Startup - Lightup
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Anche nello smart building l’energia è personale

La qualità della luce è qualità della vita: è vero ovunque e lo è ancora di più nelle smart city che cominciano a crescere in giro per il mondo, come farfalle nel bozzolo delle metropoli che già conosciamo.

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Le città intelligenti non sono fatte soltanto di connessioni, di sistemi di trasporto collettivi e possibilmente elettrici, di gestione delle risorse e dei rifiuti, ma anche di singoli elementi, come gli smart building e le smart home, nella cui progettazione e realizzazione non conta soltanto il risparmio di energia e la riduzione delle emissioni di gas climalteranti, ma anche il benessere delle persone che ospitano.
Parlare di smart building, soprattutto in Italia, Paese che vanta una storia urbana lunghissima, significa necessariamente affrontare il tema di una nuova edilizia e dell’adeguamento di quella esistente, che è anche un grande lavoro di ricucitura.
Le nuove costruzioni avranno un ruolo certamente minore, anche perché si va verso una politica di riduzione del consumo del suolo: si tratterà dunque soprattutto di integrazione e sostituzione di aree dismesse, soprattutto vecchi impianti produttivi, spesso in zone periferiche. Mentre c’è un vasto patrimonio edilizio, costruito in gran parte nel Dopoguerra, che va reso smart, digitalizzandolo e intervenendo sull’efficienza energetica, sui sistemi di illuminazione.

Una smart home non è soltanto un appartamento pieno di gadget elettronici, ma una casa dotata di prodotti collegati in rete per il controllo, l’automazione e l’ottimizzazione della temperatura, dell’illuminazione, della sicurezza, dello stesso intrattenimento.
In questo quadro, l’illuminazione assolve non più solo a una funzione utile alla visione ma anche al benessere delle persone, perché la luce che entra negli occhi ha anche degli effetti fisiologici e psicologici diversi dalla visione.
In questi ultimi anni, l’associazione LightingEurope,che raccoglie oltre mille produttori del settore dell’illuminazione nella Ue, ha puntato la ricerca su quattro elementi principali: ledification, sistemi di illuminazione intelligente (Ils), human centric lighting (Hcl) ed economia circolare. Il processo di ledificazione, per così dire, è evidente, visto che i led stanno soppiantando le tradizionali sorgenti di luce. Gi Ils sono anche il prodotto della pluralità di dispositivi che rendono possibili le connessioni, cioè gli stessi sensori a infrarossi, i cavi a fibra ottica, wi-fi, Bluetooth. L’economia circolare tende a massimizzare il ciclo virtuoso dei materiali, per trasformare i rifiuti in risorse. Ma l’illuminazione centrata sugli esseri umani rappresenta un passo in più, è l’incontro delle pratiche di risparmio energetico con il benessere.

La tendenza oggi è quella a connettere le fonti di illuminazione per consentire di servire nel modo più adeguato flussi di persone e fasce orarie in edifici come uffici, ospedali, scuole, musei, aeroporti o stazioni, grazie al cosiddetto Internet of Lights (IoL, che è un pezzo del più noto Internet of Things). L’illuminazione è un sistema
autonomo operativamente, ma che è connesso ad altri componenti dell’edificio: la rete locale, videosorveglianza, sensori, controllo della luce naturale, impianti di
condizionamento.

Si tratta però anche di personalizzare l’illuminazione, utilizzando app su smartphone o soltanto un beacon, una sorta di “faro portatile” che funziona con la tecnologia Bluetooth.
Secondo i vari sistemi utilizzati, cambia intanto la percentuale di possibile risparmio energetico. Con i Pir, dice una recente ricerca del Dipartimento di Design del Politecnico di Milano, i sensori passivi a infrarossi si calcola una media di circa il 24%, che può salire al 28% con l’integrazione di sistemi manuali che lasciano libertà agli utenti. Temporizzatori, sensori di luce naturale e presenza insieme possono portare a un risparmio del 38%.

Nella smart home, ma anche nei posti di lavoro o di degenza smart, la luce può dare energia alle persone o favorire il rilassamento, influenzare l’umore, aumentare
il livello di vigilanza e le prestazioni cognitive e migliorare il ciclo sonno-veglia. Molte persone soffrono di sfasature del ritmo circadiano - con disturbi del sonno o della digestione - che possono essere causate anche dall’esposizione a una illuminazione inadeguata.
Oggi dunque l’illuminazione smart è quella che si adatta anche alle esigenze dei singoli portatori di interessi.