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Emilia, terra di tradizioni ed eccellenze

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Emilia, terra di tradizioni ed eccellenze

  • – di Francesca Pace

Piccole cittadine storiche, edifici rurali, dimore e palazzi antichi e campi coltivati a perdita d'occhio. E' il paesaggio che si apre procedendo da Bologna in direzione nord, nella bassa pianura padana. Un territorio per molti aspetti poco conosciuto che conserva, con la semplicità e la genuinità tipica di questi luoghi, un prezioso patrimonio storico, artistico e naturale. Ma anche casi di eccellenza e innovazione che, partendo da queste terre, sono diventate famose nel mondo.


Un esempio in questo senso è Pieve di Cento, una bella cittadina a circa 20 km dal capoluogo, che conserva intatto l'impianto originario medievale. Nota anche come la piccola Bologna, è un piccolo gioiello caratterizzato dalle quattro porte monumentali, lunghi portici, quattro chiese - in cui si trovano anche opere di Guido Reni e del Guercino - e la Rocca, simbolo di Pieve. A misura d'uomo e piacevole da girare a piedi o in bicicletta, sono molti i luoghi da vistare ricchi di storia. La visita può cominciare dalla Pinacoteca in cui sono conservate opere di arte antica, moderna e contemporanea, in parte anche donate da cittadini alla città. Di fronte si trova il Palazzo municipale, del XVIII secolo, all'interno del quale si trovano il Museo della musica ospitato nei foyers del Teatro municipale, del 1586 e raro esempio di luogo per spettacoli all'interno di un palazzo pubblico.

La forte tradizione musicale di Pieve si ritrova anche nel Museo della Liuteria, all'interno di Porta Ferrara, una affascinante bottega d'altri tempi in cui si insegna a costruire e a riparare strumenti musicali. Nella parte opposta, si trova la Rocca trecentesca eretta a difesa della città e oggi utilizzata come sede del Museo delle Storie di Pieve, un ambiente multimediale in cui sono conservati reperti, documenti e testimonianze di mille anni di storia, completato dall'Archivio fotografico digitale situato all'interno di Porta Bologna. L'amore per l'arte si ritrova poi poco fuori la cinta muraria, nel Museo Magi900, uno spazio dedicato all’arte creato nel 2000 all'interno di un vecchio silo del grano dall'imprenditore Giulio Bargellini e a disposizione della collettività. Al nucleo iniziale di opere dei maestri italiani del ‘900 – tra cui Boldini, Burri, Depero, De Chirico, Carrà, Fontana, Modigliani – che componevano la sua personale collezione, si sono aggiunti nel corso del tempo, i lavori di diversi artisti, anche stranieri, e un'ala dedicata all'Africa e al Sud America.

Tornando verso Bologna, ad Argelato, si trova un luogo che ha segnato il futuro dell'automobile e del design in Italia e nel mondo. E' il Museo Ferruccio Lamborghini dove ripercorrere, attraverso prototipi e auto decisamente avveniristiche, la storia di un uomo eccezionale che, animato da una grande passione per i motori e partendo dai trattori – tradizionali mezzi agricoli di questa terra -, ha creato un'eccellenza del Made in Italy nel mondo. Qui si può ammirare la Miura SV, la mitica Countach, il primo elicottero prodotto e l’imbarcazione da offshore, entrambi con motore Lamborghini.
A pochi chilometri di distanza si trova un altro borgo che merita una visita. E' Bentivoglio, affacciato sul canale Navile e che deve il suo nome all'antica signoria bolognese che qui costruì, alla fine del XV secolo, una delle sue residenze di campagna. E' il Castello dei Bentivoglio, un edificio rinascimentale impreziosito all'interno dal ciclo di affreschi Le storie del pane. Di fronte, sull'altra sponda del canale, si trova un altro edificio nobiliare, Palazzo Rosso, voluto dal marchese Pizzardi e così chiamato per il colore dei mattoni. Tra gli interni, in stile Liberty, si può ammirare la Sala dello Zodiaco che immerge il visitatore in un trompe l'oeil di ispirazione naturale realizzato con le pregevoli pitture dell'Aemilia Ars. A breve distanza, a San Marino di Bentivoglio, si trova l'ottocentesca Villa Smeraldi immersa in un parco storico all'inglese e, dal 1973, sede del Museo della Civiltà contadina. Un luogo di grande fascino dove l'antica residenza signorile di campagna, situata accanto all'azienda agricola dei proprietari, è diventata il luogo naturale per tramandare le testimonianze del lavoro e della vita nelle campagne tra Otto e Novecento. Un mondo neanche tanto lontano, raccontato attraverso pannelli, materiali originali, campi coltivati e, in particolare, una sezione dedicata alla canapa, la più importante in Italia, che per quasi cinque secoli ha segnato la storia contadina della pianura bolognese. Oltre al percorso espositivo, a Villa Smeraldi si tengono laboratori didattici, visite guidate ed eventi a tema come l'Open day del Gusto, il 23 ottobre, dedicata ai frutti dell'autunno e alla gastronomia locale.

Tornando verso Bologna, si incontra Budrio, un altro bel borgo di origine medievale, delimitato agli angoli da quattro torrioni e caratterizzato da un bel centro storico, cresciuto tra il Sei e il Settecento, con i tradizionali portici, il Palazzo Comunale, del XV secolo in stile gotico, affiancato dalla Torre dell'Orologio. E' una cittadina vivace, piacevole da girare a piedi e ricca di cultura. Basta pensare che a Budrio si trovano ben quattro musei, tutti in via Garibaldi e, per questo, detta anche strada della cultura. La Pinacoteca, che conserva un'importante raccolta di opere di pittura bolognese-emiliana dal XIV al XVIII secolo; il Museo archeologico, con sezioni dedicate all'Età del Bronzo, all'Età del Ferro e romana; il Museo dei Burattini, segno della vocazione teatrale di questo territorio e che conserva oltre cento burattini della prima metà del ‘900; infine, il Museo dell'Ocarina, l'unico al mondo dedicato allo storico strumento inventato proprio a Budrio e che oggi vanta estimatori fino in Cina e Giappone.
Un altro luogo che merita una visita è il Teatro Consorziale, nato come teatro privato nel 1672 ma aperto gratuitamente a tutta la cittadinanza per rappresentazioni, feste da ballo e accademie, come usanza diffusa a quel tempo. Ma qui a Budrio, come in tutto il territorio, si guarda anche al futuro. E ne sono un esempio la ristrutturazione delle Torri dell'Acqua convertite in un nuovo spazio espositivo e d'incontro dedicato alla contemporaneità. Espressione di una terra che, con le radici ben salde nella propria storia e tradizioni, continua a guardare al futuro con grande passione e semplicità.

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