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Olimpia per il cda di Telecom non ricandida Guido Rossi Mediobanca «non condivide»

di Antonella Olivieri

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5 aprile 2007

Il blitz di Tronchetti non era completo.Dopo l'annuncio a sorpresa delle trattative in esclusiva con AT&T e America Movil domenica, ieri il secondo atto. La lista di "maggioranza" depositata da Olimpia per il rinnovo del consiglio Telecom non comprende l'attuale presidente Guido Rossi, dato per certo fino a mezzogiorno di ieri. Ma, a sorpresa, nell'elenco manca anche Massimo Moratti, amico di vecchia data del presidente Pirelli.
Mediobanca e Generali hanno di fatto denunciato che è stato traditolo spirito del patto di consultazione con Olimpia, comunicando, dopo una giornata di intense riunioni in Piazzetta Cuccia cui ha partecipato lo stesso Rossi, che la lista per Telecom «non è stata preventivamente condivisa».
I fatti si sarebbero svolti così. Giovedì 29 marzo si è riunito il patto a tre e non si sarebbe parlato di cambiare il presidente, ma domenica l'avvio delle trattative con gli americani ha mutato il quadro. «Occorre un presidente con un profilo più industriale per gestire questa fase— avrebbe detto Tronchetti — e ricompattare un consiglio spaccato ». Di fatto, l'impressione è che Tronchetti temesse di essere ostacolato anche in quest'ultimo tentativo di uscire senza ulteriori danni dall'avventura nelle tlc e che non si fidasse di Rossi dopo la rottura delle trattative con Telefonica.
Allo scadere del termine, così, il presidente di Pirelli ha informato i partner del cambiamento in corsa:fuori Rossi,dentro Pasquale Pistorio, che nella lista di Assogestioni, come quarto nominativo, non avrebbe avuto chance di essere eletto. Ed è proprio Pistorio il candidato di Tronchetti alla presidenza Telecom.
Rossi è infuriato, Mediobanca pure. E così Mediobanca e Generali hanno chiesto «l'immediata convocazione della direzione del patto Pirelli».Ma la telenovela non finisce qui. Il presidente del patto Pirelli è lo stesso Marco Tronchetti Provera, che in queste ore starebbe consultandosi con i suoi legali per verificare se sia dovuta la convocazione del direttivo, come richiesto da due importanti soci storici della Bicocca. «Nel caso ne ricorrano le condizioni e risultino soddisfatti i relativi requisiti, la direzione verrà convocata nei modi e nei termini previsti dal patto stesso»: così ha risposto Tronchetti. I termini non sono noti, ma potrebbero volerci settimane, quando l'assemblea Telecom sarà già andata in onda.
Se la riunione ci sarà, cosa c'è da attendersi? Mediobanca potrebbe contestare la legittimità delle mosse di Tronchetti nel decidere la minima, ma sostanziale, variazione dell'elenco, tanto più che sei mesi fa fu lo stesso presidente Pirelli a chiedere a Piazzetta Cuccia di stringere un accordo per assicurare la «stabilità » di Telecom. Sottogliezze da legali,ma per la Bicocca la stabilità non sarebbe venuta meno, dato che il management operativo — vale a dire il vicepresidente esecutivo Carlo Buora e l'amministratore delegato Riccardo Ruggiero — è stato confermato nella lista, mentre il ruolo di presidente non è di gestione. E/o,ancora, Mediobanca potrebbe riproporre il piano di scissione di Pirelli, che era stato respinto come «un insulto» dal numero uno della Bicocca,per separare la partecipazione in Olimpia dal core business del gruppo. Se comunque il patto si spaccasse con la fuoriuscita dei soci in disaccordo, Pirelli da blindata diventerebbe contendibile.
Quanto all'esclusione di Rossi dalla lista, il ministro per le Comunicazioni Paolo Gentiloni, ha manifestato le perplessità del Governo: «Ci sono davvero motivi di grande preoccupazione». Da parte loro, Pirelli e Sintonia (Benetton) hanno fornito un'interpretazione letterale dell'accordo con Generali e Mediobanca, precisando che «il patto parasociale relativo a Telecom Italia, non prevede alcun obbligo per i partecipanti di consultarsi in merito all'indicazione di candidati al consiglio di amministrazione della stessa Telecom Italia.Il patto, infatti,prevede esclusivamente la consultazione prima di ciascuna assemblea di Telecom Italia sulle modalità di esercizio dei diritti di voto spettanti ai partecipanti al patto». E ancora, «per completezza, si ricorda che della lista presentata da Olimpia per l'elezione del consiglio di amministrazione di Telecom Italia in occasione dell'assemblea convocata per i giorni 15 e 16 aprile, fanno parte Renato Pagliaro e Aldo Minucci, rispettivamente condirettore generale di Mediobanca e vicedirettore generale di Assicurazioni Generali, che, come prescritto dallo statuto di Telecom Italia, hanno espressamente accettato, con apposita dichiarazione, la relativa candidatura ». Dunque, è la tesi, se le candidature delle due istituzioni finanziarie sono state accettate perchè poi dichiarare di non aver condiviso la lista?
Ma in assemblea di certo sarà battaglia. Se dovesse essere invalidata la lista di maggioranza, con soli cinque nomi presentati dalle minoranze, non potrebbe essere nominato un consiglio (per statuto il numero minimo è di sette amministratori) se non con le regole previste dalla legge, cioè con l'elezione diretta. E avrà voce in capitolo chi sta rastrellando i titoli in Borsa in questi giorni, le banche, ma forse anche gli americani. Si dice che America Movil abbia già un pacchetto di poco inferiore al 2 per cento.


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