Non è roba da pigri. La bici “aerea, leggera, quasi trasparente”, è semmai una miniera di esperienze, “una generatrice di contatti umani, d’incontri”. Si comincia a pedalare dall’incipit, sulle citazioni dello scrittore e cicloviaggiatore Emilio Rigatti in “Italia in Bici con Gusto”. Pubblicata da Viatoribus la guida è un contenitore di idee e di consigli per visitare l’Italia, percorrendola su due ruote dalle Alpi alla Sicilia, fino alla Sardegna e le altre isole, respirando il Mediterraneo, anche attraverso i prodotti tipici e le cucine tradizionali. Con indicazioni su dove mangiare, dormire, vivere esperienze autentiche, noleggiare o riparare le bici. Tutto rigorosamente testato.
In sella c’è Enrico Caracciolo, giornalista e fotografo, che per l’occasione ci conduce lungo 32 itinerari, segnalando, anche con il corredo di immagini, sentieri, strade secondarie e percorsi facili per tutti, dispensando consigli e informazioni. Meglio un percorso ad anello o lineare? Una bici tradizionale o a pedalata assistita? Un viaggio fai da te o all’interno di un network specializzato?
A Torgnon e-bike gratis
Si parte dalle grandi montagne, tra la Valle d’Aosta e la Valtournenche, pedalando attraverso 22 frazioni disseminate lungo
strade sterrate e ambienti selvaggi. Zone d’alpeggio, dove i pastori producono Fontina dalla fine del 1200, da mucche di razza
valdostana. Basta fare una tappa a Châtelard e Tellinod per assistere alla preparazione del formaggio e degustarlo con il
tradizionale “pan ner”. Il comune di Torgnon mette a disposizione gratuitamente le e-bike.
Pedalate al Barolo e birdwatching sul Mincio
Profuma di Barolo l’itinerario nella bassa Langa. Si percorrono tracciati sinuosi, tra vigneti di Nebbiolo, borghi e strade
di campagna, rileggendo pagine di Cesare Pavese e Beppe Fenoglio. Per degustazioni, la guida suggerisce di affidarsi ai suoi
narratori del vino Piemonte On Wine. Da Mantova – con il duomo, il palazzo Ducale, la piazza delle Erbe – a Peschiera del
Garda, lungo la ciclabile del Mincio, si pedala per 44 km. Birdwatching a primavera, e degustazioni di capunsei, i tipici
“gnocchi di pane” mantovani, in tutte le stagioni.
Sosta nei bicigrill lungo l’Adige
L’università del cicloturismo italiano è lungo l’Adige, dove fu realizzata la prima ciclovia: dal lago di Resia alle rive del Garda, per immergersi in sentieri che profumano di vino e di mele. E aromi di Gewürztraminer, seguendo il fiume. Ci sono i borghi
con la loro storia antica, i musei, l’arte contemporanea e gli asparagi di Zambana. Consigliata la sosta nei bicigrill con
assaggi di Canederli, paarlbrot, il pane della Valvenosta, e strudel di mele.
Cinta senese, tartufi e Sagrantino
Il Grand Tour nella Val di Merse, 140 km in 4 tappe, arriva in Toscana, nell’«intima purezza e l’integra solitudine» di una
valle bella dentro. Che ha il sapore dei suini nobili della Cinta senese. Il genius loci della terra umbra, invece, guida
il cicloturista da Spoleto ad Assisi, passando per le fonti del Clitunno, Trevi e Montefalco, dove si brinda con il Sagrantino.
Inebria ovunque il profumo di tartufo.
Verso Sud, dal Lazio al Cilento
Si scende al Sud, attraversando il Lazio: le strade etrusche di Tarquinia e gli orizzonti di pietra. Musei, siti archeologici
e il sapore dei fagioli Tondini della Tuscia. Più giù la Ciociaria. Poi il paradiso della penisola sorrentina, fino a Positano,
tra l’incanto del paesaggio e dei prodotti tipici. Degustazioni obbligatorie di limoncello, mozzarella, provolone del monaco,
pizza napoletana e delizia al limone.
La traversata del Cilento è come un volo sulle sorgenti del Sammaro fino a Vallo della Lucania. Poi la meraviglia di Palinuro. Un percorso impegnativo, segnala la guida, soprattutto per l’altimetria. Ci si consola con un panorama fiabesco e la zuppa di fagioli di Controne, sottoli, confetture, marmellate e sfogliatelle con la ricotta. Con una sosta doverosa per la mozzarella.
Parchi letterari, coliving e street food
Da Maratea a Policoro: Basilicata coast to coast è una lunga pedalata tra parchi letterari, calanchi, boschi, campi di grano
e borghi fantasma. A sintetizzare il gusto del paesaggio, il peperone crusco e la melanzana di Rotonda. La Valle del Crati
è poco più giù, in Calabria: il tour è a Montalto Uffugo e dintorni, rievocando l’opera Pagliacci di Ruggiero Leoncavallo,
che lì fu ambientata. Squisita birra artigianale, i liquori più buoni del mondo (Jefferson di Ivano Trombino) e i piatti della tradizione. Superato lo Stretto, l’itinerario della Sicilia è quello da Scopello a Segesta, passando per
San Vito Lo Capo e la Riserva dello Zingaro. Lungo la strada, le tracce dell’antica Grecia, le ceramiche tradizionali e il
meglio dello street food siciliano, dal pane cunzato allo sfincione.
© Riproduzione riservata