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Microsoft: obiettivo Facebook E riparte la sfida a Google

di Gianni Rusconi

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8 maggio 2008


I vertici di Redmond non fanno altro che ripetere, quasi alla noia, un concetto: il tentativo di scalata a Yahoo appartiene al passato e Microsoft correrà da sola per perseguire la propria strategia e per sfidare Google nei servizi on line. L'ultimo executive ad allinearsi al coro (dall'Indonesia) è stato Craig Mundie, Chief Research and Strategy della società, che ha ribadito alle agenzie di stampa la convinzione (di Microsoft) di aver fatto "l'offerta migliore" e poco importa che "il mercato potrebbe desiderare che il deal con Yahoo ritorni: Microsoft,almeno a questo punto, considera che il capitolo sia chiuso. Yahoo – ha precisato inoltre il top manager - potrebbe sempre fare un passo indietro e accettare i 33 dollari per azione e sono sicuro che potremmo riconsiderare l'operazione, ma non pensiamo che questo possa succedere.

Advertising on line : social networking via maestra
In realtà sembra che l'appetito di Steve Ballmer & Co. sia quanto mai elevato e si parla addirittura di un fantomatico "Project Granola", un piano "B" che metterebbe nel mirino della società vari siti di spicco del social networking. Facebook, come ha scritto anche il Wall Street Journal, sarebbe la prima di una lunga serie di acquisizioni che il gigante del software potrebbe operare per ovviare al "fallimento" dell'operazione Yahoo!. In Facebook, tra l'altro, Microsoft detiene già una quota dell'1,6% (pagata un anno fa 240 milioni di dollari) e le attività in fortissima crescita di quest'ultima – oltre 100 milioni di visitatori unici mensili e 350 milioni di dollari di fatturato previsto per il 2008, numeri più che raddoppiati rispetto a dodici mesi fa – fanno assai gola ai vertici di Redmond sebbene possano costare parecchio in termini di investimento (non meno di 10-15 miliardi di dollari secondo alcuni analisti). Siamo ovviamente nell'ambito delle indiscrezioni, anche se è confermato il fatto che le banche d'affari vicine a Microsoft abbiano in effetti bussato di recente alla porta di Mark Zuckerberg (Ceo di Facebook) e che alcuni executive di Redmond abbiano discusso di possibili accordi con la News Corp. di Rupert Murdoch. Facebook, però, non è il solo nome caldo del Web 2.0 che solletica l'attenzione di Ballmer: nella sua lista della spesa ci sarebbero stando ai bene informati, anche "fenomeni emergenti" come Digg.com e LinkedIn, o realtà ultra consolidate come MySpace, il "social site" di proprietà della Fox Interactive Media. Ma la domanda da porsi non è tanto chi finirà nella pancia di Microsoft quanto come Facebook (con la quale la società ha in essere un contratto di esclusiva per la rivendita di display advertising sul sito di social networking) o chi altri potrà aiutarla a crescere in modo sostanzioso nel business della pubblicità on line. Ed è quest'ultimo il terreno dove Ballmer vuole primeggiare.

Il nuovo motore pronto entro maggio
In attesa dei prossimi sviluppi, Microsoft ha calamitato l'attenzione dei media americani anche su un altro fronte, quello del proprio motore di ricerca on line, Live Search. La rivalità con Google, su questo fronte, è quanto mai sentita e stando ai bene informati la casa di Redmond annuncerà sostanziali miglioramenti alla piattaforma entro la fine di questo mese. Lo stesso Bill Gates, ieri l'altro, parlava di una prossima versione del motore made in Windows (il cui nome in codice sarebbe "Roma") in cui convergeranno aggiornamenti sotto vari profili, dalla rilevanza delle "query"di ricerca a tool intelligenti che guideranno in modo più mirato (e contestuale) le richieste degli utenti e i risultati loro proposti. Microsoft, ad oggi, lamenta un gap notevole nella classifica dei motori di ricerca più utilizzati dagli americani: stando ai dati di ComScore, infatti il 59.8% delle ricerche sul Web transita da Google, il 21,3% da Yahoo e solo il 9,4% da Msn e Windows Live. Logico quindi che lo sforzo della società non possa prescindere da una più marcata attenzione del grande pubblico verso i propri servizi di search e che il fine ultimo delle novità in rampa di lancio sia quello di offrire agli investitori pubblicitari strumenti di interazione con i potenziali clienti allo stato dell'arte.

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