SAN PAOLO - «Con questa missione abbiamo creato una discontinuità rispetto al passato. È arrivato il momento di mettere le radici in questo paese». Non solo far crescere gli scambi, ma anche aumentare gli investimenti delle imprese italiane in Brasile, un ponte per allargare il business nell'area circostante. Emma Marcegaglia ieri sera ha lasciato San Paolo portandosi dietro le importanti aperture del presidente brasiliano Lula sulla collaborazione tra i due paesi, arrivate anche grazie al Governo italiano.
«Stiamo lavorando per un'intesa di lungo periodo. Speriamo possa essere firmata qui in Brasile tra Lula e Berlusconi», ha detto il ministro dello Sviluppo, Claudio Scajola, annunciando che domenica, in occasione di un vertice Fao, il presidente brasiliano sarà a Roma e incontrerà il nostro capo del Governo. Obiettivo: stringere entro l'inizio del 2010. L'accordo riguarderà la partecipazione delle industrie italiane al piano di investimenti del Brasile in infrastrutture (190 miliardi, più altri 70 per i Mondiali di calcio e le Olimpiadi) e il calo dei dazi brasiliani.
Se ne è parlato più volte in questi due giorni della missione di Confindustria, Ice, Abi e governo in Brasile. Sia nel forum istituzionale di ieri (c'erano Lula, Marcegaglia, Scajola, il presidente della Fiesp, Paulo Sakaf, il ministro delle Finanze, Guido Mantega, i presidenti dell'Abi, Corrado Faissola e dell'Ice, Umberto Vattani), sia nell'incontro riservato che c'è stato di prima mattina tra Lula, Scajola e la Marcegaglia, che ha annunciato l'apertura a breve di una sede di Confindustria a San Paolo, oltre ai desk Brasile e Italia negli uffici romani della confederazione e in quelli di San Palo della Fiesp (l'associazione delle imprese locali).
L'obiettivo è affrontare l'argomento dazi negli accordi del Doha Round o stringendo i tempi dell'intesa Ue-Mercosur. Ma sono strade in salita. Gli stessi brasiliani, ha raccontato il vice ministro allo Sviluppo, Urso, hanno suggerito di tentare la via degli accordi bilaterali, Ue-Brasile, o per cominciare settoriali.
Il vice ministro ne parlerà al Consiglio europeo del commercio, che si terrà il 30 novembre a Ginevra, e con il commissario europeo al Commercio. L'accordo settoriale, ha detto Urso, potrebbe riguardare l'auto e l'indotto, che hanno un peso forte in Brasile (i consumi crescono e la Fiat è una delle più grandi aziende italiane in territorio brasiliano). Se si prendesse come riferimento la bozza del Doha Round, i dazi potrebbero passare dal 35 al 9 per cento. Per l'Italia non basta certo l'apprezzamento della moneta brasiliana, che si è rafforzata di un terzo rispetto all'euro, come ha sottolineato il ministro Mantega.
Nonostante questo si punta ad una «svolta», come ha detto la Marcegaglia: «Nell'anno prossimo vorremmo raddoppiare gli scambi e triplicare gli investimenti». Mentre Scajola ha parlato di un «asse Italia-Brasile», ricordando che il 2011 sarà l'anno dell'Italia in Brasile, e auspicando il raddoppiamento in cinque anni delle relazioni economiche e industriali. Ieri pomeriggio si sono svolti più di 1.600 incontri faccia e faccia tra imprenditori: ne sono arrivati oltre 400, per 216 aziende, più altri 500 brasiliani. Ed è lungo l'elenco degli annunci di investimenti: Telecom Italia investirà circa 2,6 miliardi di euro nel triennio 2009-2011.
Pirelli investirà 100 milioni di dollari per un nuovo polo tecnologico (pneumatici per veicoli speciali), che si aggiungono ai 300 annunciati per il 2008-2011. Prysmian (cavi) ha deciso 180 milioni di dollari di investimenti per il 2009-2010 e la costruzione di un nuovo stabilimento nel 2010 per tubi flessibili per l'estrazione del petrolio. C'è già un accordo con Petrobras, che ha firmato anche un'intesa con Fincantieri per sfruttare le risorse petrolifere. Fincantieri realizzerà anche navi per il ministero della Difesa. Impregilo punta a creare un corridoio per le merci tra il porto di Genova e quello di Santos. Mentre Enel, presente con Endesa ed Enel Greenpower, vuol crescere nella generazione di energia, a partire dalle rinnovabili. Oggi la missione prosegue per Santiago del Cile.