La città lucana (patrimonio mondiale Unesco) diverrà teatro di decine di spettacoli, mostre, incontri, proiezioni, scambi professionali: il 19 gennaio 2019 si inaugurerà infatti l'anno in cui questo piccolo borgo diventerà la quarta città italiana dopo Firenze, Bologna e Genova a potersi fregiare del titolo di capitale europea della cultura. Ecco alcuni indirizzi utili per chi vuole scoprire Matera.
Dove dormire
PALAZZO GATTINI Chi ama il lusso sfrenato e preferisce ammirare i Sassi dall'alto, dormendo in stanze luminose, con alti soffitti decorati
a stucco, può scegliere una delle 20 camere di questo albergo, che nasce dalla ristrutturazione del palazzo dei Conti Gattini,
proprio accanto alla Cattedrale. Naturalmente non manca la spa, con tiepidarium rigorosamente scavato nella roccia.
PALAZZO DEL DUCA LUXURY HOTEL Situato nella zona della Civita, a pochi passi dalla Cattedrale ma immerso in una meravigliosa pace è un hotel boutique di recentissima apertura che vanta lussuose camere dotate di ogni comfort: ampi spazi, bagni in pietra con vasche e cascate, suite con piscina privata, connessione wi-fi gratuita in tutta la struttura, cucina con ampia sala colazione, spazi suggestivi quali grotte naturali e un terrazzo con vista esclusiva sui Sassi.
Dove mangiare, ovunque. Con oltre 300 ristoranti Matera non ha rivali in quanto a qualità e quantità del cibo. I tanti piatti tradizionali proposti sono a base di materie prime semplici ma non per questo meno gustosi e sfiziosi: in primis ci sono il pane e i legumi, seguiti da alcune verdure e dalle parti meno pregiate delle carni. In questa terra di conquista e di passaggio, la ricchezza culinaria è̀data dal contributo dei popoli che vi hanno transitato: agli svevi si devono i ravanelli e il rafano, agli arabi gli agrumi e le mandorle; gli spagnoli diffusero la coltivazione dei pomodori e delle patate; il polpo in umido del metapontino ricorda distintamente gli aromi tipici della cucina greca.
Una cultura alimentare povera, dunque, ma variegata e meticcia, che s'incrocia oggi con le grandi risorse del territorio, valorizzate da una rinnovata attenzione ai prodotti tipici, quelli IGP come i fagioli di Sarconi, i peperoni dolci di Senise, il formaggio canestrato di Moliterno o il pane di Matera; quelli DOP come il pecorino di Filiano, la melanzana rossa di Rotonda e l'olio d'oliva del Vulture; e, ancora, il Caciocavallo Podolico, l'Oliva Infornata di Ferrandina, la Pera Signora della Valle del Sinni e la salsiccia ‘pezzente' della Montagna Materana. E poi ci sono i funghi cardoncelli, conosciuti sin dai romani, che trovano nelle murge pugliesi e lucane il loro habitat ideale; i lampascioni; il baccalà̀ in tutte le sue varianti; i formaggi freschi e stagionati e le carni di pecora e di capra, d'agnello e di maiale, che è poi la materia prima della salsiccia ‘lucanica' o ‘luganega', i cui sapori furono cantati anche da Apicio, Cicerone, Marziale e Varrone. Gustosa, mediterranea (ma non per questo light), la cucina lucana è in ogni caso prettamente di terra, perfetta per essere innaffiata dalle acque minerali del Vulture e dal re dei vini rossi lucani, sua maestà l'Aglianico.
E non dimentichiamo il cibo da strada: il panzerotto, infuocato e irresistibile o la focaccia, soffice e ben oliata.
Cosa fare dopo cena
Per i panorami, per i colori, per il silenzio, o semplicemente per smaltire il troppo cibo, si consiglia di fare del trekking
all'interno della Gravina di Matera. Si tratta di un'esperienza entusiasmante: questo profondo burrone antropizzato èun sogno
a occhi aperti. Ma il trekking, a Matera, è anche e soprattutto urbano: il mitico struscio. Gli stranieri mostrano di apprezzare
il tradizionale rito italiano meridionale della passeggiata serale che qui a Matera si svolge nelle strade tra Piazza Sedile
e Piazza Vittorio Veneto. “People watching” lo chiama il celebre regista Francis Ford Coppola che da queste parti è di casa.
Vita notturna
AREA8Dal genio creativo di Mikaela, artista sudafricana innamoratasi di Matera - e di un materano - nasce questo locale subito
definito dal New York Times come tra i più cool del mondo. E non solo perché viene frequentato regolarmente dai divi di Hollywood
che transitano da queste parti quando c'è da girare un film biblico. Il nome fa riferimento a quell'area del cervello dove
nasce la creatività.
LA LOPA Si tratta di un locale ideato da una signora che di cognome fa Passione - nomen omen - ed è un posto incredibile che inizia al piano strada e finisce al centro della terra, ove è stato incastonato un piccolo cinema d'essai. Vi si presentano libri, si fanno dibattiti, si mangia e si beve, si canta e si balla. Insomma un concept-store fatto di pura pietra e amore. Che si auto-definisce pure gay-friendly (l'unico di tutta la Basilicata).
Cosa comprare
I timbri del pane. Fino ai primi del ‘900 nei due rioni Sassi c'erano soltanto due forni dove tutte le massaie di Matera si
recavano per cuocere il pane impastato in casa. Immaginatevi dunque quale folla e quale quantità di pagnotte, che era necessario
riconoscere, un po' per un fatto di orgoglio, e un po' per questioni igieniche. Ma come riconoscere il proprio pane? Dal segno
che vi era stato inciso. Ecco perchè c'erano i timbri del pane, costituiti da una matrice con le iniziali della famiglia e
da un manico che veniva forgiato in varie forme - in legno o ferro. La loro funzione, tuttavia, non era solo questa: c'era
anche quella di buon auspicio per la famiglia: non a caso venivano realizzati con figure antropomorfiche o architettoniche,
come il tipico comignolo, il gallo, figure femminili e gendarmi o con le semplici iniziali. Oggi a valorizzare questa tradizione
ci ha pensato lo Studio d'Arte di Massimo Casiello che realizzerà per voi un vero timbro del pane, per rendere più chic la
panificazione domestica, oggi per fortuna tornata in auge.
Per gli eventi Matera 201 consultate il dito www.matera-basilicata2019.it
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