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Vallese, grand tour di sapori

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Weekend

Vallese, grand tour di sapori

  • – di Francesca Pace


Al confine con l'Italia, superate le Alpi che incoronano il Piemonte e la Val d'Aosta, si apre il Canton Vallese, una terra piena di contrasti e gustose curiosità. Il suo paesaggio, infatti, è molto vario e passa dalle maestose vette di oltre 4000 metri di altitudine alla vallata, percorsa dal Rodano e baciata dal sole per 300 giorni all'anno. Un "ingrediente", questo, che permette la coltivazione di grandi vigneti e altri prodotti della natura che sono alla base delle di molte specialità locali.

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Il punto di partenza ideale per un tour enogastronomico nel Vallese è Sion (Sitten in tedesco), capoluogo del cantone e, anche, la città più soleggiata della Svizzera. Situato tra le colline di Valère e di Tourbillon, ha un centro storico di origini medievali in cui si possono ammirare importanti testimonianze del suo passato. Come la Cattedrale consacrata a Notre-Dame-du-Glarier, del XV secolo, e la Hexenturm, la torre delle streghe, mentre, nei dintorni, si trovano un sito archeologico con dolmen di 5mila anni fa, la Cattedrale di Notre-Dame-de-Valère, del XII secolo dove è conservato uno degli organi in funzione più antichi al mondo e, sulla collina opposta, le rovine dell'antico castello vescovile, del XIII secolo.

TERRA DI VIGNETI
Il Vallese, con 5mila ettari di vigne e circa, 50 tipi di vitigni, detiene un terzo dei vigneti di tutta la Svizzera. Queste terre, grazie al suo clima particolarmente favorevole, producono una grande varietà di vini importanti come l'elegante Petite Arvine, il nobile Fendant o il Cornalin, dal carattere forte e deciso. L'irrigazione dei vigneti e delle coltivazioni della valle avviene attraverso un sistema di canali (bisses, in francese) che corrono lungo i pendii della montagna e segnano, per i visitatori, ideali tracciati per escursioni tra le viti della zona.

Nella località di Visperterminen, poi, si trova il vigneto più alto d'Europa. In uno spazio esiguo, su stretti terrazzamenti sorretti da alti muri a secco, le viti crescono ad un'altitudine compresa tra i 650 e i 1150 m. s.l.m. e danno origine al vino Heida, un bianco particolarmente aromatico, che si spreme dall'antica varietà d'uva omonima.
Un altro luogo curioso è, anche il vigneto più piccolo del mondo, situato sopra la località medioevale di Saillon. Con tre vitigni e una superficie di 1,67 mq, deve il suo nome al falsario Farinet, leggendario eroe vallesano noto come il Robin Hood delle Alpi, ma di proprietà dell'Abbé Pierre, prima, e, oggi, del Dalai Lama. E' un luogo più che altro simbolico dello spirito caritatevole e nobile dei suoi proprietari. La terra è cosparsa di pietre provenienti da tutto il mondo, tra cui la pietra della libertà, un blocco di marmo di 600 kg che indica alcune distanze da punti di riferimento internazionali come la Mecca, Ayers Rock, la Statua della Libertà o il monte Sinai. Ogni anno importanti personalità contribuiscono alla cura del piccolo vigneto. Con la spremitura del raccolto, vengono impreziosite altre uve e prodotte poche migliaia di bottiglie che vengono battute in un'asta a favore di progetti a sostegno all'infanzia.

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