ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùL’inchiesta per corruzione

Toti ai domiciliari, il gip: interferì in quattro elezioni

Sotto la lente le elezioni regionali liguri del 2020. Misure cautelati per altre 9 persone. Nei confronti di Paolo Emilio Signorini, Aldo Spinelli e Roberto Spinelli, il gip ha disposto il sequestro preventivo di disponibilità finanziarie e beni per un importo complessivo di oltre 570 mila euro, ritenuti profitto dei reati di corruzione contestati

di Redazione Roma

Liguria, arrestato il governatore Giovanni Toti

9' di lettura

Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti è stato arrestato con l’accusa di corruzione. Toti è stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari disposta dal gip di Genova in un’inchiesta della Procura guidata da Nicola Piacente relativamente alle consultazioni regionali del settembre 2020. «Non posso rilasciare dichiarazioni, lo sapete» si è limitato a dire il governatore uscendo dal suo appartamento di Genova con la Guardia di finanza per andare nella caserma delle Fiamme gialle.

Gip: Toti ha messo funzione a disposizione

«In occasione e in concomitanza delle quattro competizioni elettorali che si sono susseguite» in 18 mesi «Toti, pressato dalla necessità di reperire fondi per affrontare la campagna elettorale, ha messo a disposizione la propria funzione e i propri poteri per favore di interessi privati, in cambio di finanziamenti, reiterando il meccanismo con diversi imprenditori». Lo scrive il Gip di Genova nell’ordinanza di custodia cautelare nei confronti del governatore della Liguria e di altri indagati per corruzione.

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E ancora. Nei confronti del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione, paiono ricorrere le esigenze cautelari per «il pericolo attuale e concreto che l’indagato commetta altri gravi reati della stessa specie di quelli per cui si procede e, in particolare, che possa reiterare, in occasione delle prossime elezioni, analoghe condotte corruttive, mettendo la propria funzione al servizio di interessi privati in cambio di utilità per sé o per altri» scrive sempre il gip per il quale «tali esigenze cautelari sono desumibili, essenzialmente, dalle modalità stesse della condotta dalle quali traspare una evidente sistematicità del meccanismo corruttivo», come si legge nel provvedimento di oltre 650 pagine

Le intercettazioni: «risolta pratica tuo figlio, ora ci serve una mano»

 

Giovanni Toti, per aver «risolto» una pratica edilizia sempre relativa al complesso immobiliare di Punta dell’Olmo di interesse di Aldo e Roberto Spinelli e pendente presso gli uffici regionali, in data 15 febbraio 2023 «chiedeva e otteneva da Aldo Spinelli la promessa di un ulteriore finanziamento». È quanto si legge nelle 654 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dalla Gip di Genova, Paola Faggioni, che ha portato agli arresti domiciliari per corruzione anche il presidente della Regione Liguria. «Guarda che abbiamo risolto il problema a tuo figlio sul piano casa di Celle... ora facciamo la pratica, si può costruire... l’abbiamo risolto stamattina. Quando mi inviti in barca? Così parliamo un po’ ora che ci sono le elezioni, c’abbiam bisogno di una mano...», dice Toti nelle intercettazioni. «Quando vuoi! Dimmi te quando vuoi... Vieni tutti i giorni, io sono in barca», risponde Spinelli.

Procura Genova: non è un’inchiesta ad orologeria

Nessuna inchiesta a orologeria visto che «la nostra richiesta è di cinque mesi fa, precisamente del 27 dicembre». E’ quanto detto dal procuratore Nicola Piacente ai cronisti a palazzo di Giustizia. «L’ordinanza è arrivata solo nella giornata di ieri ed eseguita quindi questa mattina» ha concluso.

Toti: siamo tranquillissimi

«Siamo tranquillissimi». Così il governatore Giovanni Toti rientrando nel suo appartamento a Genova scortato da personale della guardia di finanza in borghese. Il governatore, apparso stanco, teneva in mano l’ordinanza di oltre 600 pagine della Procura. Toti potrebbe adesso recarsi nella sua casa ad Ameglia, nello spezzino, dove ha la residenza in virtù degli arresti domiciliari per l’inchiesta sulla corruzione.

Nordio: perplesso sui tempi della misura

Perplessità sull’intervento della magistratura genovese è stata espressa dal ministro della Giustizia Carlo Nordio: «Non conosco gli atti e da garantista penso sempre alla presunzione di innocenza. Mi è sembrato di capire che si tratta però di fatti che risalgono ad alcuni anni fa e che l’inchiesta non è nata oggi ma tempo addietro» ha detto il Guardasigilli. «Ho esercitato 40 anni da pubblico ministero - ha detto l’ex magistrato - e raramente ho chiesto provvedimenti di tutela cautelare dopo anni di indagini. Le mie perplessità non sono mai sul momento in cui scatta il provvedimento cautelare rispetto all’imminenza delle elezioni» ma «se ho delle perplessità tecniche riguardano una misura rispetto al tempo in cui è stato commesso il reato ed è iniziata l’indagine».

Perquizioni Gdf in appartamento di Toti con il governatore

La Guardia di finanza ha effettuato una serie di perquisizioni e acquisizioni nell’appartamento genovese di Toti, in piazza Piccapietra, alla presenza dello stesso governatore. Con il presidente della Regione dovrebbe trovarsi anche il suo avvocato Savi. Perquisizioni anche negli uffici del Consiglio regionale, in via Fieschi.

L’avvocato di Toti: è sereno e conta di spiegare tutto

«Ho parlato con il presidente, il mio assistito è sereno e conta di spiegare tutto» ha detto l’avvocato di Toti Stefano Savi uscendo dall’appartamento assieme al governatore e alla Guardia di finanza. Toti, ha detto Savi «continuerà a lavorare. Come abbiamo potuto vedere fino a questo momento sono tutti fatti a cui possiamo dare una spiegazione nell’ambito di una legittima attività di amministrazione per l’interesse pubblico».

Capo di Gabinetto Toti «ha agevolato la mafia»

Misure cautelari sono state adottate anche per altre 9 persone, fra cui Matteo Cozzani, capo di gabinetto di Toti: è accusato di corruzione elettorale, aggravato dalla circostanza di cui all’art. 416-bis.1 c.p. perché, per l’accusa, avrebbe agevolato l’attività di Cosa Nostra. In particolare avrebbe agevolato il clan Cammarata del Mandamento di Riesi con proiezione nella città di Genova. È accusato anche di corruzione per l’esercizio della funzione.

Ai domiciliari anche l’imprenditore nel settore logistico e immobiliare Aldo Spinelli. In carcere l’ex presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale Paolo Emilio Signorini, oggi amministratore delegato di Iren, la multiutility nata dalla fusione tra le ex municipalizzate di Torino, Genova, Reggio Emilia, Parma e Piacenza, che cede in Borsa in seguito alla notizia dell’arresto. Secondo l’inchiesta l’imprenditore avrebbe dato soldi a Toti per ottenere in cambio favori come la concessione per le aree del terminal Rinfuse.

La promessa di posti di lavoro e appartamenti di edilizia residenziale migliori per convogliare i voti degli elettori appartenenti alla comunità di Riesi (Caltanissetta) di Genova (almeno 400 preferenze) verso la lista “Cambiamo con Toti Presidente” e verso l’indagato Stefano Anzalone e alcuni altri candidati della predetta lista non sottoposti a indagini. Queste le accuse di corruzione elettorale per il capo di gabinetto e coordinatore regionale della campagna elettorale per la Lista “Cambiamo con Toti Presidente” Cozzani al quale è stata contestata l’aggravante di cui all’art. 416-bis.1.

Nei confronti di Paolo Emilio Signorini, Aldo Spinelli e Roberto Spinelli, il gip ha inoltre disposto il sequestro preventivo di disponibilità finanziarie e beni per un importo complessivo di oltre 570 mila euro, ritenuti profitto dei reati di corruzione contestati.

Gli altri indagati

Indagato anche Francesco Moncada , consigliere di amministrazione di Esselunga S.p.A., sottoposto al divieto temporaneo di esercitare l’attività imprenditoriale e professionale con l’accusa di corruzione. Stessa misura per Roberto Spinelli, imprenditore nel settore logistico ed immobiliare, figlio di Aldo Spinelli, e per Mauro Vianello, imprenditore operante nell’ambito del Porto di Genova, accusato di corruzione nei confronti di Signorini, ex presidente del porto.

L’inchiesta scaturisce dalla trasmissione di atti per competenza proveniente dalla Procura della Repubblica della Spezia che ha svolto indagini in un procedimento collegato, nell’ambito del quale in data odierna è stata data esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale della Spezia.

Gli indizi a carico degli indagati sono stati raccolti nel corso di attività di intercettazione, pedinamento e osservazione, adottate successivamente alla trasmissione degli atti da parte della Procura della Spezia. L’indagine, inizialmente concentrata su ipotesi di corruzione elettorale, si è successivamente sviluppata su specifiche vicende riguardanti finanziamenti ritenuti illeciti per la compagine politica facente capo a Giovanni Toti, erogazioni ritenute illecite di varie utilità in favore dell’ex presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, l’individuazione delle determinazioni sollecitate, promesse e/o adottate dagli indagati pubblici ufficiali a fronte dei finanziamenti e utilità ricevuti. Sono in corso perquisizioni disposte dalla Procura della Repubblica.

Le accuse

Al presidente della Regione Liguria si contesta di avere accettato da Aldo Spinelli e Roberto Spinelli le promesse di vari finanziamenti e ricevuto complessivamente 74.100 euro a fronte di più impegni: quelli di “trovare una soluzione” per la trasformazione della spiaggia di Punta Dell’Olmo da “libera” a “privata”; agevolare l’iter di una pratica edilizia relativa al complesso immobiliare di Punta Dell’Olmo di interesse di Aldo Spinelli e Roberto Spinelli e pendente presso gli uffici regionali; velocizzare e approvare la pratica di rinnovo per trent’anni della concessione del Terminal Rinfuse alla Terminal Rinfuse Genova S.r.l. (controllata al 55% dalla Spinelli) pendente innanzi al Comitato di Gestione dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, approvata il 2.12.2021; assegnare a Spinelli gli spazi portuali ex Carbonile ITAR e Carbonile Levante (assegnazione avvenuta rispettivamente in data 7.6.22 e in data 19.12.22); assegnare a Spinelli un’area demaniale in uso al concessionario Società Autostrade (ASPI); agevolare l’imprenditore nella pratica del “tombamento” di Calata Concenter (approvata dal Comitato di Gestione in data 29.7.2022).

Promessi soldi per far sbloccare pratiche Esselunga

Al governatore Toti e al suo capo di gabinetto Matteo Cozzani è contestato inoltre di aver accettato la promessa di Francesco Moncada (consigliere di amministrazione di Esselunga) di un finanziamento illecito rappresentato dal pagamento occulto di alcuni passaggi pubblicitari sul pannello esposto sulla Terrazza Colombo per la campagna elettorale comunale del ’22, a fronte dell’impegno di sbloccare due pratiche di Esselunga pendenti in Regione relative alla apertura di due punti vendita rispettivamente a Sestri Ponente e Savona.

Corruzione: «Spinelli a Signorini orologi, soggiorni e contanti»

A Signorini si contesta di avere accettato da Aldo Spinelli e Mauro Vianello diverse utilità. Benefit per accelerare la calendarizzazione della pratica in Comitato di Gestione (da lui presieduto) di rinnovo della concessione del Terminal Rinfuse alla Terminal Rinfuse Genova S.r.l. (controllata al 55% dalla Spinelli S.r.l.) e per aver rinnovato la suddetta concessione per trent’anni. E ancora, per favorire Aldo Spinelli nella concessione di ulteriori spazi portuali nei rimanenti tre anni del suo mandato presso l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, e in particolare nella concessione delle aree Enel (ex Carbonile) e nella pratica del “tombamento” di Calata Concenter; consentire ad Aldo Spinelli un’occupazione abusiva dell’area dell’ex Carbonile lato levante Nord e Sud in assenza di un titolo legittimante.

Spinelli avrebbe dato 15.000 euro in contanti a Paolo Emilio Signorini il 14 luglio 2022; nel periodo compreso dal 31 dicembre 21 al 12 marzo 2023, avrebbe procurato a Signorini 22 soggiorni di lusso a Montecarlo presso l’Hotel de Paris di Monte Carlo, per un totale di 42 notti, comprendenti anche giocate al casinò e servizi extra quali servizi in camera, massaggi e trattamenti estetici, un posto tenda nella spiaggia della struttura alberghiera durante il periodo estivo e la partecipazione ad eventi esclusivi, quali la finale del torneo internazionale di tennis “Rolex Monte Carlo Masters” o serate a tema con annesso spettacolo musicale, riservate ai clienti più importanti del Casinò di Monte Carlo per un valore complessivo superiore a 42.000 euro, nonché fiches per effettuare puntate alla Casa da Gioco di Montecarlo, una borsa Chanel (regalo destinato a terzi). Il 31 dicembre 2021 un bracciale in oro marca Cartier del valore di 7.200 euro (regalo destinato a terzi).

Sempre nel 2022 nell’avere l’imprenditore offerto a Signorini un incarico con retribuzione pari a 300.000 euro all’anno una volta terminato il mandato quale presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale,. A Signorini viene contestato anche di aver ricevuto da Mauro Vianello (titolare del 54,19% delle quote dell’impresa Santa Barbara, attiva nel settore degli affari concernenti i trasporti e le comunicazioni e specializzata nei servizi di Prevenzione, Vigilanza e Primo Intervento Antincendio nell’ambito del porto di Genova), a fronte di un provvedimento che disponeva l’aumento della tariffa oraria per le prestazioni del servizio integrativo della Società Santa Barbara S.r.l, il pagamento della fattura datata 27/06/2022 dell’importo di oltre 6 mila euro emessa a favore di Paolo Emilio Signorini dall’impresa incaricata dell’organizzazione del banchetto nuziale della figlia di Signorini, un Apple watch del valore di 439 euro, un soggiorno nell’appartamento di proprietà di Vianello dal 3.8.2022 al 10.8.2022, messo a disposizione dall’imprenditore alla moglie e alla figlia di Paolo Emilio Signorini.

Corruzione, in corso esecuzione ordinanze anche alla Spezia

Oltre all’ordinanza della procura di Genova relativa ad un’indagine per corruzione elettorale in cui è coinvolto Toti, c’è un’altra inchiesta in corso alla Spezia che ha portato, secondo quanto si apprende ad una serie di misure cautelari. Gli indagati, in qualche modo collegati all’inchiesta madre nel capoluogo ligure, sarebbero una decina.

M5s chiede le dimissioni della giunta Liguria

Immediate le reazioni politiche. «In base alle notizie apprese il gruppo regionale del Movimento 5 Stelle chiede le dimissioni della Giunta regionale ligure. In tutti questi anni abbiamo più volte segnalato e denunciato, anche con esposti, diverse operazioni quantomeno discutibili. L’operazione delle Colonie Bergamasche o la vendita dell’ex ospedale di Santa Margherita, oltre alle centinaia di attività inerenti a determinate ”sponsorizzazioni” e utilizzo di fondi pubblici. Le notizie non fanno bene alla nostra regione». Lo dichiara il capogruppo regionale del M5S Fabio Tosi con il collega di Gruppo Paolo Ugolini. “L’inchiesta è appena uscita, ci sono fatti precisi e gravi accuse”, il presidente Toti “ne tragga le conseguenze per tenere le istituzioni al riparo” aggiunge il leader del Movimento Giuseppe Conte. “Questi arresti confermano una cosa che stiamo dicendo da tempo e su cui politica e media fanno finta di nulla: c’è un problema di questione morale, di corruzione, di contaminazione tra politica e affari, c’è un tariffario da Nord a Sud” per i voti che si comprano con “10,20 euro fino a 50 euro. Non possiamo far finta di nulla, è una ferita gravissima alla democrazia” aggiunge Conte.

Crosetto: «Su Toti non capisco, soldi presi regolarmente». Tajani: «Si è colpevoli solo al terzo grado di giudizio»

A sostegno del governatore ligure il ministro della Difesa Guido Crosetto: «Ho l’abitudine di leggere le carte, e quando ho letto le contestazioni a Toti non ho ben capito. Tutti pensano che sia stata messa in arresto una persona che ha preso dei soldi per se stesso. Quando poi si scopre che li ha presi regolarmente denunciandoli per una campagna elettorale diventa difficile capire come faccia ad essere un corrotto. Si è autodenunciato con i soldi della campagna elettorale?». «Sono garantista, per me una persona è colpevole soltanto quando è condannata in terzo grado di giudizio. Lo sono per le persone di area del centrodestra che possono essere coinvolte come per quelle di area del centrosinistra. Sono convinto che Toti farà di tutto per dimostrare la propria innocenza, l’estraneità alle accuse che lo riguardano. Voglio essere ottimista e fiducioso per lui» dichiara il leader di Forza Italia Antonio Tajani. Morde il freno anche il governatore leghista del Friuli: «Direi a tutti di usare la massima cautela” su quanto emerso finora dall’inchiesta che ha coinvolto il presidente della Liguria, Giovanni Toti, “perché stiamo parlando di un’inchiesta e non di una condanna” dice Massimiliano Fedriga.

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