Che Tokyo sia la capitale gastronomica mondiale è ormai diventato un luogo comune, lanciato alcuni anni fa quando la Guida Michelin assegnò alla metropoli nipponica più stelle che a Parigi, replicando poi con il conferimento del maggior numero al mondo di ristoranti pluristellati al top. Che gli italiani in vacanza assegnino grande importanza al “buon cibo” è altrettanto notorio e da ultimo l'ha confermato un sondaggio di Volagratis.com, secondo cui sta al primo posto tra gli elementi giudicati più importanti per rendere un viaggio davvero perfetto, con il 57% delle preferenze. Pranzi e cene sembrerebbero essere addirittura più rilevanti del vedere cose nuove (53%) o avere del tempo per rilassarsi (48%).
In realtà, sempre secondo il sondaggio, a essere ricercate non sono certo le abbuffate: al contrario i viaggiatori italiani sono mossi dalla ricerca di esperienze culinarie nuove e alternative, per cui sperimentare le cucine internazionali e i sapori locali è tra le attività preferite (64,3%), dopo prendere il sole e visitare posti nuovi (rispettivamente 67% e 66%).
Detto questo, è altrettanto scontato che sono pochi gli italiani che, almeno dopo alcuni giorni, non sentano il richiamo dei sapori più nostrani, anche se vanno matti per sushi, sashimi o tempura. Vale la pena allora di segnalare che Tokyo è anche ai vertici anche per la cucina italiana all'estero. Lo certifica anche il Gambero Rosso: oltre a promuovere i migliori vini italiani con le tappe nipponiche del tour “Tre Bicchieri”, ha stilato una classifica dei migliori ristoranti italiani della capitale giapponese.
Se il numero dei turisti italiani in Giappone è balzato l'anno scorso al record di oltre 120mila e si mantiene quest'anno su livelli da primato, quasi tutti avranno cercato - dopo giorni di wasabi e soia - sapori di casa. “Abbiamo cercato di smentire il luogo comune che indica Tokyo come la migliore città del mondo per mangiare: non ci siamo riusciti”, dicono quelli del Gambero Rosso, aggiungendo che il merito va anche all'alto livello dei ristoranti italiani, che può anche salire oltre quelli di Roma o Milano (compreso il rapporto qualità/prezzo).
Ha cominciato persino a spargersi la voce che ci siano visitatori italiani, ovviamente non alla prima esperienza in Giappone, che tornano al preciso scopo di fare un “Gran Tour” gastronomico tutto all'insegna del tricolore. E tornano in Italia spiazzando gli amici con frasi del tipo* “Il sushi lo mangio sotto casa. A Tokyo sono andato per verificare che si mangia italiano persino meglio che da noi”. Tra le 12 selezioni del Gambero Rosso, ne consigliamo quattro. Per chi non bada al portafoglio, il numero uno è il Ristorante Luca Fantin nel palazzo Bulgari a Ginza (prezzo medio:17mila yen, circa 130 euro). Nella fascia media di prezzo (ma tendente al basso rispetto alla qualità!) spicca un siciliano - Da Nino (11mila yen) - e un calabrese - Elio Locanda Italiana (8mila yen). Come atmosfera, Elio e' il più verace tra i ristoranti di Tokyo (di recente un sito internazionale di viaggi l'ha definito il miglior ristorante straniero della capitale).
Per la migliore pizza della metropoli, si deve andare da Peppe Napoli Sta Ca': tanto di cappello a Giuseppe Errichiello, che dopo una infanzia e giovinezza difficile ha trovato in Giappone la strada di un successo che delizia, a prezzi abbordabili, ogni italiano - residente o di passaggio - che assaggi le sue pizze (provare quelle a forma di stella).
Gli altri segnalati dal Gambero Rosso sono: Heinz Beck (regno di Giuseppe Molaro), Antica Osteria del Ponte e Buttero, più alcuni ristoranti o pizzerie di chef giapponesi con vaste esperienze in Italia: Kurodino, Vino della Pace, Da Isa, Seirinkan, Savoy Azabu Juban. Per finire con il wine bar Bar & Enoteca Implicito. Anche Osaka, terra di grandi tradizioni culinarie - dallo street food al kaiseki - ha alcuni ristoranti italiani che si sono meritati le attenzioni del Gambero Rosso: Da Ciro al Borgo, Il Luogo di Takeuchi, Vivacchus, Ponte Mirabeau,Splendido The Rits-Carlton, Pizzeria da Tigre.
Tutti motivi in più - e inaspettati - per visitare il Giappone, o no? Tanto più che gli amanti dei vini non resteranno certo con la gola secca. Iniziative come la rassegna “Tremila Anni di Vino Italiano”, organizzata da Ice e Ambasciata, si protraggono per ben due mesi: ormai le cantine migliori sono tutte presenti sul mercato. E ben un centinaio di produttori ha partecipato all'evento “Tre Bicchieri” di Tokyo, che seguiva di pochi giorni quello di Osaka.
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