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Quando il viaggio è stravolto: "La nube purpurea"

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Quando il viaggio è stravolto: "La nube purpurea"

ph di Wikimedia: Opera di William Turner: Bufera di neve. Annibale e il suo esercito attraversano le Alpi
ph di Wikimedia: Opera di William Turner: Bufera di neve. Annibale e il suo esercito attraversano le Alpi

I luoghi reali sono le fondamenta, la materia, grazie ai quali può scatenarsi l'invenzione immaginifica. Attraverso quest'ultima si possono stravolgere i territori visti: da fisici a metafisici. Così che, anche se ci trovassimo a New Orleans, potremmo mutare il dato estetico della città, che alla notte si anima di jazz tra le vie, in una macabra danza voodoo. O lo stesso Ponte Carlo di Praga, tradurlo al crepuscolo come uno dei passaggi battuti da Kafka mentre cogitava circa Il Processo.

Ne: "La nube purpurea" dello scrittore britannico Matthew P. Shiel, accade questo procedimento. Il viaggio vissuto in direzione di un luogo esistente, il Polo Nord, è escamotage per fondare un ulteriore viaggio, di arrivo e ritorno; quello della veggenza, della visione, e dunque di propria creazione immaginaria.

Il protagonista, il medico britannico Adam Jeffson, partecipa alla spedizione a bordo della nave Boreal. Raggiunto il Polo Nord (nel suo punto estremo e profondo), mentre l'equipaggio si decima a causa delle terribili condizioni climatiche (e per sua stessa mano omicida, affetta da tracotanza), dal cielo piovono e si accendono luci incredibili.

La realtà ghiacciata del Polo Nord allora si illumina di una coltre fantastica, di origine apocalittica, di una nube color porpora. Nel territorio poi sorge un nuovo lago prima mai visto dal quale risale la catastrofe nella forma di fumi inspiegabili. La meta del viaggio è dunque palcoscenico mutante. Fecondo per una nuova esperienza immaginativa.

Jeffson, poi, in preda alla paura si troverà, lungo il camminamento di ritorno in nave, un intero universo vuoto di persone, cambiato. Londra, Bordeaux, Costantinopoli devastate, inventate, che il medico incendierà, l'Italia meridionale sovrastata dai mari. La storia diventa increata, il viaggio solo conoscenza di una non-storia.

Ogni elemento si sedimenta nel "fuori dall'ordinario", e la navigazione del protagonista ricca di mete ormai sigillatesi in fantasia. Jeffson è un argonauta e il suo creatore M. P. Shiel il deus ex machina.

Il libro "La nube purpurea" è allora dimostrazione che il viaggio percorso, quello reale, è per il viaggiatore pretesto per edificare un ulteriore viaggio stavolta dello spirito, vestito di una veste sofisticata e, giustamente, propria.

Il viaggio reale: Informazioni per spedizioni organizzate in Polo-Nord: http://www.terrepolari.com/viaggio-21_spedizione-al-polo-nord-geografico-15-giorni/#slide-3

Il viaggio inventato: "La nube purpurea", di M.P.Shiel:

http://www.adelphi.it/libro/9788845900471

7 ottobre 2015

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