Nuovo calo a Piazza Affari per Banca Italease che ha chiuso la prima seduta della settimana con un -3,43% nella seduta odierna, scivolando a 15,209 euro. Fiacchi gli scambi, a quota 2,09 milioni di pezzi, quando la media degli ultimi trenta giorni è stata di 3,02 milioni. Dallo scorso 31 maggio, giorno di inizio della tempesta derivati, le azioni hanno perso il 58% del loro valore, bruciando sui listini 1,9 miliardi di euro in termini di capitalizzazione.
A pesare sul titolo ancora le incertezze societarie seguite alla perdita causata dai contratti derivati.L'istituto è finito nel mirino di Bankitalia e Consob, e ora della magistratura, a causa della bufera sui derivati che ha determinato per l'istituto perdite nel primo semestre per 387,7 milioni. I pubblici ministeri di Milano, Giulia Perrotti e Roberto Pellicano, che si occupano della vicenda delle presunte false comunicazioni emesse da Italease sulla vendita dei derivati, hanno acquisito e stanno esaminando il verbale della Consob relativo alla vicenda.
Venerdì scorso, dopo una riunione fiume di nove ore, i vertici del gruppo hanno rassegnato le dimissioni, come richiesto da Bankitalia., a eccezione degli amministratori Massimo Mazzega (ad) e Franco Nale e del sindaco Attilio Guardone. Le dimissioni saranno effettive dalla prossima assemblea dei soci, convocata a settembre. Il cda della banca specializzata in leasing è stato intanto nuovamente convocato per mercoledì 1 agosto.
L'Adusbef, l'associazione di tutela dei consumatori, ha chiesto lunedì pomeriggio con una nota che il vecchio board di Banca Italease «sia chiamato sul banco degli imputati e interdetto per un periodo minimo di cinque anni dall'attività bancaria,anche per dare un segnale chiaro al mercato ed ai risparmiatori». Secondo Adusbef gli ex vertici «non possono continuare, come se nulla fosse, ad esercitare l'attività bancaria, con il rischio concreto che possano ripetere condotte dolose a danno di clienti e risparmiatori. Poiché le condotte fraudolente di Banca Italease, così come già accertato dalla Banca d'Italia, attualmente sotto lo scrutinio della Procura della Repubblica di Milano, non sono state consumate dai commessi, ma dettate dai vertici commissariati, come il vecchio cda destituito ed il Comitato esecutivo, Adusbef - ha dichiarato ancora il presidente dell'Adusbef, Elio Lannutti - ha chiesto di prendere misure draconiane, per ripristinare la reputazione perduta».