Biciclette, monopattini, tram e bus a due piani colorati di verde come quelli turistici di DoDublin o di giallo e blu come quelli pubblici (frequentatissimi da tutti). E poi le le proprie gambe. Per muoversi a Dublino l'auto si può completamente dimenticare, evitando il sempre scomodo obbligo della guida “a destra” e la fatica di trovare parcheggio. Anche per raggiungere il centro città dall'aeroporto, la soluzione a più buon mercato, e comoda al contempo, è il bus: 12 euro la corsa di andata e ritorno con la compagnia Airlink, ma con la Leap Visitor Card il transfer è compreso e si ha accesso a tutta la rete di trasporto urbana e della contea.
La capitale irlandese, nei giorni del lungo ponte pasquale, ha accolto migliaia di visitatori in arrivo da tutta Europa, di cui molti italiani, con le peculiarità che la contraddistinguono: estrema variabilità atmosferica (immancabile lo scroscio di pioggia quotidiano) e grande vivacità delle vie del centro. La Brexit, a Dublino, appare come un problema lontano e soprattutto come una “questione” che sembra interessare altri soggetti, dal governo britannico agli irlandesi dell'Ulster.
Sull'isola oltre 11 milioni di turisti all'anno
In attesa di capire quali concreti effetti comporterà l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione europea, l'Irlanda si avvia
a ripetere una stagione turistica forte dei numeri da record del 2018: 11,2 milioni le persone che hanno visitato l'isola l'anno passato (sommando l'Eire con Dublino e l'Irlanda del Nord con
Belfast), con un incremento complessivo del 6% rispetto all'anno precedente, e gli arrivi italiani sono stati oltre 400mila,
il 12,6% in più rispetto al 2017. La nuova tendenza che riguarda i turisti della Penisola riguarda il periodo delle vacanze:
non più solo d'estate ma anche in primavera e negli ultimi mesi dell'anno.
Un trend facilitato anche dall'ampia disponibilità di voli diretti a Dublino, Cork (nota meta gastronomica) e Belfast in partenza da tutti i principali scali italiani e operati principalmente da Aer Lingus, easyJet e Ryanair (quest'ultima offre un volo da Bergamo all'Ireland West Airport Knock, porta d'ingresso per il Nord-ovest dell'isola). Se raggiungere e soggiornare nel Regno Unito post Brexit dovesse diventare problematico, l'Irlanda è molto più di un'alternativa e trovare soluzioni di pernottamento per tutte le esigenze (e tutte le tasche) non è un grosso problema. La catena di appartamenti in affitto a breve termine Sweet Inn, per esempio, propone a Dublino oltre 30 location (in una di queste, nella zona chiamata, chi vi scrive vi ha soggiornato tre notti con la famiglia) e accoglie ogni mese tra i 500 e i 600 ospiti in location con diversi posti letto, tutto il necessario per soggiornare come a casa propria e la possibilità di usufruire di servizi aggiuntivi come il transfer per l'aeroporto, la spesa o la cena a domicilio, visite guidate in città e altro ancora.
I luoghi simbolo (vecchi e nuovi) della capitale
Cosa offre la città a chi decide di concedersi una mini-vacanza di tre/quattro giorni? Molto. Dovendo scegliere fra tre luoghi
che possono ben rappresentare lo spirito della “vecchia” Dublino e di quella votata al turismo e al business citiamo nell'ordine
Temple Bar, Grand Canal Docks e i villaggi (a pochi chilometri dal centro) di Dalkey e Howth sulla costa. Temple Bar è uno dei simboli della capitale, con i suoi vicoli affollati di gente e farciti di negozi vintage, il celebre
ponte Ha'penny, la vicina O'Connell Street per lo shopping e naturalmente i suoi storici pub, da quello omonimo divenuto un
vero e proprio marchio a locali altrettanto celebri come Gallagher Boxty House e The Quays Bar o il suggestivo The Bank on
College Green, ricavato nei locali di una banca. Fra una pinta di Guinness (imperdibile, almeno per gli appassionati del genere, la visita alla Storehosue della birra più famosa d'Irlanda) e una Pie
ci si può immergere per un'ora abbondante fra i cimeli musicali dell'Irish Rock'n'roll Museum, dove fra foto inedite e costumi di scena degli U2 o dei Thin Lizzy è possibile anche dilettarsi alla chitarra e alla batteria
nelle stanze dove hanno inciso dischi artitsti come Van Morrison e Sinead O'Connor.
Grand Canal Docks, sulla foce del fiume che porta al mare, è la nuova area “trendy” di Dublino, servitissima dai mezzi pubblici, frizzante ed accogliente al tempo stesso: accanto ai vecchi edifici di quello che era il porto (con la storica Diving Bell) sorgono nuovi palazzi in vetro ad uso residenziale e ufficio (qui troviamo le sedi di Facebook, Deloitte e Google), ristoranti e locali, supermercati aperti fino a tarda sera, il Convention Centre e il Board Gais Energy Theatre. Dalkey e Howth, invece, sono le località alle due estremità della baia, facilmente raggiungibili in circa mezz'ora con la linea di treni leggeri Dart: la prima è costellata da ville e residenze sul mare ed è un punto di riferimento per la villeggiatura locale; la seconda conserva i tratti del villaggio di pescatori che fu in passato offrendo bellissime passeggiate sulla scogliera e ristorantini dove mangiare pesce fresco appena pescato.
Musei, chiese e biblioteche: viaggio nella storia
Il piatto forte di una breve vacanza nella capitale irlandese è di natura culturale. La statua (e la casa) di Oscar Wilde in Marrion Square, splendidamente mantenuta e impreziosita dagli aforismi del grande poeta e scrittore, è una sorta di benvenuto
per chi vuole assaporare le tante attrazioni storiche della città, tutte agevolmente raggiungibili a piedi o via tram e bus
da Temple Bar. Gli enormi spazi del Trinity College, l'università che accoglie 17mila studenti provenienti da tutto il mondo (gli italiani sono una minoranza), accolgono un
vero e proprio gioiello qual è la Old Library, biblioteca che conserva oltre 200mila volumi antichi e fra questi il Book of Kells, millenario manoscritto miniato che contiene
i testi dei quattro Vangeli in latino, perfettamente conservato e ammirabile attraverso una teca. Altro luogo da non perdere
per gli amanti dei testi antichi e della scrittura è anche Chester Beatty, nei pressi del castello di Dublino. Se la cattedrale di Saint Patrick (e la vicina Christ Church Cathedral, altrettanto interessante),
che risale al 1200, è la più importante espressione della religione anglicana in Irlanda, un'immersione totale nella storia
di questa nazione è infine possibile all'Epic, l'Irish Emigration Museum.
In circa 90 minuti si viaggia nella storia attraverso installazioni interattive e contributi audio e video magicamente miscelate fra loro, ripercorrendo secoli di migrazioni (diversi milioni gli irlandesi che sono partiti per le Americhe e l'Australia dal 1400 in avanti) e le gesta compiute fuori dai confini nazionali attraverso le vicende di personaggi divenuti famosi in tutti i campi, dalla politica allo sport, passando naturalmente per la cultura.
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