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Petrolio oltre quota 126 dollari.
L'esperto: «Può arrivare a 400»

di Riccardo Barlaam

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8 maggio 2008

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Ma il mercato surriscaldato è legato anche alle fluttuazioni speculative.

Vero è che un barile pronto a essere caricato su una nave, in porto, costa all'Arabia Saudita non oltre 5 dollari.

Gli analisti delle banche d'affari continuano a dire che il costo non è quello vero...

Ripeto. Siamo di fronte al fallimento del mercato. Ma non è solo un problema di speculazione.

Perché?

Perché l'organo federale americano che controlla ogni settimana l'andamento dei future sul greggio parla di fluttuazioni che non superano mai il 20%. Il greggio è aumentato molto di più in pochissimo tempo.

Il trend rialzista continuerà fino a quando e a quanto?

Nomisma Energia prevede come scenario più probabile un calo del costo a barile verso i 90 dollari a fine 2008. Però sbagliamo da 4 anni. Tra gli scenari indichiamo anche un possibile 150 dollari al barile.

Il problema è sempre lo stesso: la domanda cresce e l'offerta non altrettanto.

Già, proprio così.

Le riserve?

C'è un problema di riserve, in termini di quantità e qualità. Nessuno sa con precisione quante siano sottoterra. Quello che è sicuro è che diminuisce l'accessibilità, l'accesso alle riserve più facili. Le major sono escluse dal Medio Oriente, dove c'è il greggio migliore. E cercano nelle acque profonde o dove fa molto freddo... Le riserve "facili" sono già finite...

Quale alternative intravede a medio termine

Sono molto scettico e un po' deluso perché negli ultimi 30 anni si è sempre cercato di fare diversificazione dal petrolio, ma non ci si è riusciti.

E' un problema di costi?

Sì, innanzitutto perché la quantità di energia contenuta è in un litro di greggio è enorme e ha ancora dei costi bassissimi rispetto alle alternative...

Nonostante le quotazioni record?

Nonostante questo. Stasera farò una lezione a un Rotary club e mostrerò una bottiglietta di minerale riempita con benzina. La bottiglietta di acqua comperata al bar costa 1 euro, per riempirla di benzina ci vogliono 60/70 centesimi.

Cosa vuole dire con questo?

Ricordiamoci che la benzina costa ancora meno dell'acqua. Considerando anche la tassazione elevata, il costo è ancora marginalmente basso...

Per il futuro si troverà una strada? Prima o poi il petrolio finirà...

Certo, ma non bisogna illudere la gente. Non sarà una cosa facile non sarà gratis: possiamo pensare all'idrogeno ma per produrlo ci vuole grossa quantità di energia che solo il nucleare ci può dare al momento.

E i biocarburanti?
I biocarburanti possono fare qualcosina ma si può arrivare al massimo a coprire il 5% di consumi mondiali di greggio.

Si spieghi meglio.
L'anno scorso nel mondo sono stati consumati 2.200 milioni di tonnellate di carburante (benzina e gasolio) e 52 milioni di tonnellate di biocarburanti. Possiamo anche immaginare di triplicare nei prossimi 20 anni la produzione di biocarburanti, tralasciando tutti i problemi connessi all'alimentazione, ma non si potrà far crescere di molto questo rapporto perché nel frattempo la domanda mondiale di greggio aumenterà di almeno 550 milioni di tonnellate...

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