Limiti di velocità sui motocicli a due e a tre ruote se a bordo ci sono bambini, casco obbligatorio in bicicletta, niente guida di ciclomotori e minicar con la revoca della patente. Sono alcune delle misure introdotte dalla commissione Lavori pubblici del Senato nel Ddl sulla sicurezza stradale. Arriva anche un giro di vite per i comuni sulle multe: sarà, infatti, più difficile fare cassa con le contravvenzioni, visto che ci saranno solo 60 giorni, e non più 150, per notificare i verbali. Il passaggio parlamentare ha anche introdotto nel provvedimento un nuovo obbligo di legge: 90 giorni per la notifica se la violazione è contestata immediatamente al trasgressore diverso dall'intestatario del veicolo.
Finora sono stati 71 gli emendamenti approvati in commissione, mentre la prossima settimana saranno esaminati gli altri 54 sospesi in quanto accantonati o da riformulare. La tabella di marcia del provvedimento prevede lo sbarco del Ddl in aula a Palazzo Madama il 4 maggio, a meno che la commissione non ottenga di approvare il provvedimento in sede redigente. «Abbiamo lavorato in un clima di grande collaborazione - sottolinea il relatore Angelo Maria Cicolani (Pdl) - accogliendo molte istanze dell'opposizione, perché un tema delicato come quello della sicurezza stradale coinvolge tutti. Esattamente come era successo tre anni fa, a posizioni invertite di maggioranza, con il decreto Bianchi».
Fra le novità, chi ha subito il ritiro della patente non potrà salire a bordo di ciclomotori e minicar o conseguire il certificato di idoneità alla guida delle due ruote. Arrivano, poi, limiti di velocità sui motocicli a due e a tre ruote se a bordo ci sono bambini di statura inferiore a un metro e 50. Un emendamento - primo firmatario Gianpiero De Toni (Idv) - obbliga a non superare i 60 km/h o i limiti minimi di velocità, se superiori.
Per i ciclisti arriva il casco obbligatorio, a norma, accompagnato da bretelle o giubbino catarifrangente se ci circola dopo il tramonto e prima dell'alba o si transita in galleria. Per invogliare a spostarsi in città in modo ecologico un emendamento approvato consente ai ciclisti di parcheggiare sui marciapiedi e nelle aree pedonali, a patto che non si intralcino pedoni e disabili. Prevista anche la sperimentazione del casco elettronico per conducenti e passeggeri delle due ruote e della scatola nera su autoveicoli di grandi dimensioni. Fra le curiosità possono essere destinati a noleggio con conducente per trasporto di persone motocicli con e senza sidecar.
Si inaspriscono, poi, le pene per autisti e autotrasportatori: costituisce giusta causa di licenziamento il ritiro della patente per guida in stato di ebbrezza o sotto l'effetto di stupefacenti. Si potranno rateizzare le multe a partire da 200 euro (e non più da 400 euro), a patto che si abbia un reddito, risultante dall'ultima dichiarazione, non superiore a 10.628,91 euro. Salta dal provvedimento, invece, la disposizione che concedeva solo 30 giorni per il ricorso al giudice di pace e fissava uno specifico termine, di 60 giorni, se l'interessato risiede all'estero. Multe più salate per chi sporca le strade. Un emendamento vieta di «insozzare la strada e le sue pertinenze gettando rifiuti o oggetti dai veicoli in sosta o in movimento»: prevista una multa da 250 a mille euro, con la sanzione accessoria per l'autore della violazione del ripristino dei luoghi a proprie spese.
Sul fronte della pubblicità sulle strade l'ente proprietario può disporre dei mezzi pubblicitari rimossi se dopo 60 giorni l'autore della violazione, il proprietario o il possessore del terreno non ne chieda la restituzione. Arrivano anche misure per potenziare il servizio di informazione di Isoradio e Cciss (Centro di coordinamento informazioni sicurezza stradale) con uno stanziamento di 15 milioni l'anno per 3 anni.
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