Studenti in piazza martedì 18 settembre a Roma davanti al ministero dell'Università, per annullare i risultati dei test di ammissione a Medicina. La manifestazione è promossa dall'Unione degli Universitari (Udu) che sta preparando un ricorso collettivo contro la validità degli esami di ammissione.
«Il caos scoppiato in questi giorni sullo svolgimento dei test d'ingresso a Medicina e Chirurgia - afferma l'Udu - testimonia come il sistema dei quiz per selezionare l'ingresso all'Università sia fallimentare e vada superato. Stiamo promuovendo un ricorso collettivo nazionale, rivolto a tutti i ragazzi che hanno partecipato al test di ammissione nelle varie facoltà di Medicina, con lo scopo di far dichiarare nulla la prova del 4 settembre scorso». L'Udu ne chiede pertanto la ripetizione, dopo le due domande errate trovate nella prova e le graduatorie sbilanciate verso l'alto di alcuni atenei.
Come in un meccanismo a catena, si teme anche la valanga di ricorsi provenienti dagli studenti che hanno svolto regolarmente i test nelle università non coivolte dai sospetti.
Intanto continua l'intervento della magistratura per capire se ci siano state o meno irregolarità durante i test. L'11 settembre a Catanzaro è stato depositato dal rettore un esposto alla procura per fare chiarezza sui plichi aperti prima dello svolgimento della prova. Le schede dei test arrivati in ateneo sarebbero infatti tre in meno rispetto a quanto affermato nel verbale di consegna, per cui quelli mancanti sarebbero stati sottratti. A Bari l'inchiesta aperta dalla procura ha scoperto un'associazione per delinquere che metteva in vendita il superamento dell'esame d'ingresso, e ora emergono prove anche per la compravendita illecita degli esami di Economia per un giro di 50mila euro. A Messina invece il 10 settembre la guardia di finanza ha sequestrato la documentazione relativa ai test svolti nel 2005.