La seduta di commiato dal consiglio d'amministrazione di Banca Italease è durata quasi nove ore. Poi, a notte fonda, il consiglio "azzerato" da Banca d'Italia ha lasciato l'istituto, annunciando 387 milioni di euro di perdite nette nel primo semestre.
Con ieri si è dunque arrivati all'epilogo della stagione dei derivati di Italease. Ora si guarda avanti, anche grazie a una nuova iniezione di manager scelti dall'amministratore delegato Massimo Mazzega.
Il cda uscente ha convocato i soci per l'8 o il 10 di settembre, sia per l'assemblea ordinaria sulla nomina degli organi societari sia per quella straordinaria, chiamata a varare un aumento di capitale fino a 700 milioni di euro. Fino all'assemblea, il cda da ieri dimissionario resterà in carica. Il bilancio semestrale evidenzia il "taglio" col passato, con la chiusura delle posizioni in derivati con le banche per un esborso di 778 milioni di euro. Restano ancora aperte alcune posizioni minori, ma con un mark to market positivo per 3 milioni di euro.
Il risultato netto del semestre, negativo per 387 milioni di euro, è dovuto prevalentemente alle perdite sui contratti derivati che hanno comportato un rosso per l'attività di negoziazione in derivati di 687 milioni di euro. Insomma, senza queste attività l'istituto, che ha mostrato una buona crescita di redditività nelle attività core, avrebbe realizzato un bilancio semestrale positivo: il margine di interesse ha raggiunto a fine giugno gli 85,3 milioni di euro, con un aumento del 26,7% rispetto allo stesso periodo del 2006. Sul fronte dei ricavi, ovviamente, la banca ha dovuto accusare il calo delle commissioni nette – scese a 26,9 milioni di euro dai 47,6 milioni del primo semestre 2006 – a causa dell'interruzione delle attività di intermediazione dei derivati complessi.
Intanto la vicenda Italease continua a essere seguita con attenzione dal principale azionista, il Banco Popolare: il gruppo nato dalla fusione fra la Popolare di Verona e la Bpi dovrà partecipare per oltre 200 milioni di euro all'aumento di capitale varato ieri dal cda di Italease. E ancora – ai valori attuali di mercato – dovrà svalutare per circa 120 milioni di euro la partecipazione del 30% in Italease. Insomma, terminati accantonamenti e scandali della "stagione Fiorani", per la ex popolare di Lodi, oggi Banco Popolare, iniziano gli esborsi della "stagione Faenza", con un conto complessivo di circa 320 milioni di euro. La banca guidata da Fabio Innocenzi, sta già scontando l'impasse a Piazza Affari, dove il titolo ha toccato ieri i minimi di 18 euro (-1,52%).
Al momento non sembra che all'interno del management del Banco Popolare il caso Italease abbia creato una frattura fra i presidenti del consiglio di sorveglianza e di gestione, Carlo Fratta Pasini e Divo Gronchi, e l'amministratore delegato Innocenzi. Da segnalare infine che ieri la Procura di Milano ha acquisito l'esposto-denuncia di Bankitalia, nel quale è stato censurato l'operato di Banca Italease in merito alle presunte comunicazioni di dati non veritieri sull'emissione dei derivati. L'indagine, condotta dai Pm Roberto Pellicano e Giulia Perrotti, è, al momento ancora allo stadio embrionale, senza né indagati, né ipotesi di reato.