spedita la lettera

Tav, il governo italiano conferma alla Ue che si farà. Da settembre le gare

Sì ufficiale del governo, fatta salva «l’autonomia delle Camere» Non c’è la firma di Toninelli. Salvini: con il M5s non siamo in sintonia

di Manuela Perrone

Tav: il tunnel, il percorso, i costi

2' di lettura

Il via libera ufficiale del Governo italiano all’Alta Velocità Torino-Lione è partito ieri intorno alle 20 alla volta dell’Inea, l’Agenzia esecutiva per l’innovazione e le reti della Commissione europea. E risulta firmato dal dirigente della Direzione generale per lo sviluppo del territorio, la programmazione e i progetti internazionali del ministero delle Infrastrutture. Senza il sigillo del ministro Danilo Toninelli, contrario all’opera, che così evita di esporsi direttamente. Ma con il timbro della segreteria di Palazzo Chigi.

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Il chiarimento sulle intenzioni dell’Italia era stato sollecitato dall’Inea già a giugno, ma Toninelli aveva chiesto ulteriore tempo. Fino al “sì” anticipato dal premier Giuseppe Conte martedì scorso, a ridosso della deadline di ieri, e vissuto con estremo travaglio dai Cinque Stelle. Nella missiva, inviata dopo un ultimo confronto tecnico tra Palazzo Chigi e Mit, si cita l’impulso della presidenza del Consiglio e il ragionamento di Conte sui «fatti nuovi» intervenuti negli ultimi mesi: la promessa di Bruxelles di aumentare dal 40 al 55% il finanziamento complessivo dell’opera e di arrivare al 50% di quello sulla tratta italiana e il disco verde della Francia con la legge sulla mobilità approvata il 18 giugno. Ma si rievocano anche le parole del premier sul fatto che rimane ferma «la piena sovranità e la piena autonomia del Parlamento».

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Adesso accelera il processo per la realizzazione della Tav e garantire una proroga almeno biennale al Grant Agreement del 2015 che assegna al progetto 813 milioni di fondi europei su un totale di 1,9 miliardi da attribuire. La prossima tappa sarà il passaggio dalle manifestazioni d’interesse alla gara vera e propria per realizzare il tunnel sia sulla parte francese (2,3 miliardi di euro) sia sul versante italiano (un miliardo). Entro settembre saranno noti i nomi dei gruppi che potranno presentare un’offerta per lo scavo in Francia, in base al capitolato definito da Telt. Sempre a settembre si concluderà la raccolta delle candidature per selezionare entro fine anno le aziende concorrenti per i lavori sul lato italiano del corridoio.

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Resta l’incognita in casa M5S su quando e come “parlamentarizzare” la questione, se con una mozione o una risoluzione. Nel frattempo Matteo Salvini ha ribadito che «sulla Tav con i Cinque Stelle non siamo in sintonia». Il leader M5S Luigi Di Maio ha invece confermato la linea dura: «È un regalo da 2,2 miliardi alla Francia». Toninelli, bollato di nuovo da Salvini come «il ministro dei blocchi», ha reagito rinfacciando al vicepremier leghista di essersi intestato l’approvazione da parte del Cipe di cantieri da 50 miliardi «sbloccati dal sottoscritto». E ha festeggiato il subentro di Anas al concessionario uscente della Ragusa-Catania, che farà partire i lavori. Ma il ministro ha anche auspicato che oggi al corteo No Tav in Val di Susa «non ci sia nessun atto di violenza». E Salvini ha avvertito: «Non resterà impunito un solo episodio».

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