Finora l'auto ultraeconomica in Italia non ha sfondato. Certo la Nano, lanciata giovedì in India da Tata a 1.700 euro, in Italia non c'è e molti osservatori dubitano che, per ragioni di sicurezza e di omologazione, potrebbe essere messa in strada a quel prezzo. Ma, per le macchine economiche, esiste uno spazio di mercato significativo e non ancora debitamente sfruttato. Secondo l'elaborazione compiuta per Il Sole-24 Ore dall'istituto di ricerca Gpf, 546mila famiglie italiane sarebbero interessate ad acquistare nel prossimo anno un'auto che valga meno di 8.500 euro. Si tratta del 18,9% dei connazionali intenzionati a comprare un'auto nei prossimi 12 mesi. In particolare, 185mila connazionali spenderebbero 2.500 euro. E altri 361mila staccherebbe volentieri un assegno compreso fra i 2.500 euro e gli 8mila euro. Dunque, il mercato per un'auto ultraeconomica, nel nostro Paese, c'è. E, finora, è stato sfruttato soltanto parzialmente dalle case produttrici: basti pensare che l'anno scorso, secondo di dati del centro studi Promotor, la Renault, l'unica a imbracciare esplicitamente il vessillo dell'auto low-cost anche per i mercati europei e non solo per quelli emergenti, ha venduto in Italia 4.908 esemplari dei 22 modelli della Dacia Logan. Su questo tema, Il Sole-24 Ore pubblica domani un approfondimento, unito a un articolo sulla crisi in cui si dibattono i carrozzieri europei.