il cofinanziamento ue sale al 55%

Tav, via libera ai bandi di gara per il lato italiano del tunnel

Salvini: Tav leggera? «A me piacciono i treni che corrono»

di Filomena Greco

3' di lettura

Il cda di Telt apre la procedura per il tratto italiano del tunnel di base della Torino-Lione. La decisione è stata presa martedì durante la riunione del consiglio di amministrazione del soggetto promotore, partecipato al 50 per cento da Italia e Francia. Si tratta di lavori da 1,3 miliardi per la realizzazione dello scavo per il tunnel di base per il tratto che sarà realizzato sul territorio italiano.

Telt ha aperto la fase definita Avis de Marches, una sorta di call di mercato a cui risponderanno le singole imprese o le Ati, che vorranno candidarsi per acquisire il lotto di lavori. Si tratta della seconda procedura di questo genere avviata dal promotore pubblico, la prima è stata avviata in primavera ed ha riguardato il tratto francese del tunnel di base, con lavori per un totale di 2,3 miliardi.

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Con questo passaggio di fatto è aperta la fase di procedura prima della gara vera e propria per l'intera galleria di base della futura Torino-Lione, i 57 chilometri di galleria che attraverseranno il confine Italo-francese. Secondo la legge francese infatti nei sei mesi che seguono la pubblicazione sulla Gazzetta europea degli Avis de Marches Telt raccoglie e esamina le candidature. Solo in una seconda fase si passa alla scelta delle società che, in base a requisiti tecnici e economici, potranno accedere alla gara vera e propria, con i capitolati in chiaro.

Quest'ultima è la fase più delicata perché richiede l'ok da parte dei Governi dei due paesi. Da un lato dunque la “macchina” amministrativa per indire le gare della Torino-Lione è in moto, dall'altro però la politica è ancora alle prese con una pesante incognita sul futuro dell'opera, vista la contrarietà del Movimento 5 Stelle.

È di venerdì scorso la lettera inviata dall'Europa ai due Governi per sollecitare una decisione definitiva sulla Torino-Lione, a fronte della volontà politica di Bruxelles di aumentare il contributo alla realizzazione del collegamento, dal 40 al 55%. In valore assoluto, 4,7 miliardi di finanziamento contro i 3,4 finora considerati, quasi un miliardo e mezzo in più da qui al 2029, a cavallo dei futuri periodi di programmazione europea.

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Alla riunione di questa mattina ha partecipato anche il neo presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio che ha sottolineato: «Torniamo da Parigi dopo aver consolidato un risultato importante». Cirio ha annunciato che scriverà una lettera al premier Antonio Conte, «perché l'Ue sollecita una parola chiara dal governo italiano sulla volontà di proseguire con l'opera». La Regione chiede al Presidente del Consiglio di dare certezza all'Europa e «consentire a Telt di inviare i capitolati alle imprese che parteciperanno ai bandi approvati».

Salvini: Tav leggera? «A me piacciono i treni che corrono»
La Tav "leggera"? «Un treno passa sotto la montagna o no. Tertium non datur. A me piacciono i treni che corrono». Così il ministro dell'interno Matteo Salvini in una conferenza stampa al Viminale. «C'è un progetto in itinere, spero che la lezione di ieri delle Olimpiadi sia servita».

È in corso un confronto sui temi più politicamente sensibili dell'agenda che vedono posizioni differenziate nella maggioranza. «Stasera abbiamo un'altra riunione sull'Autonomia, per carità, facciamola pure, ma noi siamo pronti da tempo. Il testo base è pronto per la riunione di domani del Consiglio dei ministri, con grande vantaggio per tutte le Regioni italiane, altrimenti a Roma si ingolfa tutto. Le Olimpiadi ci dicono che dove corrono gli enti locali l'Italia vince».

«I numeri parlano chiaro, dicono che l'economia italiana è sana e vuole crescere, non do altri commenti. Ma non siamo più nel Medioevo, l'Italia è il terzo contribuente netto dell'Ue, facciamo parte di un club a cui paghiamo miliardi e che poi ci chiede atti di sottomissione costante: abbiamo già dato». È il pensiero del vicepresidente del Consiglio in merito all'eventuale richiesta di Bruxelles di decidere sulla procedura per violazione della regola di riduzione del debito anche in base agli impegni sul deficit per il 2020. «Basta che poi ci chiedano anche l'impegno alla genuflessione e abbiamo dato tutti gli impegni possibili», chiosa Salvini.

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