Due mesi fa Massimo Mazzega, 52 anni, era ancora nella sua Venezia, alla guida della storica e prosperosa Carive, con i paesaggi sereni del Canaletto appesi alle pareti. Da un'ora all'altra si è trovato alla guida della Banca Italease: esposizioni sui derivati fuori controllo, crediti inesigibili nei confronti del gruppo Coppola, ispezioni e spettri di commissariamento da parte di Banca d'Italia e, infine, la scorsa settimana, le dimissioni in massa dell'intero cda e l'azzeramento del collegio sindacale. E ora? Ora si riparte. Anche perché, nonostante le persistenti criticità, Massimo Mazzega si può presentare al mercato con le prove di un taglio netto con il passato: in poche settimane, spiega nella sua prima intervista come amministratore delegato di Italease, «abbiamo interrotto la vendita dei prodotti derivati strutturati, chiuso le posizioni in derivati con le banche controparti, deliberato un aumento di capitale fino a 700 milioni di euro che sarà sottoscritto dai soci del patto di sindacato e garantito da Mediobanca». E ancora, sottolinea Mazzega, «abbiamo deciso un riassetto organizzativo, cambiato le prime linee del management e collaborato con tutte le Autorità di vigilanza e le istituzioni dello Stato per fare luce sul passato». Peraltro, Banca Italease, che sta «cercando soluzioni conciliative di reciproca soddisfazione per i 2mila clienti che hanno acquistato prodotti derivati», «resta il primo operatore italiano nel settore del leasing, la seconda realtà di factoring del Paese e presto presenterà al mercato un piano industriale, un nuovo futuro di crescita sostenibile».
Ecco il punto: Banca Italease nel 2003 ha registrato utili per 15 milioni di euro, nel 2006 per 178. In quattro anni ha guadagnato 333 milioni e negli scorsi sei mesi ne ha persi 387. Qual è la sua redditività "sostenibile"?
Oggi, non posso ancora parlare dei numeri. È chiaro che il nuovo consiglio d'amministrazione indicherà un percorso di crescita graduale e sostenibile nel tempo. Con risultati non legati a eventi straordinari ma allo sviluppo del core business, che è sano.
Una via di mezzo fra i 350 milioni del passato piano industriale e i 15 milioni del 2003?
Si vedrà. A settembre presenteremo il piano su cui stiamo lavorando con McKinsey. Dal punto di vista strategico, vogliamo rifocalizzarci sul core business del leasing e del factoring, e sviluppare le attività nei mutui e nella bancassurance. Un progetto di rilancio che farà leva anche sull'efficientamento delle strutture, con nuove economie di scala.
Lei fa pensare a propositi di alleanze.
Non è escluso. Banca Italease potrebbe andare in cerca di un partner industriale di ampio respiro. È una decisione che, comunque, spetterà al nuovo consiglio. Posso dire che in queste settimane abbiamo già ricevuto diverse manifestazioni di interesse. Certo, non c'è ancora nulla di concreto da comunicare al mercato, ma l'interesse per la banca conferma la salute del suo core business.
E il passato? Quali sono gli strascichi del rapporto ispettivo di Banca d'Italia? Avete preparato le contro deduzioni per le irregolarità della passata gestione? Che sanzioni rischia l'istituto?
Sulle eventuali sanzioni noi non abbiamo alcuna valutazione da fare. Di certo, ci siamo attivati per rispondere nel modo più tempestivo e approfondito ai rilievi delle Autorità di vigilanza.
La semestrale di Italease ha registrato un aumento di 50 milioni delle riserve e 8 milioni dei fondi rischi, vi aspettate emergano in futuro altre sorprese dalla passata gestione?
No, le riserve sono cresciute per gli utili non distribuiti dell'esercizio 2006, i fondi rischi hanno tenuto conto di alcuni contenziosi aperti. In queste settimane, oltre agli accantonamenti per 685 milioni sui derivati e alla svalutazione di crediti per 59,6 milioni, non abbiamo intravisto segnali di ulteriore criticità.
Avete fatto delle valutazioni sul valore degli immobili della banca? C'è la possibilità che Italease abbia finanziato alcuni imprenditori in misura sproporzionata al valore degli immobili in leasing?
La correttezza delle valutazione degli immobili in leasing è stata certificata da periti del tribunale. In generale, voglio sottolineare che, come segnale di discontinuità con la passata gestione, nel settore immobiliare abbiamo interrotto l'operatività della controllata Igb, ad eccezione di quella strumentale alla capogruppo. Insomma, Italease non fa più trading immobiliare.
Quali sono i rapporti della banca con il gruppo Coppola?
Posso dire che l'istituto ha svalutato i crediti nei confronti del gruppo, recependo integralmente le indicazioni di Banca d'Italia, e che segue con attenzione l'evolversi delle vicende giudiziarie offrendo ogni collaborazione ai magistrati inquirenti.
A tutela dei soci di minoranza, avete intenzione di avviare un'azione di responsabilità nei confronti dell'ex a.d. Massimo Faenza e degli altri eventuali responsabili delle irregolarità?
Ad oggi è stato avviato un approfondimento di tutte le responsabilità generali. Tengo però a sottolineare che Banca Italease ha 1.200 dipendenti che lavorano seriamente e con grande professionalità. Dei manager che hanno avuto un ruolo negli errori e nelle irregolarità del passato, alcuni hanno già lasciato la banca, altri seguiranno.