via via cinge misteriosamente l'isola, come in un dipinto di Winslow Homer. Le correnti talvolta scuotono il battello e la tensione dell'immedesimazione dell'esperienza permette che la dimensione gotica sia sempre presente. Di lontano, intanto, il Golden Gate è illuminato poeticamente dalle luci artificiali.
Una volta diradatasi l'umidità, con i raggi della luna che accendono fiocamente l'isola, insieme ai numerosi gabbiani nascosti (l'isola è infatti grande dimora di questi uccelli) si attracca presso il porticciolo. In compagnia di un ranger ( Alcatraz è gestita dal National Park Service), si salgono le scale verso l'entrata della prigione, alla sommità della Roccia. La lontana forma dell'isola, dalla quale può ammirarsi la turbinosa San Francisco, diviene adesso una tetra sembianza reale. Il tour permette di visitare le ormai diroccate dimore dei secondini, insieme agli altri locali; come: l'ospedale, la mensa, le celle di isolamento, la sala visite. La riunione fra atmosfera romanzesca e filmica avviene all'interno della prigione.

In compagnia di sinistri squittii metallici partoriti dalle celle vuote, si è guidati con una mezza luce nei sentieri che danno ad esse, in compagnia di un'audioguida che narra la storia del penitenziario.
Le stanze dei prigionieri sono piccole e strette. Abitate, alcune, dagli oggetti e dagli effetti dei carcerati. In alcune di queste vi si può accedere. La sensazione è duplice: di impressione e di compartecipazione agli avvenimenti trascorsi. Le celle hanno infatti ospitato criminali conosciuti come Al Capone; o i famosi fuggitivi vincenti: Frank Morris e i fratelli John e Clarence Aglin che scapparono attraverso l'impianto di ventilazione, per poi guidare una zattera fino alla costa dileguandosi come fantasmi tra la nebbia fitta.
Si narra, inoltre, che l'isola nottetempo sia abitazione degli spiriti dei detenuti che vagano attraverso i labirinti metallici del penitenziario. Per tale ragione il fervore tende a mantenersi saldo durante l'escursione notturna.

Ultimata la visita, nel tragitto di ritorno, e infine davanti ad una San Francisco di lucore magnifico, mentre alle spalle la Fortezza si fa riavvolgere mistericamente dalla nebbia, il posto dove ritrovare la sensazione gotica è il B&B The Inn San Francisco. Risalente al 1906, con la sua struttura vittoriana e le incantevoli camere, arredato di mobili d'epoca, l'hotel è riuscito a sopravvivere al terremoto del periodo e sembra replicare un racconto di Flannery O'Connor.

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