C'è un evento che coinvolge per tre settimane il Paese intero, da nord a sud, richiamando frotte di appassionati di bicicletta ma anche semplici curiosi per il passaggio della corsa ciclistica più amata da oltre un secolo: è il Giro d'Italia, giunto quest'anno alla sua 102esima edizione. Un'occasione non solo per godere di una gara sempre avvincente e di alto livello, ma anche per riscoprire località e passaggi di un'Italia che ha sempre tanto da mostrare. C'è, inoltre, un folto pubblico che si trova lungo le strade del Giro – in montagna, soprattutto - non solo per applaudire i professionisti del ciclismo, ma sempre più per partecipare, salire in bici, condividere con amici e familiari una vera e propria passione per le due ruote.
A questo pubblico si rivolgono soprattutto i territori che ospitano le varie tappe del Giro, lustrandosi a festa come per l'arrivo di un'ospite importante, seppur di passaggio. Naturalmente le tappe di montagna, essendo le più combattute e spettacolari, sono quelle che richiamano solitamente più appassionati, quelle dove si decide quasi sempre la sorte del Giro, quelle che richiamano alla memoria imprese leggendarie dei campioni. E i territori di montagna cercano di attrezzarsi al meglio per l'arrivo dei visitatori da tutta Italia e dall'estero, offrendo il meglio di ciò che il territorio può dare. Un esempio in questo senso può essere rappresentato dalla Valle d'Aosta, che in questa edizione 2019 vede per la prima volta una tappa del Giro svolgersi interamente ed esclusivamente nel territorio regionale.
Appuntamento per la tappa Saint Vincent – Courmayeur
Si tratta della 14esima tappa il 25 maggio, la Saint Vincent – Courmayeur, di 131 chilometri con 5 Gran Premi della montagna e un dislivello elevato (4000m) in rapporto
alla brevità dell percorso. I ciclisti scaleranno Verrayes, Verrogne, Truc d'Arbe (Combes) e Colle San Carlo prima dell'arrivo
in salita a Courmayeur. Una tappa caratterizzata da salite lunghe e pendenze elevate, senza tratti di respiro, tolto forse
l'attraversamento di Aosta. Un momento – questo passaggio del Giro dalla Vallée - accolto con orgoglio dall'amministrazione
regionale e dai 20 comuni interessati, che intravedono un chiaro ritorno in termini turistici. Lo stesso Monte Bianco – spiegano
gli amministratori – sarà illuminato di rosa tra il 24 e il 26 maggio in onore del Giro. L'arrivo della 14esima frazione sarà
ai piedi di Skyway, la spettacolare funivia del Monte Bianco aperta nel 2015 e in grado di portare i visitatori a 3.462 metri
sul livello del mare, proprio in faccia al massiccio del Bianco. “Un evento di questa portata rafforza l'attrattiva turistica
della Valle del Monte Bianco e la posiziona quale meta interessante per un target di turisti che nella nostra regione ha ancora
grandi potenzialità di crescita: i bikers”, sottolinea la presidente di Skyway, Federica Bieller.
E proprio agli appassionati di bici sono dedicati altri eventi che si snodano a Courmayeur tra giugno e settembre come la Mont Blanc, la maratona ciclistica che vede al centro la celebre salita al Colle San Carlo, protagonista anche di questa tappa del Giro d'Italia. Aldilà degli eventi si può sempre pedalare nelle diverse valli che circondano Courmayeur anche in modalità cross country, attraverso sentieri immersi nel verde, alla scoperta della natura e dei rifugi della Val Ferret e della Val Veny, tra dislivelli e percorsi panoramici con vista sui ghiacciai.
Qualche consiglio
La Val Ferret si può esplorare partendo da Planpincieux (1.610 m) fino al Rifugio Elena (2.061 m), che si affaccia sul millenario
ghiaccio di Pré de Bard, oppure lungo il sentiero che si sviluppa lungo l'Alta Via n° 1 della Valle d'Aosta, la famosa balconata
della Val Ferret, che unisce il Rifugio Bonatti al Rifugio Bertone e si affaccia sui ghiacciai delle Grandes Jorasses. Nella
più selvaggia Val Veny, invece, si può arrivare al Rifugio Elisabetta per godere di una vista mozzafiato sull'intera conca
del Combal. In alternativa si può raggiungere il Rifugio Monte Bianco, incastonato tra i boschi di larici, e continuare verso
il Rifugio Maison Vieille, da dove si gode di una vista spettacolare sul Monte Bianco. Chi, invece, volesse cimentarsi con
le due ruote d'inverno, può noleggiare una Fat Bike, una particolare bicicletta dotata di gomme di formato extralarge, che
per la loro larghezza permettono alta aderenza al terreno innevato. Sia che amiate il ciclismo che le montagne un passaggio
a Skyway Monte Bianco è vivamente consigliato. La nuova funivia raccoglie il testimone delle storiche Funivie Monte Bianco,
che per 60 anni hanno portato migliaia di visitatori sul tetto d'Europa. Il nuovo impianto, tutto in vetro e acciaio, è un
vero capolavoro di ingegneria estrema: costituito da due tronchi che portano dai 1.370 metri di Pontal d'Entrèves a Courmayeur,
alla tappa intermedia, il Pavillon du Mont Fréty (2.173 m), e infine ai 3.462 metri di Punta Helbronner, è dotato di cabine
circolari e trasparenti, che ruotano su se stesse per garantire una visione a 360° di tutte le zone attraversate.
A Punta Helbronner si trova l'attrazione principale dell'impianto: una terrazza panoramica circolare di 14 metri di diametro che regala ai turisti una straordinaria vista a 360 gradi sulla vetta del Monte Bianco (4.810 m) sul Dente del Gigante, sulle Grandes Jorasses e sulla Vallée Blanche, il regno dell'alpinismo e del freeride. All'interno, la sede della mostra dei cristalli, un ristorante, un bar, punti informazione multimediali. Sotto la stazione, un tunnel verticale lungo 90 metri ospita i due ascensori che conducono al Rifugio nuovo Torino, e, tramite un'ulteriore scala di ferro di oltre 200 gradini, al vecchio rifugio Torino. C'è davvero di che lustrarsi gli occhi.
© Riproduzione riservata