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    La nuova giovinezza di Cortina, tra i Mondiali 2021 e la candidatura alle Olimpiadi 2026

    Pista Tofana (Dino Colli)
    Pista Tofana (Dino Colli)

    La perla delle Dolomiti vive oggi una nuova giovinezza. A Cortina d'Ampezzo si respira infatti un'aria frizzante. Non solo perché le abbondanti nevicate degli ultimi giorni hanno finalmente dato la spinta a una stagione invernale in grande stile, ma soprattutto per l'entusiasmo che si respira nella località alpina. Il traino dei Mondiali di Sci Alpino, che nel 2021 torneranno sulle piste cortinesi, e la candidatura ad ospitare (con Milano) le Olimpiadi invernali nel 2026 hanno stimolato un rilancio che passa per investimenti sulle strutture sciistiche, impianti e riqualificazione dell'offerta recettiva, oltre ad una evoluzione della ristorazione. Se dunque, dopo settant'anni, il più affascinante evento sciistico tornerà a Cortina, lo slancio e l'entusiasmo potrebbero pure crescere.

    Gli investimenti, fra pubblico e privato, sono già consistenti: solo per ridisegnare alcuni impianti di risalita, mettere in sicurezza le piste e per potenziare l'innevamento programmato sulle piste che ospiteranno i Mondiali, in questi anni si stanno mettendo in campo, oltre 68 milioni di euro.

    Cortina: Regina degli sport invernali

    Le piste dei Mondiali 2021
    Già in questa stagione sciistica 2018-2019 è possibile “testare” il work in progress che sta disegnando il profilo delle piste di Cortina che debutteranno ai Mondiali del 2021, ma che nel frattempo hanno ospitato le gare di Coppa del Mondo femminile di discesa e super-G, a bomba sulla leggendaria Olympia delle Tofane.

    Intanto, sugli stessi pendii dei campioni, tutti possono già cimentarsi dall'apertura del comprensorio su 120 km di piste. Le piste del Col Drusciè – versante fondamentale per le gare tecniche (slalom speciali maschile e femminile e Team Event a squadre) e per allenamenti e riscaldamento – sono pronte. Le nuove misure più “generose” della Col Drusciè A permettono di disegnare curve divertenti e pure la Col Drusciè B è stata completamente rinnovata con una larghezza di 40 metri. Ha passato un lifting anche la storica Olympia delle Tofane, sulla quale sono state apportate delle migliorie funzionali per garantire una maggiore sicurezza.

    E suscita emozioni forti la ridisegnata Vertigine Bianca (con pendenza massima del 60,4%), dedicata ai discesisti dei Mondiali: il percorso si immette nel Valon per entrare attraverso lo storico Canalone e in una sinuosa chicane alla base della Vertigine classica, concludendosi con il nuovo salto dedicato al campione di casa e Ambassador di Cortina 2021 Kristian Ghedina.

    Il Faloria tra passato e futuro
    A rinnovarsi per la nuova stagione anche le piste del Faloria, dove nasce una nuova pista nera (la tredicesima per Cortina) che va ad ampliare l'offerta del comprensorio. Il nome del nuovo tracciato – Scoiattolo - è un esplicito richiamo al simbolo di Cortina ma anche all'agilità e alla velocità che lo sciatore deve avere per affrontare un tracciato tecnico che parte da quota 2.054 m e scende per quasi 1 km, con una pendenza massima del 55% e un dislivello di 238 metri.

    Non si tratta di un ampliamento o di un allungamento di tracciati, ma di una pista nuova di zecca, che va ad aggiungersi alle altre quattro famose nere del comprensorio: Vitelli, Canalone Franchetti, Stratondi e Bigontina. In un viaggio tra passato e futuro, l'inaugurazione della nuova Scoiattolo coincide anche con la celebrazione degli 80 anni dall'inaugurazione dellaFunivia Faloria. L'impianto - che all'epoca si chiavava Funivia Principe di Piemonte - fu inaugurato il 5 febbraio del 1939 alla presenza del ministro Antonio Stefano Benni e della contessa Edda Ciano Mussolini. L'impianto fu definito subito poderoso e ardito, capace di onorare la tecnica e l'industria italiana, che dischiudeva nuovi vasti orizzonti al turismo e allo sport nelle Dolomiti. La sua realizzazione, avvenuta in 7 mesi di lavori, costituì per l'epoca una grandiosa impresa ingegneristica che coinvolse le maggiori società di costruzioni del tempo.

    Al tempo della sua costruzione era presente a Cortina solo un'altra funivia, la Cortina-Belvedere (oggi scomparsa) che univa il centro di Cortina con il colle di Pocol, ma nulla di paragonabile all'imponenza della Faloria. In totale l'impianto supera 900 m di dislivello e si sviluppa attraverso tre stazioni, passando nell'ultimo tratto a pochi metri dalla roccia.

    Sapori in quota, anche senza sci
    Per un après-ski o per una semplice pausa, per il pranzo e pure per la colazione, i rifugi dell'area cortinese sono da sempre mete gettonate. E con questa ventata di novità, si segnalano anche alcune nuove aperture. Sulle piste raggiungibili da Socrepes ha aperto quest'anno lo Chalet Tofane che propone la cucina dello chef stellato Graziano Prest, che ha già fatto apprezzare le sue reinterpretazioni della tradizione ampezzana al suo Tivoli, accompagnata dagli abbinamenti consigliati dal sommelier Kristian Casanova. Fra le grandi novità della stagione c'è anche il Masi Wine Bar al Col Druscié. Il locale - nato da una joint venture tra gli impiantisti di Tofana e l'azienda vinicola Masi – offre piatti gourmand e proposte di qualità che spaziano dalle cene a lume di candela agli aperitivi in quota, con gli eccellenti vini del gruppo con base in Valpolicella a fare da fil rouge. A due passi dal Wine Bar, lo storico rifugio Col Druscié 1778 organizza anche quest'anno le classiche Astrocene: dopo l'aperitivo e la cena in terrazza, visita all'osservatorio Helmut Ullrich per ammirare il cosmo attraverso i telescopi.

    Dal canto suo il Rifugio Faloria (a 2.123 metri) si rinnova nello staff e nel menù. In cucina la griglia è sempre la protagonista, ma le carni alla brace ora si alternano ai piatti della tradizione. E per chi non scia c'è il wellness in quota.

    La Capanna Ra Valles – ovvero la “pizzeria” più alta delle Dolomiti - propone l'esperienza dell'alba tra le montagne, salendo in funivia con le prime luci dell'aurora, oppure una ciaspolata al chiaro di luna con cena al rifugio. Dal rifugio Col Gallina, accompagnati da rievocatori in divise d'epoca, si possono scoprire i luoghi della Grande Guerra e visitare gli avamposti militari e le postazioni restaurate in un percorso con le ciaspole ai piedi. Il Col Gallina propone inoltre una notte in “starlight room”, speciali camere mobili in legno e vetro collocate in posizione panoramica vicino al rifugio e raggiungibili in motoslitta o con le ciaspole.

    l nuovo passo dell'hospitality
    Amata soprattutto dagli alpinisti inglesi fin da inizio secolo, ma essenzialmente nel periodo estivo, Cortina è divenuta il paradiso per il circo bianco solo dopo le Olimpiadi del 1956. E con questa stagione invernale la località sta evolvendo anche nell'offerta dell'hospitality. Oltre un terzo del comparto alberghiero sta infatti lavorando per rinnovare o ristrutturare, ci sono alcuni hotel di dimensioni medio-grandi che sono oggetto delle attenzioni di investitori internazionali, mentre le strutture più piccole rimangono a gestione familiare. Lo storico Hotel Cristallo aperto nel 1901, gestito dalla proprietà – la famiglia Gualandi – e però affiliato a The Luxury Collection Hotels & Resorts, ha visto una ristrutturazione delle 74 camere – di cui 20 suite e due Presidential suite – nel rispetto degli arredi tradizionali. I quattro ristoranti dell'albergo offrono agli ospiti una vasta scelta di specialità italiane sotto la guida dell'executive chef Marco Pinelli. Il palazzo storico ha ospitato le Olimpiadi invernali del 1956 e ha accolto tra gli altri Lev Tolstoj e Gabriele D'Annunzio, Saul Bellow e Vladimir Nabokov, Claudia Cardinale e Brigitte Bardot, oltre a Frank Sinatra e Peter Sellers (ai quali sono ancora dedicate le due suite presidenziali).

    Non solo sport: eventi e cultura
    L'inverno cortinese è sempre denso di eventi. Fino ad aprile 2019 prosegue la rassegna di incontriletterari e di attualità Una Montagna di Libri, mentre dal 18 al 24 marzo verrà ospitata la XIV edizione di Cortinametraggio, tra i più importanti festival di corti in Italia.

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