Italiani, un popolo in sella. A giudicare dai numeri, sembra proprio così. Una recente ricerca condotta da ESP GroupM Consulting su dati Sinottica TSSP, ha confermato che sono circa 6milioni le persone che praticano ciclismo (a diversi livelli). Altri numeri, poi, confermano che la Mountain Bike è preferita alla bici da strada, con milioni di appassionati che si danno appuntamento nei vari sentieri presenti nell'arco alpino. E a proposito di questo, quali sono le mete preferite dagli amanti della Mountain Bike e quanto “pesano” in un mercato, il cicloturismo complessivo che genera 2 miliardi? Ecco i casi virtuosi.
Il caso Paganella
Uno dei casi di successo, in Italia, riguarda la bike area Dolomiti Paganella. Questa comprende tre Bike Park zone (Andalo,
Fai e Molveno), stilisticamente differenti, una fitta rete di single trail, per un totale di 80Km di percorsi serviti da 8 impianti di risalita e vanta oggi la stagioneMtb più lunga delle Alpi, con apertura da aprile a novembre. Considerata dai biker una delle destinazioni in Italia per chi cerca divertimento in sella ad una mountain bike, ha vinto
la sfida: conquistare tra gli appassionati una reputazione solida, grazie ai suoi trail curati e studiati per massimizzare
sicurezza e divertimento e una serie di servizi (noleggio, un unico bike-pass, colonnine di ricarica per e-bike) che la pongono
ai vertici per qualità dell'offerta, tanto da essere frequenta da numerosi biker provenienti dall'estero. Una vocazione che
nasce da un preciso impegno strategico: puntare sulla mountain bike come polo di attrazione turistica che integra la stagione
invernale, in una sorta di continum temporale che non contempla periodi di vuoto. Proprio per verificare gli impatti di questo
prodotto turistico, l'Azienda per il Turismo ha deciso di effettuare una indagine alla quale hanno partecipato bikers (73%
italiani e esteri 27% di cui il 44% proveniente dalla Germania e il 26% dall’Austria) intercettati nel corso della stagione
2018.
Identikit del biker tipo
Ha un’età media di 39 anni, è raramente alla prima esperienza, viaggia con gli amici, si ferma da uno a tre giorni e sceglie
in un hotel a tre stelle, meglio se attrezzato, bike hotel o bike chalet o il campegggio. Dalla ricerca è emerso infatti
come la motivazione principale nella scelta della località è data per il 54% dalla rete dei sentieri dedicata, per il 14% dalla reputazione del luogo, come “destinazione Mtb” e per il 10% dai servizi adatti (guide, noleggi, bike park).
Da Livigno alla Basilicata
Altre bike area di grande prestigio sono quelle di Livigno e Finale Ligure. Il “Mottolino” di Livigno, è tra i primi bike
park in Italia. Nato nel 2005 a seguito dei mondiali di Mtb, è diventato subito uno dei punti di riferimento in Europa per
gli amanti del downhill e del freeride e offre 14 sentieri (con tre diversi livelli di difficoltà), un gonfiabile per provare
i salti, un'area jump e molte altre strutture. Generalmente è aperto da giugno a settembre. A Finale Ligure, invece, il parco
è aperto tutto l'anno (le condizioni climatiche lo permettono). E anche qui siamo davanti a una delle mete preferite dagli
appassionati di questo sport. Sono disponibili vari sentieri di diversi gradi di difficoltà. Nel parco del Frignano, invece,
è presente il Cimone Bike Park. Servito da tre seggiovie, una funivia e un pullman attrezzato per il trasporto delle bici,
offre la possibilità di salire e scendere dalle piste in tutta libertà. I percorsi di dividono in 4 livelli di difficoltà:
facile, intermedio, medio-difficile e difficile, per un totale di 375 km. Al Sud, in Basilicata, c'è il Pierfaone Bike Park che offre 5 tracciati con diversi livelli di difficoltà adatti a chiunque
voglia trascorrere una giornata in sella alle due ruote. I percorsi, ricavati nel comprensorio Sellata-Pierfaone, partono
dalla cima dell'omonimo monte (1730m) e si snodano per circa 10 chilometri tra paraboliche, salti e passerelle. In Toscana,
invece, nella Val D'Orcia, c'è l'Amiata Freeride, luogo di ritrovo per i bikers che vogliono mettersi alla prova con percorsi
dedicati sia al Downhill che al Freeride. Anche al centro e al sud della penisola esistono strutture e bike park di livello.
Nella maggior parte dei casi sono sentieri non gestiti ufficialmente. Ma online esistono mappe Gps e informazioni di ogni
tipo. Molte informazioni sono contenute sul sito bike-park.info.
Mountain Bike: costi e impatto economico
Ma quanto spende, in media, un singolo biker in un giorno? Circa 196 euro (escluso il bike pass ma inclusi hotel e ristoranti).
A fare i conti in tasca alla categoria è sempre l'Azienda per il Turismo, e i numeri riguardano il progetto Dolomiti Paganella
Bike. I dati confermano come la mountain bike sia uno sport ad alto rendimento economico e di come possa fungere da traino
nello sviluppo di un territorio in chiave. La bike economy, insomma, è un volano per l'economia del turismo in montagna,
soprattutto a seguito di investimenti mirati che hanno portato a un significativo aumento qualitativo dei servizi. Per il
caso Paganella, l'impatto economico totale per la stagione 2018 è stato valutato in più di 4 milioni di euro.
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