Mancano gli ultimi dettagli poi Telecom chiuderà l'accordo con la Apple per distribuire in Italia il telefonino multimediale iPhone. Il 7 marzo scorso l'a.d. di Telecom Franco Bernabè, in questi giorni impegnato nel road show tra New York e la California, aveva spiegato che le trattative con il gruppo di Steve Jobs erano ancora in corso. Ieri sia dalla Apple Europa sia da Telecom Italia è arrivato un «no comment» ma l'accordo tra le due parti sarebbe ormai molto vicino, con il contributo determinante dei legali che per conto di Telecom hanno lavorato per risolvere i problemi legati ai diritti di esclusiva e alla durata del sim-lock, il sistema che consente di usare l'iPhone solo con le sim card dell'operatore partner di Apple.
A contratto firmato, il gruppo guidato da Bernabè potrebbe preannunciare l'iPhone italiano e le condizioni commerciali alla forza vendita di Tim durante la prossima convention aziendale per poi lanciare il prodotto sul mercato intorno a fine giugno come pezzo forte della campagna estiva. Per Telecom si tratterebbe di un colpo di prestigio, anche se bisognerà vedere quale percentuale sui ricavi verrà concessa al gruppo californiano e quanto tempo trascorrerà prima che dall'attuale versione Gsm-Edge si passi a quella più evoluta con connessione Umts. Ma non solo. Perché Telecom Italia dovrà guardarsi molto attentamente dal dilagante fenomeno degli iPhone sbloccati manomettendo il software originale.
All'inizio era solo qualche "hacker" particolarmente sveglio. Poi la compravendita è esplosa in modo più o meno clandestino sui siti internet specializzati o su quelli di aste online come eBay. Adesso il mercato parallelo dei telefoni iPhone ha sfondato anche l'ultima barriera conquistandosi un posto centrale nelle vetrine dei negozi.
Basta girare al centro di Roma per incappare nella sorprendente "anteprima" con sovrapprezzo tra i 300 e i 400 euro rispetto ai listini ufficiali dei Paesi in cui il tecno-gadget della Mela è già arrivato. Il titolare di uno dei negozi di telefonia ed elettronica di consumo che si è lanciato nel business parallelo non fa una piega: «È la versione con memoria a 16 gigabyte, glielo vendo già sbloccato a 680 euro, con applicazioni già installate, assistenza inclusa. Provenienza europea, può usarlo con qualsiasi scheda di Tim, Vodafone o Wind. Prezzo non trattabile, si intende».
L'iPhone provato con la consulenza dell'intraprendente negoziante è arrivato, come altre migliaia che ormai circolano in Italia, direttamente dalla Francia (dove la Apple ha firmato un contratto con l'operatore Orange), dalla Germania (in questo caso il gestore del servizio è T-Mobile) o dal Regno Unito (l'operatore è O2). Ma non si può escludere che l'importatore in realtà si sia rifornito direttamente negli States dove il cambio favorevole con il dollaro consente ottimi affari: il prezzo è di 399 dollari, 253 euro al cambio attuale. Più difficile sostenere che sia anche il consumatore a fare un affare. Oltre a pagarlo quasi il doppio, rischia infatti di ritrovarsi tra le mani un telefono che ha perso la garanzia e che molto probabilmente sarà inutilizzabile dopo il primo aggiornamento software.
