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Valencia si gira in bici o monopattino (senza problemi di traffico)

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DIARIO DI VIAGGIO

Valencia si gira in bici o monopattino (senza problemi di traffico)

La Marina dedicata a Re Juan Carlos I, i Giardini del Turia, la Città delle Arti e delle Scienze: se si capita a Valencia per un lungo week end di primavera o per qualche giorno di vacanza in estate (caldo permettendo) queste tre mete vanno sicuramente messe in agenda. Con una raccomandazione ben precisa: visitare questi tre angoli della città noleggiando una bicicletta o un monopattino elettrico. Il motivo? Le distanze da coprire sono importanti e per quanto i mezzi pubblici (bus e metro) siano numerosi e ben funzionanti, la grande disponibilità di ciclabili perfettamente mantenute suggerisce di affidarsi alle due ruote per spostarsi facilmente (anche di sera) da un capo all'altro e osservare come la terza città di Spagna (fondata in epoca romana, nel 138 avanti Cristo, oggi conta oltre 800mila abitanti), abbia cambiato sostanzialmente faccia negli ultimi 30 anni. La Marina, per esempio, è stata “ridisegnata” e resa totalmente vivibile anche grazie ai lavori effettuati per ospitare l'edizione della Coppa America di vela del 2007. E bastano pochissimi minuti di bici, inoltre, per arrivare dall'area del porto alle spiagge cittadine.

Stili architettonici che si mescolano dentro la città vecchia
Dalla Marina, sempre in pochi minuti di bici o monopattino, comode ciclabili (si consiglia ai pedoni di prestare molta attenzione quando le si attraversano, soprattutto in prossimità degli incroci) si può raggiungere l'area che ospita le strutture futuristiche (l'Hemisféric, il Museo de las Ciéncias, il Palau del les Arts, l'Oceanogràfic) e gli spazi verdi della cittadella progettata dal famoso architetto Santiago Calatrava, realizzata a partire da fine anni '90 in un'area di 35 ettari che degrada verso il porto. Per tornare verso il centro città, la soluzione più comoda e sicuramente piacevole è “risalire” il parco-giardino (lungo circa sette chilometri) ricavato nel letto completamente prosciugato del fiume Turia, deviato definitivamente in altra sede in seguito all'alluvione degli anni '50. Dal 1986 questo parco taglia in due Valencia e regala a chi lo percorre percorsi ciclo-pedonali, impianti sportivi, spazi attrezzati per bambini, palme e piante di aranci e un'infinità di ponti (costruiti e ricostruiti in varie epoche) che collegano quelle che erano un tempo le due sponde cittadine.


Nella città vecchia fra gotico, barocco e modernismo
Senza abbandonare la bici o il monopattino, ciò che più colpisce girando senza meta precisa nella Ciutat Vella è la miscellanea di stili degli edifici. La Valencia gotica merita sicuramente una visita approfondita e attraversando le antiche porte di ingresso della città, Torres de Quart e Torres de Serranos, si può arrivare in poco tempo al Mercato della Seta, la “Lonja de la Seda”: fu costruito fra il 1482 e il 1548 e costituì il cuore nevralgico della città nel XV secolo, nonché il simbolo della sua ricchezza in quel periodo. Altre tappe da non perdere sono la cattedrale con all'interno la splendida porta degli Apostoli, la torre di 70 metri del Miguelete (realizzata nel 1381) e la Chiesa di Santa Catalina in Plaza de la Reina, uno dei monumenti più antichi di Valencia, abbellita da decorazioni e ornamenti risalenti al XVI secolo. Dal gotico al barocco, dal neoclassico al rococò, la vicinanza di edifici che offrono il meglio di vari stili e in alcuni casi li sovrappongono rappresenta, come detto, un piacere per chi passeggia nella Ciutat Vella. Il consiglio è quello di trovare anche pochi minuti per fermarsi davanti al Palazzo del Marchese delle due acque (del 1750) o a quello delle Poste, entrare nel cortile del palazzo La Nau (sede dell'Università fino agli anni ‘70 e oggi sede di eventi culturali di vario genere) oppure visitare la sede degli uffici del sindaco di Valencia, edificata all'inizio del ‘900 in un palazzo di due secoli prima e affacciata su Plaza del Ayuntamiento, la Piazza del Municipio, il centro nevralgico della città.

La città modernista
Una seconda possibilità per apprezzare il centro storico di Valencia, dove le ciclabili permettono di affrontare i viali principali senza essere minimamente disturbati dalle auto, è quella di puntare agli edifici che risalgono all'era del Modernismo, il movimento artistico e letterario associato all'Art Nouveau che prese piede all'inizio del ‘900, trasformando l'estetica di diversi edifici e costruzioni, abbracciando forme più ricercate. Basta guardarsi intorno e le opere impreziosite da mosaici colorati e caratterizzate dalla presenza di materiali come la ceramica e il vetro sono veramente tante. E, in alcuni casi, in contesti molto particolari. La Stazione del Nord (Estación del Norte), per esempio, inaugurata nel 1917, undici dopo l'avvio dei lavori di costruzione, è un bellissimo esempio di arte modernista con la sua facciata decorata di arance e con l'aquila di ferro simbolo della velocità che ne sovrasta la sommità. Situata al fianco della Plaza de Toros, vanta al proprio interno decorazioni fra le più belle, secondo alcuni, di tutta la Spagna, dai mosaici che danno il benvenuto o salutano i viaggiatori in diverse lingue alle piastrelle con motivi dell'orto valenciano che ne fanno uno degli emblemi della città. In Plaza de la Almoina troneggia invece il Punt di Ganxo, edificio che colpisce l'attenzione per i suoi balconi di pietra differenti uno dall'altro e per la facciata costellata da pilastri che richiamano le fattezze di tronchi. Altra icona modernista facilmente raggiungibile con le due ruote e che vale una visita (dall'esterno) è infine la Casa de los Dragones del 1901, la cui facciata decorata da fiori e draghi è un'icona dello stile che prese il nome di “medievalismo fantástico”.

I mercati
Prendersi una pausa durante la visita della città può diventare un'ulteriore occasione per immergersi nel modernismo valenciano. Perché dunque non gustare una tapa e qualcosa di fresco (chi non ama la birra può puntare sulla tipica orzata locale, l'horchata de chufas, preparata con acqua, zucchero e l'estratto di un tubero ipogeo), al Mercado de Colón, oggi dichiarato monumento nazionale? Edificato tra il 1914 e il 1916, è stato totalmente restaurato nel 2003 per diventare un punto d'incontro con locali e negozi. Più celebre e assai più frequentato, sempre nel centro storico, è il Mercato Centrale, le cui origini risalgono all'epoca araba, a metà del 1300. La costruzione dell'edificio, come lo vediamo oggi, risale al 1914 e fra i mille colori dei banchi non passano inosservate le vetrate colorate e gli elementi in ceramica, ferro e pietra che lo abbelliscono dentro, oltre alla cupola di 30 metri di altezza che ne segna il centro. Ospita attualmente circa 300 piccoli negozi di tutti i generi che offrono anche servizio a domicilio e la possibilità di acquistare i propri prodotti anche online e di ritirarli nel deposito frigorifero situato nel seminterrato del mercato. Tradizione e modernità che si fondono, anche in questo caso.

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