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Berlino, una sola visita non basta. Perché questa città…

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GERMANIA DA SCOPRIRE

Berlino, una sola visita non basta. Perché questa città merita più di un viaggio

  • – di Sara Magro
 (Joachim Messerschmidt / photo courtesy German National Tourism Board)
(Joachim Messerschmidt / photo courtesy German National Tourism Board)

Berlino è una città vivace, di giorno e di sera (a molti può apparire un po’ buia ma fa parte del suo fascino). È giovane e internazionale. Si parla inglese, lingua che basta anche per abitarci e lavorare, e a differenza di tante metropoli europee, non è cara.

Ragioni queste che ne fanno la base perfetta per chi vuole lanciare idee, progetti, invenzioni. Infatti, ci sono 6 mila compagnie digitali, con 60 mila impiegati, età media 35 anni, 10% stranieri. Dopo il turismo, è la seconda industria cittadina. Il turismo è appunto la prima attività di Berlino, che spazia dai monumenti classici all'arte contemporanea.

Certo a una prima visita non si può prescindere da alcune tappe come il Museumsinsel, un complesso di cinque musei dichiarati nel 1999 Patrimonio dell'Umanità Unesco. Tra questi, il più visitato è il Museo di Pergamo, ma bisognerà attendere fino al 2019 per vedere il celebre altare ellenico restaurato, e il 2025 per visitare la nuova ala in costruzione. In attesa del grande reopening, non si deve perdere, lì di fianco, il Neues Museum, che merita non solo per i tesori egizi, tra cui il famoso busto di Nefertiti, ma anche per la struttura magnificamente ristrutturata dall'architetto americano David Chipperfield. Così come vanno visti la Porta di Brandeburgo (Pariser Platz) e il vicino monumento all'Olocausto (Cora-Berliner-Straße), un labirinto lapidario e impressionante che ricorda le vittime dei lager. Berlino, pur moderna e aperta al futuro, non dimentica il suo passato, che si legge nelle sale commuoventi del Museo Ebraico progettato da Daniel Libeskind e nella linea tratteggiata su strade e marciapiedi dove fino all'ottobre 1989 correva il Muro a dividere l'Est, sotto il controllo sovietico, dall'Ovest europeo. Quel capitolo di Storia si ripassa al DDR Museum, con foto, oggetti, documenti e scenari che raccontano come si viveva al di là dell'invalicabile barricata politica.

A raccontarli tutti, i 170 musei di Berlino, non basterebbe un volume. E ci vogliono più ritorni per visitare anche gli storici e i nuovi, come l'Urban Nation e la città in miniatura Little Big City. Una premessa però va fatta: innanzitutto è consigliabile acquistare (anche online) la Welcome Card, che vale come biglietto per i mezzi pubblici e come carta per sconti fino al 50% nei musei, o il Museum Pass che dà diritto a entrare nella maggior parte dei musei per tre giorni e a un giro sui bus turistici.

Una precauzione: prenotate in anticipo (anche online) le visite ai musei, per risparmiarvi lunghe code o la delusione di non riuscire ad accedervi.

Berlino ha anche un'indomabile propensione a convertire tutto in arte o spazi dedicati come l'ex bunker trasformato nella galleria Sammlung Boros o il vecchio birrificio Kindl Brauerai diventato Centro di Arte Contemporanea o ancora, nella zona di Oberschöneweide, l'ex palazzina Aeg, all'interno del sito di archeologia industriale più grande d'Europa, che ora ospita i 25 studi abitabili per artisti dell'Atelierhaus79. Gli artisti, anche poco o per niente conosciuti, pittori, scultori, attori, registi, ecc ecc, sono ben accolti dalla società. Recuperano luoghi altrimenti abbandonati, inventano mostre, performance, eventi a cui va un sacco di gente, più o meno giovane, più o meno del settore, meno o più interessata a cogliere un talento in erba. I cambiamenti sono all'ordine del giorno. Con il suo movimento continuo, con i giovani e le idee di passaggio, con le manutenzioni e le nuove aperture, gli indirizzi di Berlino vanno sempre aggiornati.

Bastano un paio di anni e lo scenario è completamente diverso. A quel punto è tempo di tornare. Tornare anche per la varietà e la qualità dell’offerta gastronomica. Perché qui si mangia bene. E questa è una novità recente. Ci sono ristoranti di alta cucina (anche vegana e giapponese), bei caffè per una pausa rilassante, mercati rionali aperti anche la sera, parchi cittadini dove si coltiva e si compra la verdura fresca, chioschi per la strada dove il currywurstel costa 2 euro e vale un pranzo (Curry61).

Una nota dolente la domenica molti esercizi sono chiusi: le attività consigliate sono visitare musei (previa verifica), passeggiare ai Tiergarten e lungo la famosa East Side Gallery, più di un km di dipinti originali sul muro di Berlino, mangiare una fetta di torta nei bar aperti e affittare una bici: viabilità è ottima, c’è poco traffico e le piste ciclabili sono ovunque. (Lui.Ben)

Indirizzi

Dove mangiare
House of Small Wonder (Johannisstr. 20). Nel quartiere Mitte, un caffè accogliente come il salotto di casa con carte da parati vintage piante cascanti, stoviglie vecchio stile e spaiate.
Chan Thai Market Food - Ristorante di cucina thai molto amato dai berlinesi.
Zenkichi - Il concept arriva da Brooklyn dove Shaul Margulies, israeliano, e sua moglie, giapponese, vivevano fino a poco tempo fa. In un seminterrato molto spazioso del Mitte, hanno creato un ristorante giapponese con piccoli privée separati da canne di bambù.
Kopps - Alta cucina vegana in un ristorante allegro come può essere un prato primaverile, con le pareti azzurre cielo e i fiorellini di campo nei vasetti di vetro. Tre le linee guida per il menu: locale, regionale, stagionale. Né lo chef né i proprietari sono vegani, anzi nemmeno vegetariani. E questo è un bene, perché hanno il gusto tarato sull'alta cucina internazionale e vi tendono con questa nuova avventura.
Tim Raue - Con due stelle Michelin, e l'appartenenza ai 50 Best Restaurants 2017, Tim Raue può essere considerato a pieno titolo un astro della cucina berlinese.
Markthalleneun - Un mercato che venerdì e sabato resta aperto fino alle 21, per fare la spesa, per mangiare e bere qualcosa di buono, per incontrare gli amici.
Berlin Food Tour - Per sfatare qualunque pregiudizio sul cibo berlinese, in passato poco allettante basta prenotare un giro di mezza giornata con Bastian Schwithal e i suoi soci: dolci, sandwich, ristoranti eleganti, una sala da ballo storica tuttora frequentatissima (Clarchens Ballhaus).

Dove soggiornare
Akselhaus - In due palazzine di una zona residenziale ha camere spaziose, in stili diversi dal neobarocco all'etnico orientale.
Michelsberger
- Un po' ostello, un po' albergo alternativo, un po' hub culturale. Si trova a Berlino Est, a due passi dal fiume Sprea, dal tratto di muro con i graffiti, e dal metrò.
Linnen Berlin
- Camere in bed & breakfast o appartamenti con cucina, arredati con buon gusto, e con un corretto rapporto qualità/prezzo.
Hotel Oderberger
- Una piscina storica ristrutturata. La vasca è ancora utilizzabile per nuotare, mentre la struttura è diventata un albergo con 70 camere.
Soho House
-Uno dei nuovi hotel più esclusivi della città.

Sito ufficiale: https://www.visitberlin.de/it

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